L’incontinenza urinaria maschile è il tema portante del Progetto Local Expert Meeting (LEM) che attraverso incontri regionali con gruppi di urologi, e interventi dal vivo in sala operatoria, si propone di analizzare gli outcome delle terapie più avanzate.
L’incontinenza è una patologia diffusa invalidante che ha un impatto pesantissimo sui rapporti di coppia, il lavoro, la mobilità, le relazioni sociali. Le soluzioni maggiormente adottate prevedono, tuttora, la fornitura di assorbenti esterni (i pannoloni, utilizzati da circa il 21% degli uomini incontinenti) e trattamenti farmacologici.
Le soluzioni terapeutiche più avanzate, come gli sfinteri urinari artificiali impiantabili, si scontrano con la carenza di centri e di urologi specializzati, e con l’inadeguata copertura da parte delle strutture regionali.
Il trattamento dell’incontinenza grave, generata dall’intervento demolitivo di prostatectomia, non viene di fatto ritenuto prioritario per tanti pazienti che devono affidare la soluzione del problema alla sensibilità dei singoli urologi e alle specifiche competenze ospedaliere.
I problemi dell’incontinenza urinaria maschile sono al centro del primo incontro tra specialisti in urologia del percorso Lem – Local expert meeting, che riunisce alcuni tra i più autorevoli urologi provenienti sia dall’ Emilia Romagna sia da altre Regioni. L’incontro guidato da Emilio Emili, direttore del Dipartimento chirurgico nonché direttore dell’unità operativa complessa di Urologia a Imola. Dalle statistiche emerge che ben 9 milioni di uomini italiani non si sono mai recati dall’urologo e che solo il 10/20% si sottopone a una visita preventiva.
L’incontinenza urinaria, secondo le stime più recenti, affligge un milione e mezzo di soggetti maschi in Italia, la maggior parte a seguito di un intervento chirurgico per tumore alla prostata. Al momento, il trattamento dell’incontinenza urinaria grave, generata dall’intervento demolitivo di prostatectomia, viene demandato alla sensibilità dei singoli urologi come pure alle specifiche competenze e vocazioni ospedaliere.
“Gli sfinteri urinari artificiali”, ricorda l’urologo “risolvono in modo efficace un problema che non può essere considerato in alcun modo estetico ma funzionale, avendo a che fare con la salute e la qualità della vita quotidiana”. A seconda dei pazienti, la patologia può presentare sintomi diversi quali incontinenza da stress (perdita involontaria a seguito di tosse, starnuti o sforzi), oppure da urgenza (perdita di urina accompagnata dalla necessità impellente di urinare nuovamente con vescica iperattiva), Incontinenza mista ( associata sia allo sforzo, sia all’urgenza).
Quanto all’insorgenza, può essere ricondotta anche all’invecchiamento, a malattie specifiche (diabete, sclerosi; Parkinson) ma, soprattutto nelle forme gravi, a interventi di chirurgia demolitiva a seguito di tumore alla prostata (circa il 15% sul totale degli incontinenti).
Per ulteriori informazioni:
https://www.ausl.imola.bo.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/9831
https://www.siu.it/salute/patologie/non-neoplastiche/trattamenti-chirurgici-negli-uomini-con-sui
Alessandro Malpelo