Le malattie reumatiche costituiscono la seconda causa più frequente di disabilità dopo le malattie cardiovascolari.
Negli ultimi anni la qualità di vita della popolazione affetta da queste patologie ha visto migliorare nettamente la propria qualità di vita sia grazie alle nuove cure offerte ma anche grazie ad una migliore presa in carico e gestione dei pazienti da parte degli specialisti coinvolti.
All’interno di questo scenario anche il farmacista ospedaliero ha avuto un ruolo chiave essendo stato coinvolto da subito in un ambito, quello dei farmaci biologici di seconda generazione, che rappresenta una importante voce dispesa.
Oggi l’arrivo progressivo di farmaci biosimilari potrebbe rendere maggiormente sostenibili le cure, un’opportunità da cogliere però senza rinunciare a garantire le cure più innovative ai pazienti appropriati.
Efficienza organizzativa ed utilizzo efficace delle risorse rimangono dunque una chiave di successo in ambito reumatologico ed è fondamentale una sinergia di intenti tra lo specialista e il farmacista ospedaliero.
Cosa funziona e cosa può migliorare all’interno della rete di cura? Come massimizzare gli esiti delle cure in un sistema che ha risorse limitate? Come pianificare l’attività delle unità operative rispettando gli obiettivi di cura e di spesa?
Quali sono i nuovi approcci terapeutici innovativi e qual è la situazione negli altri paesi europei?
Queste sono alcune delle domande che questo tavolo di benchmarking si propone di affrontare.
Non va dimenticato per ultimo che In Veneto è appena stata approvata la riforma sanitaria regionale, prima fra tutti l’istituzione dell’azienda zero e la riorganizzazione delle aziende, definita dallo stesso governatore come “una necessità imprescindibile, per rispondere con un’organizzazione ancora più moderna alle sfide poste dalla contrazione dei finanziamenti nazionali.
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