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L’IMPATTO DELLA COVID-19 IN EMILIA ROMAGNA

L’impatto della COVID-19 in Emilia Romagna è sicuramente drammatico ma viene assorbito fino a questo momento in maniera adeguata da una struttura sanitaria solida e capillare, ben organizzata e professionale.

Negli ospedali le unità di crisi coordinate dalle direzioni sanitarie hanno portato da subito a un potenziamento delle strutture di terapia intensiva, semi-intensiva, di malattie infettive, pneumologia e medicina interna, con il massimo sforzo per creare strutture dedicate che permettano di confinare per quanto possibile i pazienti SARS-CoV-2 (Severe Acute Respiratory Syndrome- CoronaVirus-2), in modo da consentire la protezione della funzionalità degli altri reparti. Considerato che le manifestazioni cliniche più eclatanti, in particolare nelle forme più gravi, sono la polmonite interstiziale e/o a focolai multipli, con conseguente insufficienza respiratoria, la solida rete regionale di pneumologie dotate di unità di terapia semi-intensiva respiratoria consentono di supportare non solo le già oberate terapie intensive ma anche di fornire consulenze specifiche agli altri reparti coinvolti. In un comunicato diffuso al termine della riunione dell’Unità di crisi regionale, del 6 marzo 2020, il commissario straordinario ad acta ha dichiarato tra l’altro: “pronti a creare nuovi ospedali Covid-19 per assicurare a tutti i cittadini le cure adeguate”. Da sottolineare la tempestiva istituzione di postazioni di triage fuori dai nosocomi, davanti alle strutture ospedaliere, grandi e piccole, per prevenire accessi inconsapevoli, potenzialmente pericolosi, da parte di soggetti positivi al virus. Una specifica struttura per la quarantena è stata istituita a Piacenza, in grado di accogliere quanti siano impossibilitati a restare confinati al domicilio. Altre postazioni filtro sono state collocate all’ingresso di carceri e tribunali. Vengono assicurate regolari forniture di apparecchiature per terapia intensiva e materiale protettivo per operatori sanitari e medici di medicina generale. In conclusione l’impressione che si ha dalle informazioni disponibili è che la Regione Emilia Romagna e le sue strutture sanitarie siano sul pezzo, sia professionalmente sia dal punto di vista organizzativo, e che siano in grado di far fronte in maniera ordinata anche a questa emergenza.

 

Leonardo Fabbri 
Past-President European Respiratory Society 
Già Professore di Medicina Interna e Respiratoria della Università di Modena e Reggio Emilia 
Eminente Studioso di Medicina Interna e Respiratoria della Università di Ferrara

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