ASSICURAZIONI PRIVATE E FONDI SANITARI INTEGRATIVI OPPORTUNITÀ PER IL SISTEMA O CAMBIO DI SISTEMA?
– Programma
– Invito stampa
– Comunicato stampa
– Rassegna stampa
Slides
– Mario Del Vecchio, Direttore OCSP SDA Bocconi e professore Università di Firenze, Università Bocconi Mi
– Carla Collicelli, ASVIS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
– Fiammetta Fabris, Direttore Generale UniSalute
– Marco Vecchietti, Consigliere Delegato RBM Assicurazione Salute S.p.A.
– Isabella Mastrobuono, Docente di organizzazione sanitaria, Luiss Business School Roma
– Marco Grassi, Responsabile Comunicazione Società di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo
Relatori
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La spesa sanitaria intermediata dalle varie forme di sanità integrativa, secondo i dati dell’OCPS, Osservatorio Consumi Privati in Sanità, ammonta in Italia a circa 4,4 miliardi di euro, pari a circa il 13% della spesa sanitaria privata, che è pari complessivamente a circa 33 mld di euro. Tale fenomeno appare in forte crescita, ed interessa già oggi più di 10 milioni di italiani. L’esborso medio pro capite degli italiani per le cure sanitarie private ammonta quindi a circa 580 euro a persona, con punte minime al Sud (230 euro in Campania) e massime a Nord-Est (700 euro in Veneto). Questi dati evidenziano come il nostro Paese non si sia ancora dotato di un adeguato sistema di sanità integrativa che, attraverso un terzo pagatore specializzato (Fondi Sanitari e/o Compagnie Assicurative), sia in grado di ridurre l’impatto economico, delle cure sanitarie acquistate privatamente, sui redditi della popolazione.
È fondamentale, quindi, mettere a punto una nuova strategia per la sanità italiana che, attraverso un rilancio di una alleanza pubblico – privato promuova lo sviluppo di un Secondo Pilastro di finanziamento dei servizi sanitari, aperto a tutti i cittadini.
Attraverso un’intermediazione più accentuata di una quota rilevante della spesa sanitaria privata attualmente già sostenuta dagli italiani, potrebbero essere recuperate per il sistema sanitario delle preziose risorse aggiuntive che potrebbero essere impiegate nel campo dell’innovazione scientifica, dell’accessibilità alle cure e della prevenzione, qualora Fondi sanitari e Assicurazioni trovassero nei servizi pubblici una risposta tempestiva e qualificata alle richieste dei loro assistiti.
Su questa linea, la Regione Veneto, attraverso l’approvazione dello schema di Accordo quadro con i Fondi sanitari integrativi di natura contrattuale e le Casse di assistenza, e dei relativi schemi di convenzione tra aziende sanitarie ed enti privati, formula una prima ipotesi di modello innovativo di compartecipazione e ottimizzazione delle prestazioni sanitarie (ai sensi dell’articolo 16 della L.R. 29.6.2012, n. 23).
A questo potrà seguire lo sviluppo di forme integrative regionali di assistenza sanitaria e socio-sanitaria, in particolare per la non autosufficienza, coinvolgendo le parti sociali, i soggetti e le organizzazioni finanziarie e assicurative e altri enti e istituzioni, nell’interesse della popolazione e assicurando il coordinamento e l’unitarietà della politica sanitaria del Veneto.