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La degenerazione non è limitata alla fase tardiva della malattia, ma inizia con l’iniziare della malattia nella sua fase preclinica.

17 febbraio 2022 – La Sclerosi Multipla (SM) è una malattia autoimmune, infiammatoria, demielinizzante e degenerativa del sistema nervoso centrale, che colpisce soprattutto le giovani donne tra i 20 e i 40 anni. Per la sua particolarità, implica un approccio multispecialistico e multiprofessionale, al fine di tenerla sotto controllo il più possibile. Chi normalmente ne è colpito – parliamo di 130mila persone in Italia – è costretto a convivere con la malattia per tutto il resto della propria vita. 
A fronte delle evidenze della pratica clinica, che ha mostrato come iniziare la terapia il più precocemente possibile porti a un rallentamento della progressione della disabilità, ricordando che ogni individuo richiede un programma di cura personalizzato, Motore Sanità ha organizzato un nuovo appuntamento regionale dal titolo “Focus Liguria: #MULTIPLAYER – La sclerosi multipla si combatte in squadra”, con l’obiettivo di sensibilizzare le Istituzioni verso un trattamento precoce ed efficace.

La Sclerosi Multipla è una malattia poliedrica con molte sfaccettature e quindi la sua cura deve essere altrettanto poliedrica e multidisciplinare, conferma Matilde Inglese, Responsabile Centro Sclerosi Multipla IRCCS San Martino Genova. È anche una malattia tempo-dipendente, perché la degenerazione non è limitata alla fase tardiva della malattia, ma inizia con l’iniziare della malattia nella sua fase preclinica. Questo ci porta a due considerazioni: l’importanza della diagnosi precoce – che la risonanza magnetica ci permette di fare anche nella fase preclitica – e del trattamento precoce. Quello che abbiamo imparato in questi anni nell’utilizzo di questi trattamenti è che il trattamento precoce con terapia ad alta efficacia è quello che impatta veramente l’outcome clinico nel lungo termine”.

Le parole chiave nelle cure devono essere: appropriatezza, equità e sostenibilità, aggiunge Carlo Serrati, Coordinatore DIAR Neuroscienze Alisa Regione Liguria. “In relazione a quest’ultimo punto, sulla questione ricambio generazionale e borse di studio per le scuole di specializzazione, in Liguria – Regione che conta 1milione e 600mila abitanti – saremo in affanno ancora per 2-3 anni

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