Uno studio condotto a Vo’ Euganeo, comune padovano venuto alla ribalta per la gestione dell’epidemia di Covid-19, ha mostrato come oltre il 40% delle infezioni da Covid-19 siano asintomatiche, senza differenze significative di carica virale tra sintomatici e asintomatici, e che i bambini siano in qualche modo resistenti all’infezione.
La ricerca spiega la frequenza dell’infezione asintomatica da Sars-CoV-2 e la relativa dalla carica virale, contribuendo a capire con nuovi dati la dinamica di trasmissione e l’utilità delle misure messe in atto: monitoraggio del virus con tamponi a tutta la popolazione, isolamento domiciliare, distanziamento sociale e dispositivi di protezione individuale.
Il 21 febbraio 2020 muore una persona di polmonite a causa di un’infezione da Sars-CoV-2 e autorità regionali impongono l’isolamento dell’intero comune per 14 giorni. Informazioni sulla popolazione di Vo’ Euganeo vengono raccolte effettuando tamponi nasofaringei sull’85,9% e sul 71,5% della gente in due momenti diversi.
La prima indagine rivela una prevalenza di infezione del 2,6%, mentre la seconda indagine, eseguita alla fine del blocco, evidenza una prevalenza dell’1,2%. Il 42,5% delle infezioni confermate da Sars-CoV-2 e identificate nelle due indagini sono asintomatiche. In particolare, su 234 bambini da 1 a 10 anni, nessuno è risultato positivo al tampone.
Questo lavoro mette in risalto l’efficacia delle strategie di contenimento messe in atto con l’isolamento dei casi di infezione, l’importanza del lavoro di figure professionali con competenze diverse, la necessità di identificare precocemente clusters di infezioni per fermare la trasmissione del virus e bloccare fin dall’inizio l’epidemia. Ma la cosa fondamentale dello Studio è il dato sulle persone asintomatiche: se esistono casi asintomatici ce ne saranno altrettanti asintomatici, più difficili da individuare e isolare. Se una persona sintomatica resta a casa e limita i contatti e quindi il contagio, un soggetto asintomatico si comporterà come se non avesse la malattia e continuerà a fare la vita di sempre.
Stefano Sermonti