Nel 70% dei casi è il medico di famiglia il principale riferimento per i problemi di salute, raggiungendo percentuali superiori all’85% nella popolazione più in là con gli anni.
di Redazione
Milano, 12 settembre 2019 – Il tour nazionale #AdessoBasta, arriva in Lombardia, con l’obiettivo di ascoltare le esigenze dei cittadini per poter avanzare al Governo del Paese richieste che tengano in considerazione i reali bisogni sanitari e socio-sanitari della popolazione. A bordo di un camper, con la costante presenza del Segretario nazionale FIMMG Silvestro Scotti, come prima parte, saranno toccate 15 città in 30 giorni di viaggio percorrendo ben 1.800 chilometri.
“Questo tour, fortemente voluto da noi medici di medicina generale, è l’ennesima dimostrazione, se mai ce ne fosse stato il bisogno, di quanto i pazienti siano il nostro ‘motore’ e quanto le loro esigenze siano le nostre”. Queste le parole del Segretario nazionale FIMMG, Silvestro Scotti. “La figura del medico di famiglia, è troppo importante, con il tempo si crea un rapporto di fiducia oserei dire indissolubile con l’assistito, garantendo così una continuità di cura. Le proposte portate avanti dalla nostra Federazione sono volte a sviluppare e migliorare l’organizzazione dell’assistenza sul territorio. Abbiamo un contratto di lavoro i cui contenuti devono essere cambiati per poter soddisfare meglio i bisogni di salute dei nostri assistiti. Abbiamo bisogno di una politica che investa nella medicina di famiglia con provvedimenti specifici”. Conclude Scotti
«Il tour toccherà i Comuni più piccoli perché è in questi territori che occorre portare nei nostri studi le nuove tecnologie che permettano al medico di medicina generale di rispondere meglio alle necessità dei propri assistiti”. Dichiara Gabriella Levato, Segretario generale regionale FIMMG Lombardia. “Ma è giusto dire che a tantissimi medici manca il supporto dell’infermiere di studio, del personale amministrativo o dell’assistente sociale o del terapista della riabilitazione. Gli esami di diagnostica di I livello come l’elettrocardiogramma o la spirometria o un holter cardiaco o pressorio possono essere eseguiti, anche in telemedicina, nei nostri studi. Dobbiamo far sì che il medico di medicina generale abbia la possibilità di prescrivere anche i farmaci con piano terapeutico anche per non costringere i pazienti a rivolgersi ogni volta allo specialista, aumentando liste d’attesa e ineguaglianza nell’accesso alle cure”. Ha aggiunto la Levato.
Arriva in Lombardia il tour nazionale #AdessoBasta, l’evento itinerante con il quale la Federazione Italiana Medici di Famiglia (FIMMG) intende ascoltare le esigenze dei cittadini italiani che sono anche, tutti, assistiti e pazienti dei medici di medicina generale; questo per poter avanzare al Governo del Paese richieste che tengano in considerazione i reali bisogni sanitari e socio-sanitari della popolazione. A bordo di un camper, la FIMMG, capitanata dal segretario generale nazionale Silvestro Scotti, toccherà, in questa prima fase, 15 città in 30 giorni di viaggio percorrendo ben 1.800 chilometri.
«Vogliamo raccogliere dai cittadini che poi sono anche i nostri assistiti, le loro esigenze rispetto all’importanza del ruolo del medico di medicina generale, la sua capillarità territoriale come punto di riferimento della salute dei cittadini e come presidio del servizio sanitario nazionale» – racconta Gabriella Levato, Segretario generale regionale della FIMMG Lombardia – «Il tour toccherà i Comuni piccoli perché vogliamo sentire quali sono le esigenze assistenziali che i cittadini di questi comuni hanno. È in questi territori che occorre portare nei nostri studi le nuove tecnologie che permettono al medico di medicina generale di rispondere meglio alle necessità dei propri assistiti. Sappiamo da tutte le indagini che, nel 70% dei casi è il medico di famiglia il principale riferimento per i problemi di salute. Fiducia che raggiunge percentuali superiori all’85% nella popolazione più in là con gli anni».
Cosa chiede la FIMMG? Le proposte portate avanti dalla nostra Federazione sono volte a sviluppare e migliorare l’organizzazione dell’assistenza sul territorio. Abbiamo un contratto di lavoro i cui contenuti devono essere cambiati per poter soddisfare meglio i bisogni di salute dei nostri assistiti e per offrir loro un servizio di prossimità.
A tantissimi medici manca il supporto di altre figure professionali come l’infermiere di studio, il personale amministrativo o altri operatori come l’Assistente Sociale e i Terapisti della Riabilitazione. Dobbiamo far sì che gli esami di diagnostica di I livello come per esempio l’elettrocardiogramma o la spirometria o ancora un holter cardiaco o pressorio possa essere eseguita, anche in telemedicina, nei nostri studi telemedicina. Dobbiamo far sì che il medico di medicina generale abbia la possibilità di prescrivere anche i farmaci con piano terapeutico anche per non costringere i pazienti a rivolgersi ogni volta allo specialista con tutto quello che ciò comporta: aumento delle liste d’attesa ma soprattutto inequità nell’accesso alle cure. Abbiamo bisogno di una politica che investa nella medicina di famiglia con provvedimenti specifici e finalizzati in finanziaria – continua Gabriella Levato.
Infine, Levato rivolge il proprio appello al mondo della politica: «La politica deve volgere lo sguardo sul territorio e verso di noi. Siamo coscienti che il finanziamento del servizio sanitario nazionale è insufficiente e quindi chiediamo alla politica centrale un’attenzione particolare nella prossima finanziaria. Ovvero si devono cercare risorse al di fuori del fondo sanitario nazionale. Noi siamo liberi professionisti e lavoratori autonomi, perché non si punta sulla capacità di autonomia professionale di una categoria che ha dei compiti di salute pubblica? Sono convinta che in questo la politica regionale, nelle figure del Governatore Fontana e dell’assessore alla Sanità Gallera, è una nostra alleata e che continuerà ad esserci un confronto proficuo nell’interesse dei cittadini».