All’Ospedale Sant’Anna di Torino una neonata è nata prematura è stata sottoposta a un delicato intervento cardiologico non invasivo. L’intervento aveva lo scopo di chiudere il Dotto di Botallo. La piccola, nata prematura alla 28sima settimana di gravidanza, pesava solo 1200 grammi quando è stata sottoposta all’intervento.
Questo intervento è avvenuto tramite cateterismo cardiaco ed è durato meno di 30 minuti. Ad eseguirlo è stata l’équipe di Cardiologia pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino (diretta dalla dottoressa Gabriella Agnoletti). In Italia è la prima volta che una bimba così piccola viene sottoposta a questo tipo di intervento. La bambina ora sta meglio, respira spontaneamente e non prende più farmaci. L’ottimo risultato è avvenuto grazie al lavoro di squadra dell’équipes di Cardiologia pediatrica, Neonatologia ospedaliera e Cardiochirurgia pediatrica del Dipartimento di Patologia e Cura del bambino “Regina Margherita” (diretto dalla professoressa Franca Fagioli).
Il dotto di Botallo è un vaso sanguigno arterioso che, durante la vita fetale e nelle prime ore, garantisce la vita del bimbo nella pancia della mamma (con un flusso di sangue tra arco dell’aorta ed arteria polmonare). In genere entro due giorni dalla nascita, questo vaso si chiude e permette il passaggio dalla circolazione fetale a quella neonatale. Nel bimbo gravemente prematuro, questo però non succede ed il dotto di Botallo pervio può creare seri problemi alla circolazione del piccolo neonato, causando scompenso cardiaco ed insufficienza multiorgano. Il trattamento di questa condizione è di solito medico e, in caso di fallimento, cardiochirurgico. Recentemente la possibilità di chiudere il dotto di Botallo per via percutanea (passando dalla vena femorale ed inserendo all’interno del vaso un piccolo tappo) è diventata una valida opzione cardiologica poco invasiva.
Grazie alla nuova tecnica utilizzata anche i bambini nati prematuri avranno la possibilità di essere operati e poter condurre una vita normale.
Francesca Romanin