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LOMBARDIA – Nuove sfide per il disturbo neurocognitivo, traiettorie da esplorare

Data

26 Nov 2024
Expired!

Luogo

BRESCIA
Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri - Via Alessandro Lamarmora, 167

Ora

09:30 - 13:00

L'evento è finito

 Iscrizione per partecipare in presenza

Programma

 

RAZIONALE SCIENTIFICO

La Malattia di Alzheimer rappresenta una sfida sanitaria globale, interessando circa 48 milioni di persone nel mondo, di cui 600.000 solo in Italia. Si tratta di una patologia complessa ad eziologia multifattoriale che si sta affermando come una delle principali cause di disabilità, con proiezioni che indicano una progressiva crescita, anche in relazione all’invecchiamento della popolazione.

Per tali motivi la malattia si configura come una priorità di sanità pubblica che richiede l’implementazione di interventi diagnostici e terapeutici precoci, con l’obiettivo di rallentare il suo decorso e per una presa in carico tempestiva.

Il Piano Nazionale demenze propone un nuovo approccio alla malattia, non solo con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita delle persone, ma anche per affrontare in modo sostenibile i considerevoli costi socio-assistenziali a lungo termine associati alla patologia.

La ricerca scientifica ha affrontato numerose sfide nel corso degli anni, con significativi investimenti, perseverando sull’importanza dell’innovazione tecnologica per la diagnosi precoce, per il trattamento delle fasi iniziali della malattia e sull’importanza della riabilitazione cognitiva al fine di contrastare, su molteplici fronti, la progressione della malattia sin dalle sue fasi iniziali.

Alla luce di queste considerazioni, emerge come prioritaria la necessità di una collaborazione sinergica tra il Sistema Sanitario Nazionale e i Sistemi Sanitari Regionali per favorire uniformità di percorsi diagnostico-terapeutici e assistenziali dedicati alle persone con disturbo Neurocognitivo con l’obiettivo di garantire diagnosi precoce e tempestiva per una presa in carico integrata, multidisciplinare e continuativa.

In conclusione, solo unendo gli sforzi della ricerca, della sanità pubblica e dell’assistenza sociale, possiamo sperare di migliorare significativamente la vita dei pazienti e delle loro famiglie, affrontando al contempo le sfide organizzative che questa malattia pone alla nostra attenzione.