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Data

24 Gen 2018
Expired!

Luogo

Vicenza
POLO UNIVERSITARIO ULSS 8 BERICA CONTRÀ SAN BORTOLO 85

Ora

14:30 - 18:00

L'evento è finito

 

SLIDES

 

Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, solo in Italia, nel 2015, sono state segnalate quasi 3.444 nuove diagnosi di infezione da Hiv. La prevenzione, ad oggi, rimane l’unica arma per evitare la diffusione dell’infezione.
L’Italia, con un’incidenza del 5,7 per 100.000 abitanti, nel 2015, si posiziona al 13° posto rispetto ad altri paesi dell’Europa occidentale. Nel nostro paese, è però altissima la percentuale di diagnosi tardive: molti non sono consapevoli di aver contratto il virus e arrivano al test Hiv in uno stato di salute già debilitato. La diagnosi precoce offre tanti vantaggi: i benefici delle terapie sono maggiori per chi inizia presto le cure, che sono inoltre in grado di diminuire la capacità infettiva del virus rendendone estremamente improbabile la trasmissione ad altri.
A fronte della cronicizzazione della malattia, la popolazione con Hiv invecchia e necessita prima di sostegno ambulatoriale, poi di ospedalizzazione e talvolta anche della chirurgia. Tutte le problematiche legate all’età sono accelerate durante l’invecchiamento, con una maggiore e prematura incidenza di patologie quali osteoporosi, malattie cardiovascolari e renali. Questo comporterà la necessità di una ulteriore somministrazione di farmaci per affrontare comorbilità e malattie legate all’età. Il paziente con Hiv, insomma, è ancora più fragile rispetto a chi non è portatore di questa infezione.
Emerge, dunque, ancora una volta, sul profilo delle comorbilità, la necessità di una visione multidisciplinare che guardi al paziente nella sua complessità clinica migliorandone la presa in cura con una gestione più efficace ed omogenea e, al contempo, vada a coniugare il tema dei costi della spesa sanitaria con quello dell’assistenza. Un modello che si inserisca nel contesto più generale della riorganizzazione della rete di servizi tra ospedale e territorio, e che punti a garantire un assetto più strutturato in grado di assicurare a tutti l’aggiornamento delle opportunità terapeutiche. L’evento formativo ha quindi lo scopo di supportare un momento di confronto tra gli specialisti ospedalieri e la medicina di territorio per favorire una approrpiata presa in carico del paziente HIV+.