FOCUS LOMBARDIA: IPERCOLESTEROLEMIA E RISCHIO CARDIOVASCOLARE
INTRODUZIONE DI SCENARIO
Paolo Guzzonato Direzione Scientifica Motore Sanità
IMPORTANZA DELL’ADERENZA E PESO ECONOMICO DEI PAZIENTI NON A TARGET
Davide Croce, Direttore Centro ’Economia e Management in Sanità e nel Sociale LIUC Business School, Castellanza (VA)
TAVOLA ROTONDA
ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI E DEI PERCORSI IN TEMA DI IPERCOLESTEROLEMIA
TAVOLA ROTONDA
APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA E PLACE IN THERAPY IN TEMA DI IPERCOLESTEROLEMIA
DISCUSSANT:
Antonia Alberti, Responsabile Struttura semplice Dipartimentale Diagnosi e Cure territoriali per le malattie cardiache ASST GOM Niguarda Milano
Ovidio Brignoli, Vice Presidente SIMG
Bruno Censori, Primario Unità Complessa di Neurologia, Ospedale ASST Cremona
Stefano Carugo, Direttore UOC Cardiologia, Fondazione IRCCS Ca’ Granda, Ospedale Maggiore Policlinico, Milano
Fiorenzo Corti, Vice Segretario Nazionale FIMMG
Maria Fazio, Direttore U.O.C Farmacia Ospedaliera IRCCS Ospedale San Raffaele
Savina Nodari, Professore Associato al Dipartimento di Cardiologia, Spedali Civili di Brescia
Gianfranco Parati, Professore Ordinario di Medicina Cardiovascolare, Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Università di Milano-Bicocca; Direttore Unità Operativa di Cardiologia, Ospedale S.Luca, Milano; Direttore Scientifico Istituto Auxologico Italiano IRCCS
Piermarco Piatti, Responsabile dell’Unità Funzionale di Cardio-Metabolismo e Trials Clinici dell’Unità Operativa di Medicina Generale a indirizzo Diabetologico ed Endocrino Metabolico dell’IRCCS Ospedale San Raffaele
Simone Verde, Medico Cardiologo Ospedale Maggiore di Cremona
Jose Pablo Werba, Responsabile Unità di Ricerca e Prevenzione dell’arteriosclerosi, Centro Cardiologico Monzino Milano
In Italia, ogni anno, per malattie cardiovascolari muoiono più 224.000 persone: di queste, circa 47.000 sono imputabili al mancato controllo del colesterolo. Il colesterolo infatti rappresenta uno tra i più importanti fattori di rischio cardiovascolare, causando per il SSN un impatto clinico, organizzativo ed economico enorme (spesa sanitaria diretta ed indiretta quantificabile in circa 16 miliardi €/anno). Nonostante questo scenario, su oltre 1 milione di pazienti a più alto rischio l’80% non raggiunge il target indicato dalle più recenti Linee Guida internazionali. Un problema sanitario che durante la recente pandemia non è andato certo migliorando grazie ai minori controlli, alle mancate diagnosi, alla perdita di aderenza terapeutica. Ma perché questo accade? In questa area fortunatamente le terapie a disposizione, tutte estremamente efficaci, hanno portato evidenze scientifiche robuste e consolidate negli anni sul loro valore preventivo e curativo sia in prevenzione primaria che in prevenzione secondaria. Viene quindi da chiedersi cosa si possa aggiungere a quanto già oggi è ottenibile attraverso queste terapie. Vi sono bisogni insoddisfatti o spazi di efficienza da colmare (tollerabilità, efficacia aggiuntiva) che possano implementare ulteriormente i benefici clinici raggiunti? Cosa si prospetta in termini di innovazione in questa area terapeutica e quali sono gli ulteriori obiettivi su cui puntare? È possibile poter colmare il gap esistente tra il mondo reale e quello preso in esame dai setting degli studi clinici randomizzati e controllati per quanto riguarda il raggiungimento dei target consigliati? Motore Sanità ritiene opportuno un confronto multiprofessionale tra centri esperti di assoluta eccellenza in Regione Lombardia che possa dare riscontro a questi interrogativi.