più 300 nuovi casi l’anno
“L’ospedale, in questo periodo di pandemia, è stata una struttura resiliente e ora
ha un’opportunità di ripresa con nuove modalità. A partire dalla Telemedicina”.
13 dicembre 2021 – In Sicilia sono 11mila le persone affette da Sclerosi Multipla (SM), malattia
neurodegenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale, a cui si aggiungono 300 nuovi casi
l’anno.
Sebbene esistano varie forme di malattia, la pratica clinica ha evidenziato come iniziare la terapia
il più precocemente possibile porti a un rallentamento della progressione della disabilità,
ricordando che ogni individuo richiede un programma di cura personalizzato.
A tal fine – sensibilizzare le istituzioni verso un trattamento precoce ed efficace della Sclerosi
Multipla – Motore Sanità, da sempre in prima linea sui temi legati alla salute mettendo i bisogni
del paziente al centro, ha organizzato un nuovo appuntamento regionale dal titolo ‘Focus Sicilia:
MULTIPLAYER – La Sclerosi Multipla si combatte in squadra’. Tante prestigiose autorità
scientifiche sono intervenute sul tema.
“In questo periodo di pandemia tutto è stato stravolto e quindi l’assistenza per le patologie no
Covid ha subito delle influenze negative”, ha chiosato Luigi Aprea, Direttore Sanitario di Presidio
AOU Policlinico Paolo Giaccone, Palermo. “In primissima battuta i neurologi hanno dovuto fare
assistenza ai pazienti Covid, e questo ha comportato una riconversione di reparti, che hanno
un’altra mission, per affrontare questo tsunami che ha travolto la sanità. Le lezioni che possiamo
trarre da questa esperienza sono quelle di aver maggiormente sviluppato e applicato la
telemedicina. Insieme all’attività di distribuzione dei farmaci con la consegna a domicilio e nelle
strutture di prossimità, evitando l’accesso dei pazienti nelle strutture ospedaliere con i loro
accompagnatori. L’ospedale è stata una struttura resiliente e ora ha un’opportunità di ripesa con
nuove modalità. Tante patologie croniche si possono avvalere di queste piattaforme accessibili a
una pluralità di specialisti che hanno in cura i pazienti. La nostra Regione sta facendo passi
avanti per quanto riguarda il fascicolo sanitario elettronico. Questa patologia cronica e
invalidante ha inoltre necessità di due tipi di integrazioni: tra l’attività ospedaliera e quella del
territorio (questo tipo di patologie devono essere spostate sul territorio, possibilmente a domicilio)
e tra i due silos, che sono il silos della sanità e il silos del sociale. Purtroppo nella nostra Regione
questi ultimi due si interfacciano poco perché, a fronte di 17 aziende sanitarie, abbiamo diverse
centinaia di comuni, ognuno dei quali è titolare dell’intervento sociale e molte volte questa
integrazione manca. L’assistenza come dicevo non deve solo essere sociale, ma integrata,
sociosanitaria. Nella nostra Regione la separazione tra aziende ospedaliere e aziende territoriali
è un ostacolo e anche per questo il PDTA (Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali) per la SM
- sappiamo che la Regione Sicilia è stata una delle prima a elaborarlo – andrebbe rivisto e
aggiornato”.
D’accordo su quest’ultimo punto anche Sebastiano Bucello, Dirigente Medico UOSD Responsabile
Centro Sclerosi Multipla Presidio Ospedaliero Muscatello Augusta, Siracusa: “Credo che uno dei
punti essenziali del PDTA sia partire dal sistemare il Centro Sclerosi Multipla, luogo che deve
coordinare tutto il percorso del paziente con SM”.