Novità nella sanità piemontese, dove nasce un osservatorio sulle RSA.
La pandemia del coronavirus è riuscita a mettere in luce le eccellenze umane e strutturali del SSN ma il virus ha anche evidenziato le fragilità del nostro sistema. Uno dei punti più deboli sono state le residenze sanitarie assistenziali (Rsa) che nelle ore più buie del virus si sono trasformate in delle vere e proprie trappole sia per chi ci viveva sia per chi ci lavorava.
Dai momenti tragici però bisogna sempre trarne insegnamento come ha fatto la Regione Piemonte insediando un Osservatorio permanente sulle Rsa. Questo nuovo ente proseguirà il lavoro iniziato avviato a fine marzo dell’Unità di Crisi.
Il lavoro dell’osservatorio sarà principalmente di coordinamento con il compito di favore il confronto con le cabine di regia Rsa già istituite a livello provinciale e concorrere all’individuazione di soluzioni omogenee da attivare su tutti i territori in sinergia con il nuovo Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive (Dirmei).
L’osservatorio sarà composto da esponenti di tutte le agenzie e le categorie con la presenza oltre ai rappresentanti degli assessorati alla Sanità e al Welfare della Regione, esponenti del Dirmei, delle Prefetture, delle associazioni datoriali, dei sindacati, degli Ordini dei medici e delle professioni infermieristiche, degli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali.
In base alle esigenze, potrà essere integrato da rappresentanti delle Asl e dei Comuni. Una scelta, questa della Regione Piemonte, che garantirà la massima trasparenza e la massima rappresentanza. L’Osservatorio si riunirà ogni due settimane, con la possibilità di essere convocato in qualsiasi momento nel caso ne venisse segnalata la necessità da uno dei suoi componenti. Un passo molto importante che dovrebbe essere preso in esempio da tutte le Regioni italiane perché i nostri anziani devono essere tutelati, soprattutto quando sono in strutture sotto la tutela dello stato.
Thomas Riccardo