La rivoluzione digitale che interessa la sanità italiana deve tenere conto della protezione dei dati e della privacy del cittadino. I temi sono approfonditi rispettivamente dalla Dottoressa Antonella Bulfone della Direzione Centrale Salute, integrazione sociosanitaria, politiche sociali e famiglia del Friuli Venezia Giulia e da Giuseppe Pozzi, Vicepresidente di FederAnziani e Presidente della Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute.
«Attualmente nel campo della sanità digitalizzata il 97% dei consensi raccolti nel Friuli Venezia Giulia è risultato positivo per quanto riguarda il trattamento dei dati, il Fascicolo Sanitario Elettronico e il Dossier – spiega la Dottoressa Bulfone – E’ un buon risultato. Se riusciamo a dare vita ad un sistema che sia in grado di gestire le informazioni raccolte dal mondo sanitario sarà più facile arrivare a digitalizzare il mondo sanitario per migliorare il percorso di cura e della programmazione. E’ importante però dire che affinché parta la digitalizzazione del mondo sanitario dobbiamo dare sicurezza sia ai pazienti sia agli operatori del mondo sanitario».
Secondo il Vicepresidente di FederAnziani e Presidente della Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute, Pozzi, «Il Fascicolo Sanitario Elettronico è un modo per standardizzare i dati e per metterli a disposizione ma la realtà è quella che il cittadino ha bisogno di un elemento primario vale a dire l’informazione: non conosce esattamente quali sono i vantggi e come lui stesso può operare all’interno del suo fascicolo sanitario elettronico. Deve sapere che in parte lo può tutelare personalmente perché è in grado di decidere quali dati far caricare al suo interno; questi dati nel corso della sua vita li può anche oscurare o rimettere in chiaro e può anche decidere chi può accedere, oltre a lui, alla valutazione e visione di questi dati. La privacy del cittadino – puntualizza Pozzi – viene ovviamente garantita dalla legge italiana. Ci auspichiamo dunque che il cittadino possa partecipare attivamente a questo grande progetto della collettività e che sia altrettanto informato comprendendone le finalità, cioè la cura, il miglioramento del sitema sanitario nazionale, il potenziamento della ricerca e il miglioramento dello stato di salute».