15 luglio 2021 – Regione Lombardia è un’eccellenza a livello Nazionale per la reumatologia. Nonostante questo, le Associazioni di pazienti, clinici e medicina territoriale chiedono una riorganizzazione dei percorsi assistenziali che consenta, viste le molte opportunità terapeutiche, rapida diagnosi e presa in carico, garanzia di accesso alle cure uniforme prima che le malattie reumatiche autoimmuni portino il paziente a situazioni di invalidità. La pandemia ha evidenziato molte criticità su cui confrontarsi: liste d’attesa, cure di prossimità, collaborazione tra specialista e MMG, condivisione dati e uniforme/rapido accesso all’innovazione. Con lo scopo di approfondire questi argomenti insieme ai principali attori di sistema a livello regionale, Motore Sanità ha organizzato il Webinar ‘LA RIFORMA SANITARIA LOMBARDA: FOCUS SULLE MALATTIE REUMATOLOGICHE AUTOIMMUNI’, realizzato grazie al contributo incondizionato di Bristol Myers Squibb e IT-MeD.
“Le persone che vivono con queste malattie, ancora poco conosciute e multidisciplinari, hanno necessità di essere valutate da diversi specialisti. La complessità di questo tipo di patologie richiede collaborazione tra specialisti che possano prendere in carico il paziente con una rete ben organizzata. Chiediamo alle istituzioni che diano ai reumatologi la possibilità di organizzarsi in sinergia con i diversi specialisti interessati al tipo di complessità che queste malattie comportano, per dare la possibilità alle persone di sentirsi ‘prese in carico’. Vorrei ricordare la necessità di collaborazione dei medici con infermieri, terapisti occupazionali, fisioterapisti e psicologi preparati adeguatamente alle particolari problematiche. La nostra qualità di vita ne trarrebbe un gran beneficio”, ha spiegato Maria Grazia Pisu, Presidente Associazione Lombarda Malati Reumatici ALOMAR ODV
“Le malattie reumatiche autoimmuni, infatti, non soltanto colpiscono i giovani ma volte purtroppo anche bambini. In qualità di reumatologo pediatra sono sempre coinvolto nell’assistenza e nella cura di questi giovani malati. La cronicità di queste patologie rende ulteriormente difficile la gestione di tali pazienti, avendo a che fare non solo con dei bambini o ragazzi ma anche con le loro famiglie. Questo implica una serie di problematiche, legate non solamente a fattori medici ma anche sociali, quali la frequenza della scuola e la perdita del lavoro dei genitori. In Lombardia sono pochi i centri di reumatologia pediatrica, stiamo cercando di lavorare in gruppo almeno a Milano, e siamo in attesa di poter formalizzare questa collaborazione. Infine, il rapporto continuo con in pediatri di famiglia è fondamentale; Iniziative educazionali sono in corso ma tanto lavoro è ancora necessario per poter offrire ai piccoli pazienti la migliore assistenza possibile”, ha detto Rolando Cimaz, Direttore UOC Reumatologia Clinica Pediatrica della ASST-PINI-CTO Milano
“Per quanto riguarda la realtà bresciana, la necessità di creare una rete che possa collegare la Reumatologia ospedaliera con gli ambulatori sul territorio, peraltro molto scarsi e insufficienti a svolgere un’attività di primo livello, e con il MMG è ormai da considerare una priorità. Attualmente il maggior carico delle prestazioni ambulatoriali ricade sull’ospedale con conseguenze negative in termini economici e di programmazione. Nella situazione data, con il solo contributo del personale ospedaliero, non è credibile poter gestire le liste d’attesa, ridurre i tempi per il primo accesso e poter effettuare diagnosi precoci allo scopo di cogliere la finestra di opportunità terapeutica. Le innovazioni tecnologiche, qualora adottate e utilizzate in situazioni clinicamente adeguate, potranno essere strumento utile per perseguire taluni obiettivi. Da considerare però che tali strumenti non consentiranno di ridurre il tempo dedicato alle visite, che risulta essere uguale o addirittura maggiore per le visite in remoto”, ha spiegato Franco Franceschini, Direttore UOC Reumatologia e Immunologia Clinica ASST Spedali Civili Brescia