SALUTE OLTRE LA CITTÀ soluzioni innovative per la sanità di montagna
RAZIONALE
Oltre le città, nelle cosiddette “aree interne” dove abita un quarto della popolazione italiana, è un mondo di oltre 4000 comuni, fatto di piccole o medie località. Un mondo fatto spesso di località montane, qualcuna turistica, che si anima nei periodi di maggior afflusso, ma dove, comunque, le persone vivono, lavorano, mandano i figli a scuola. È, anche, un mondo dove l’invecchiamento della popolazione è più evidente ed i bisogni assistenziali maggiori.
La Sanità italiana è capillare e raggiunge, magari anche solo con un piccolo presidio, tutte le località abitate, ma la carenza di medici e di personale sanitario sta rendendo sempre più difficoltoso presidiare questi territori marginali in un contesto, soprattutto quello montano dove, per evitare lo spopolamento, è necessario fornire al meglio tutti quei servizi, e quello sanitario in primis, che permettano alle popolazioni residenti di avere le stesse opportunità e la medesima qualità di vita che avrebbero su altri territori. Per le popolazioni che abitano questi territori, l’equità di accesso alle cure è di fondamentale importanza per poter continuare a vivere nelle loro comunità.
La ridefinizione della sanità territoriale, fortemente promossa e incentivata dal PNRR, e le reti di prossimità sembrano essere la risposta più appropriata, ma servono nuovi modelli organizzativi che, a partire dalla ridefinizione del ruolo del medico di medicina generale, arrivino a comprendere tutti i profili e gli strumenti sanitari utili/necessari alla sanità del territorio, quali l’assistenza nell’urgenza-emergenza, l’accesso alle cure ospedaliere, alla specialistica, all’assistenza territoriale, alle farmacie.
Per permettere questo, è necessario individuare modelli organizzativi necessariamente differenti da quelli delle città o dei comuni più facilmente raggiungibili, ma che garantiscano livelli quantitativi e qualitativi dei servizi tali da garantire quell’equità che è diritto costituzionale.
Il costruttivo lavoro comincia raccogliendo la domanda di sanità, espressa e latente, cui è necessario rispondere per favorire il ripopolamento e il rilancio di queste aree, e prosegue alla ricerca dell’EQUITÀ, di NUOVI MODELLI e di NUOVE PROPOSTE. Ai lavori parteciperanno sia le figure più istituzionali, preposte alla gestione politica e sociale dei territori coinvolti, sia le figure più tecniche e scientifiche, preposte alla programmazione sanitaria.