ROADSHOW CRONICITÀ. GLI SCENARI POST COVID-19 – Toscana, 8 Ottobre 2020
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SLIDES
⇒ Paolo Francesconi, Responsabile Settore Sanitario dell’Osservatorio di Epidemiologia, ARS Toscana
⇒ Paolo Guzzonato, Direttore Scientifico Motore Sanità
⇒ Giuseppe Taurino, Direttore Dipartimento del Farmaco Azienda USL Toscana Nord Ovest
La spesa a livello UE per le malattie croniche è pari a circa 700 miliardi di euro l’anno ed in Italia i malati cronici sono 24 milioni, assorbendo una gran parte delle risorse riversate in sanità.
Il PNC approvato con Accordo sancito dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le PPAA di Trento e Bolzano il 14 settembre 2016, avrebbe dovuto portare alla riorganizzazione dell’assistenza sanitaria e allo spostamento sul territorio dei trattamenti socio sanitari delle principali patologie croniche (come ad es° diabete, asma, BPCO, CV) con lo sviluppo di una diversa cultura orientata alla presa in carico proattiva delle persone con fragilità e cronicità tramite servizi di prossimità.
Solo un deciso intervento in questa ottica potrà consentire che il processo di miglioramento della qualità assistenzale, si sviluppi in coerenza con l’esigenza di contenimento e di razionalizzazione della spesa sanitaria.
Ma tutto questo con quali strumenti operativi? Oggi, a quasi 3 anni dall’approvazione, l’attuazione concreta del Piano si vede realizzata ancora in via parziale e solo in alcune regioni, seppur da molti sia stata considerata la potenziale vera spending review della sanità.
Per verificare lo stato di attuazione reale e non formale del PNC, gli uffici della programmazione del MinSal hanno attivato un monitoraggio tecnico che deve mappare una serie di indicatori trasmessi dalle singole regioni: il livello di stratificazione della popolazione, il livello di integrazione tra assistenza ospedaliera e territoriale e il livello di adozione e di attuazione dei percorsi diagnostico-terapeutici.
Il PNC ha previsto inoltre la creazione di una cabina di regia che, partendo dalla analisi di questi indicatori, costruisca una fotografia iniziale (as is) e possa poi decidere le azioni successive (to be). Se l’obiettivo del piano nasce dall’esigenza di armonizzare a livello nazionale tutte le attività in questo campo, compatibilmente con la disponibilità delle risorse economiche, umane e strutturali, la realizzazione e attuazione del piano in tutte le Regioni deve rappresentare lo strumento per rendere omogeneo l’accesso alle cure da parte dei cittadini, garantendo gli stessi livelli essenziali di assistenza e rendendo sostenibile il SSN.
L’innovazione organizzativa necessaria a tutto ciò è una responsabilità di ogni singola regione e si dovrà realizzare attraverso ben costruiti condivisi e monitorati PDTA.
La Recente Pandemia sembra aver convinto tutti nello spingere sull’acceleratore del cambiamento, oramai non più auspicabile ma necessario ed indifferibile.