- Rivoluzione in Oncologia con terapie innovative: gli esperti fanno il punto in Regione Siciliana e presentano il valore clinico di Trastuzumab Deruxtecan come terapia innovativa break through nel tumore al seno metastatico HER2+. Gli esperti: “Oggi la sfida è garantire la tempestività delle terapie, la loro sostenibilità economica e favorire la gestione territoriale della cronicità, anche in ambito oncologico”.
- Il ruolo della prevenzione: al Sud l’adesione ai programmi di screening è del 50% rispetto al Nord Italia (84%). Laccoto, Presidente VI Commissione Salute: “Partirà una grande campagna di comunicazione per sensibilizzare le donne siciliane”. CIPOMO Sicilia: “Sulla prevenzione serve attivare un percorso educazionale nelle scuole, negli ambienti lavorativi e affinare il percorso attraverso i medici di medicina generale e le associazioni di volontariato”.
- Per rispondere alla carenza dei medici: proposte 250 borse di studio di specializzazione in più per dare risposte alle richieste di salute sempre più crescenti.
Palermo, 29 marzo 2023 – I più recenti dati inerenti Regione Sicilia restituiscono un quadro epidemiologico che registra più di 3.500 nuovi casi di tumore mammario l’anno, che equivalgono ad una incidenza di 134 nuovi casi per 100.000 abitanti con un picco di incidenza compreso tra i 70 ed i 79 anni. Il tumore della mammella che iperesprime il recettore HER2 rappresenta circa il 15% del totale dei tumori mammari. Nel tumore al seno metastatico HER2+ l’anticorpo monoclonale farmaco-coniugato (ADC) anti-HER2 Trastuzumab Deruxtecan ha ridotto il rischio di progressione della malattia o di morte del 72% rispetto all’attuale gold standard e più che triplicato la sopravvivenza libera da progressione di malattia. In Sicilia dal 2021 ad oggi con i nuovi anticorpi farmaco coniugati-ADC sono state trattate circa 120 pazienti. Se ne parla nel corso dell’evento ANALISI DELLO SCENARIO ATTUALE E PROSPETTIVE FUTURE NEL TUMORE DELLA MAMMELLA FOCUS ON HER 2+, SICILIA, organizzato da Motore Sanità.
“La sopravvivenza e la curabilità del carcinoma mammario sono fortemente correlate allo stadio e alle caratteristiche biomolecolari del tumore – spiega Vincenzo Adamo, Coordinatore della Rete Oncologica Siciliana-Re.O.S. e Molecular Tumor Board Regionale -. Nell’ambito dei sottotipi oggi noti, il carcinoma mammario HER2 +, caratterizzato da iperespressione di questo recettore, se da un lato manifesta aggressività e rapida evolutività, dall’altro lato rientra tra le forme più responsive alla target therapy. Dal 2005 con il trastuzumab, primo agente attivo, ad oggi molti altri farmaci, dagli anticorpi monoclonali alle piccole molecole inbitori tirosinochinasici, hanno cambiato la storia naturale di questo sottotipo con brillanti risultati anche in termini di sopravvivenza. Lo scenario attuale permette inoltre di superare la inevitabile resistenza biologica alle prime linee terapeutiche con l’avvento di nuovi farmaci mirati, gli anticorpi farmaco coniugati ADC, caratterizzati da un meccanismo d’azione innovativo che attraverso l’utilizzo dell’anticorpo monoclonale come linker-carrier permette al chemioterapico di colpire in maniera diretta e selettiva la cellula che esprime HER2 evitando importanti tossicità di tipo sistemico. In Sicilia dal 2021 ad oggi con i nuovi anticorpi farmaco coniugati-ADC sono state trattate circa 120 pazienti in seconda e linee più avanzate, dapprima in studi clinico-sperimentali e successivamente in programmi di EAP e CNN come importante ed innovativa opportunità”.
“Trastuzumab Deruxtecan è un anticorpo farmaco-coniugato mirato contro HER2 che nello studio Destiny-Breast-03 ha dimostrato efficacia per le pazienti con cancro della mammella avanzato, ricadute dopo una precedente terapia con Trastuzumab e un Taxano o ricadute precocemente dopo trattamento adiuvante, riducendo del 36% il rischio di morte e quadruplicando il tempo mediano di sopravvivenza libero da progressione di malattia rispetto al braccio di controllo – spiega Massimiliano Spada, Coordinatore Regionale AIOM Sicilia -. Nello studio Destiny Breast-04 ha dimostrato un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo sia della sopravvivenza libera da progressione che della sopravvivenza globale in pazienti affette da carcinoma mammario avanzato a bassi livelli di HER2, con malattia HR +/- rispetto lo standard di cura”.
“La iperespressione di Her2 era originariamente un fattore prognostico sfavorevole, la cui presenza configurava una ridotta aspettativa di vita per le pazienti – prosegue Roberto Bordonaro, Presidente Eletto GOIM (Gruppo Oncologico dell’Italia Meridionale) e Direttore UOC Oncologia Medica ARNAS Garibaldi, Catania -. La disponibilità di agenti diretti verso Her2 ne ha da circa 25 anni modificato radicalmente la prognosi; gli anticorpi monoclonali prima (Trastuzumab e Pertuzumab) e le “Antibodies drug-conjugated (ADC)” (Trastuzumab emtansine prima e Trastuzumab Deruxtecan oggi) hanno contribuito ad aumentare la frazione di guarigione quando utilizzate nelle fasi precoci di malattia come trattamento adiuvante e migliorato sensibilmente l’aspettativa di vita nella malattia metastatica)“.
Francesca Catalano, Direttore Unità di Senologia dell’Azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania sottolinea che oggi è ancora più importante il lavoro di squadra, come avviene ormai da tempo nei gruppi multidisciplinari che insistono nelle breast Unit di tutto il paese. “Quando vediamo una paziente già studiata con esami strumentali completi e istologico con assetto immunoistochimico completo, pur avendo in mente il percorso terapeutico da stabilire, abbiamo l’obbligo di confrontarsi in ambito multidisciplinare. Tumori piccoli possono beneficiare dell’uso di un anticorpo coniugato prima della chirurgia. Dovremmo adesso fare attenzione anche agli Her 2 1+ meglio identificati come Her2 low che possono essere suscettibili di cure innovative con risultati, come si evince dagli studi clinici, sorprendenti. In qualità di presidente della Commissione senologica dell’assessorato della salute della regione Siciliana mi auguro di poter uniformare i trattamenti per le pazienti siciliane in tutte le breast Unit. Questi eventi devono essere utili a sensibilizzare le istituzioni affinché si possa investire sulla salute dei cittadini“.
Secondo Maria Pia Salanitro, Direttore UOC Farmacia Ospedaliera ASP Ct, “Oggi la sfida è quella di garantire la tempestività delle terapie, la loro sostenibilità economica e favorire la gestione territoriale della cronicità, anche in ambito oncologico. Il DM77 – spiega Salanistro – intende rimodulare il modello di assistenza territoriale, rinnovando i servizi e l’organizzazione in una logica di reale vicinanza al paziente. In questo scenario, il farmacista ospedaliero può essere il punto di collegamento tra pazienti, equipe medica e organizzazione delle cure? Decisamente sì: egli deve inserirsi quale componente del team multidisciplinare della Centrale organizzativa territoriale (COT), assumendosi la responsabilità di essere trait d’union tra ospedali e servizi territoriali, assicurando la governance dei dati sanitari e degli outcome clinici e promuovendo quella che viene definita “pharmaceutical-care”.
Di fronte alla complessità dell’oncologia c’è un bisogno di salute sempre più alto. Così Giuseppe Laccoto, Presidente VI Commissione Salute, Servizi Sociali e Sanitari ARS Assemblea Regionale Siciliana. “Stiamo attivandoci per quanto riguarda l’acquisto di nuovi strumenti diagnostici che possano dare risposte immediate, come la tomografia, la tomosintesi, l’ecografia 3D, e quei mezzi che riescono a dare con certezza le diagnosi che possono salvare le vite umane. Come Commissione daremo inoltre molta attenzione alla prevenzione, puntando soprattutto sul territorio. Un dato su tutti: oggi solo il 50% delle donne aderiscono ai programmi di screening; dobbiamo fare comprendere che sono importanti, l’unico mezzo per salvare vite umane.Stiamo lanciando una grande campagna di comunicazione per sensibilizzare le donne siciliane”.
Sulla carenza di medici, il Presidente Laccoto ha inoltre aggiunto: “Abbiamo proposto 250 borse di studio di specializzazione in più per quelle specialità che oggi mancano alla sanità, per esempio i radiologi, i radiologi interventisti, gli anestesisti, i cardiologi, figure che devono essere incrementate per dare risposte alle richieste di salute che arrivano sempre di più dai cittadini, in un momento in cui vi è una carenza di medici a livello nazionale ma principalmente a livello regionale”.
“Come è evidente non c’è solo la terapia innovativa – interviene Stefano Vitello, Coordinatore Regionale CIPOMO Sicilia -. C’è la promozione dei corretti stili di vita per ridurre le possibilità di sviluppare i tumori (sono in aumento sovrappeso e obesità per colpa di una dieta ricca di zuccheri e grassi e per scarsa attività fisica) e c’è l’attività di screening, appunto, per individuare per tempo i casi di tumore. Al Sud sono ancora poche le donne che aderiscono ai programmi di screening e in generale la popolazione. Se al Nord la percentuale di adesione arriva all’84%, al Sud è solo del 50%; le ragioni sono diverse: dalla lontananza dai centri di screening al timore della popolazione più a rischio (50-69 anni) di sottoporsi ai controlli. Possiamo migliorare notevolmente tutto questo: sollecitando e invogliando le persone ad aderire compiutamente e convintamente agli screening, attivando un percorso educazionale nelle scuole, negli ambienti lavorativi e di aggregazione giovanile e affinando il percorso attraverso i medici e le associazioni di volontariato. La salute è un bene prezioso che richiede responsabilità di tutti, delle istituzioni e dei cittadini”.
Europa Donna Italia da sempre tutela i diritti delle donne alla prevenzione per la diagnosi precoce e alla cura del tumore al seno nei centri di senologia multidisciplinari. “Oggi le pazienti con tumore al seno early HER 2 + e con tumore al seno metastatico HER 2 + possono usufruire di terapie sempre più efficaci e con modalità di somministrazione sempre più rispettose della qualità di vita e del tempo impiegato nella gestione del proprio percorso terapeutico – spiega Carmela Amato, Referente Europa Donna Sicilia -. Le associazioni di volontariato sono chiamate a nuove sfide, dato che si aprono nuove prospettive anche nell’organizzazione delle strutture sanitarie territoriali che potrebbero essere chiamate a gestire parte del percorso della paziente con tumore al seno early e metastatico. Una donna potrà, così, accedere ai servizi territoriali e usufruire delle migliori terapie, sempre coordinate dal centro di senologia multidisciplinare di riferimento, in ambienti dedicati nelle strutture territoriali o anche al proprio domicilio, ottimizzando il proprio tempo, la risorsa più importante per una donna che si trova ad affrontare un cancro al seno“.
Secondo Tania Pensabene, Coordinatrice Regionale Tribunale Diritti del Malato – Cittadinanzattiva “appare opportuno un’evoluzione degli aspetti regolatori e una modifica delle condizioni di accessibilità previste dalle norme attuali al fine di garantire l’accesso appropriato ai farmaci mirati. Per dare a tutti i pazienti le medesime opportunità, evitando discriminazioni geografiche o economiche, crediamo che, a fronte di scenari in evoluzione è fondamentale che i cittadini ne siano consapevoli, sappiano far valere i propri diritti e siano vigili e primi attori del cambiamento. Vogliamo prima di tutto informare il paziente sui suoi diritti e consolidare il suo protagonismo attraverso la partecipazione consapevole ed attiva a tutte le decisioni che riguardano il suo percorso di cura, che metta al centro il singolo paziente sia dal punto di vista terapeutico sia dal punto di vista della qualità della vita. Inoltre, oggi possiamo contare fortunatamente anche su “terapie oncologiche mirate” attraverso l’esecuzione di test che individuano la presenza di eventuali alterazioni genetiche che possono essere bersaglio proprio di queste terapie, garantendo allo stesso tempo un importante livello di appropriatezza terapeutica”.
Si ringrazia Daiichi-Sankyo e AstraZeneca per il contributo incondizionato.