L’Ospedale de’Lellis inserisce una nuova procedura di monitoraggio a distanza per l’insufficienza cardiaca. Il sistema, riducendo di molto i rischi, è in grado di capire se esistono le condizioni di eventi di scompenso cardiaco nel paziente esaminato. Le persone con problemi cardiaci potranno grazie a questa nuova tecnica, essere monitorati a distanza presso l’ASL laziale.
Martedì è stato donato ad una persona con problemi cardiaci, nello specifico sottoposto ad impianto defibrillatore b ventricolare, residente nella zona del rietino, dal reparto di cardiologia dell’Ospedale de’ Lellis, diretto dal dottor Amir Kol, un apparecchio di monitoraggio a distanza. La specificità di questa apparecchiatura è che dovrebbe, usando la via telematica, portare ad anticipare l’intervento sanitario, direttamente a casa, evitando così di dover recarsi in ospedale per essere ricoverati. Con questo strumento innovativo e allo stesso tempo altamente tecnologico, la cura dei cardiopatici cambia completamente: si anticipa l’intervento dell’Unità operativa sanitaria, si riducono eventuali danni e rischi per i pazienti e si limita e di molto l’ospedalizzazione.
È un innovativo algoritmo la chiave di tutto: si uniscono i dati dei vari sensori e combinandosi riescono a rilevare se è presente o meno il sintomo di uno scompenso cardiaco nel paziente. I sensori si dividono in quelli interni al defibrillatore che controllano autonomamente e automaticamente toni cardiaci, frequenza respiratoria e cardiaca, eventuale accumulo di liquido nei polmoni e poi ci sono quelli esterni che grazie all’utilizzo della tecnologia, in questo caso particolare, servendosi del Bluetooth comunicano con il defibrillatore impiantato internamente. Tutti questi dati che arrivano dai vari sensori, interni ed esterni, entrano in una scala di valori prestabilita con la quale si può valutare lo stato di progressione dell’insufficienza cardiaca di un paziente.
Questo apparecchio che il cardiopatico può comodamente tenere a portata di mano, manda i dati direttamente e automaticamente al Centro ospedaliero de’ Lellis.
Stefano Sermonti