Asiago-Gallio, 18 Settembre 2020 – Durante la seconda giornata della Summer School di Motore Sanità, una sessione è stata dedicata al webinar “Co-creazione di soluzioni tra pubblico e privato”.
È emersa la necessità che ci sia un maggior dialogo tra le Istituzioni e le industrie del farmaco. Questo dialogo è particolarmente importante per le malattie croniche, ma se si vuole arrivare ad una nuova sanità, bisogna fare in modo che questa collaborazione avvenga in fretta. La sessione è stata organizzata grazie al contributo incondizionato di Novartis.
“Il privato è complementare al pubblico, che resta il dominus dell’obiettivo salute e benessere del cittadino. Se il pubblico non è cosciente di questo ruolo rischia di esserci una sproporzione tra pubblico e privato.
Occorre poi che il pubblico sappia dialogare e anche fissare i paletti dei comportamenti del privato che ha come obiettivo fare utile. Si tratta di due mission diverse che però devono però dialogare e questo può avvenire solo con una preparazione culturale”, ha detto Renato Mason, Segretario CGIA Mestre
“È importante che ci sia una messa a fattor comune delle competenze del mondo del farma e del mondo delle istituzioni per trovare delle soluzioni per il paziente.
L’ambito in cui è indispensabile collaborare insieme è quello del decorso cronico delle patologie, sfruttando il mezzo digitale per virtualizzare il paziente cronico per concentrarsi maggiormente sulla diagnosi e sulla prevenzione”, ha dichiarato Giuseppe Pompilio, Head of Patient Access presso Novartis Italia
“La Co-creazione è un nuovo concetto che riesce a mettere in comune accordo l’elemento pubblico e le aziende di settore, che possono essere di supporto al pubblico per facilitare la vita dei pazienti tutti i giorni.
Ad esempio durante il Covid, alcune aziende, tra cui Novartis, hanno portato a casa dei pazienti i farmaci, permettendo a queste persone di curarsi e di non andare in ospedale. Si stanno aprendo sempre più prospettive grazie alla collaborazione tra pubblico e privato”, queste le parole di Claudio Zanon, Direttore Scientifico Motore Sanità