In Emilia Romagna nasce il Covid Intensive Care, che farà diventare la Regione hub nazionale per la terapia intensiva. Il Progetto prevede un investimento di oltre 26 milioni di euro, che porteranno alla nascita di 146 letti destinati a pazineti che necessitano di essere ricoverati in terapia intensiva.
SI tratta di una rete strutturale, nata oggi per affrontare l’emergenza Coronavirus, ma che rimarrà operativa in futuro per supportare altre emergenze e che potrà accogliere pazienti da tutta Italia. Sei sono le realtà ospedaliere individuate per accogliere l’hub, alcune ricavate dalla ristrutturazione di realtà ospedaliere esistenti che saranno riconvertite, altre che nasceranno ad hoc per questo scopo.
Le strutture nasceranno recependo avendo le caratteristiche utili per una situazione pandemica, ripensando gli spazi, basti pensare agli ampi spazi che occorrono per le vestizioni, le svestizioni e le sanificazioni per non rischiare ulteriori contagi. Le strutture che nasceranno da zero saranno costituite da moduli con struttura autoportante e con caratteristiche strutturali, termo-acustiche, antincendio, sismica e di sanificazione compatibili con la destinazione a terapia intensiva per pazienti infettivi, in modo tale da potera garantire la sicurezza degli operatori sanitari e non mettere a rischio la loro salute.
La scelta delle strutture da parte della Regione è caduta su Ospedale Maggiore di Parma, Policlinico Sant’Orsola e Ospedale Maggiore a Bologna, Policlinico e dell’Ospedale Civile di Baggiovara a Modena e Ospedale Infermi a Rimini.
La nuova dotazione si aggiunge a quella attualmente esistente che ha visto la Regione Emilia Romagna raggiungere il totale di 690 posti di terapia intensiva di cui 573 per pazienti Covid e 117 per pazienti non Covid. A questi, si sommano 4.544 posti letto ordinari per pazienti Covid.