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IL TUMORE DELLA PROSTATA IN TOSCANA. QUALITÀ DI DIAGNOSI E CURA, QUALITÀ DI VITA

Data

13 Feb 2025

Luogo

FIRENZE - Sala Bufalini, Santa Maria Nuova, Piazza Santa Maria Nuova 1

Ora

10:00 - 13:00
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RAZIONALE

Una formazione di tessuto costituito da cellule che crescono in modo incontrollato e anomalo all’interno della ghiandola prostatica è il cancro più frequente nella popolazione maschile dei Paesi occidentali, con circa 40.000 nuovi casi all’anno in Italia; il tumore della prostata si stima possa interessare, nel corso della sua vita intera, un uomo su nove.

Non si possono imputare cause certe ma è possibile individuare alcuni fattori di rischio, non direttamente responsabili dell’insorgere della patologia, che aumentano la probabilità di ammalarsi: sono fattori dietetici e comportamentali, l’esposizione ad alcune sostanze chimiche, alti livelli di androgeni nel sangue e fattori ereditari. Ci sono studi che stabiliscono una correlazione tra l’insorgere della malattia e l’infiammazione cronica e ricorrente della prostata. Andrebbero perseguite, in linea generale, le stesse buone regole di prevenzione utili anche per altre patologie: pratica di attività fisica, corretta alimentazione, no al fumo e moderato consumo di alcool.

Il rischio maggiore si presenta dopo i 50 anni; superati i 50 anni sarebbe opportuno pianificare uno screening periodico, test del PSA, soprattutto in funzione del fatto che la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è superiore all’88% e migliora, grazie all’anticipazione diagnostica e allo screening spontaneo, di anno in anno.

Nella fase iniziale il tumore della prostata è totalmente asintomatico, e anche questo rende difficile una diagnosi precoce. I sintomi di una possibile neoplasia insorgono parallelamente alla crescita della massa tumorale (difficoltà e dolori nella minzione, sangue nelle urine o nello sperma …), e possono essere comuni anche a problemi prostatici benigni, come l’ipertrofia prostatica.

Il diffondersi, superati i 50 anni di età, dello screening attraverso il test del PSA, ha migliorato i tempi di diagnosi, facendo emergere le forme silenti e favorendo le probabilità di guarigione.

Le opzioni terapeutiche sono molteplici: chirurgia, chemioterapia, radioterapia, ormonoterapia. La medicina nucleare offre un’opzione diagnostica e terapeutica insieme altamente innovativa e non invasiva, la Teragnostica che permette attraverso radiofarmaci sia di localizzare con precisione i tessuti patologici, sia di distruggerli. 

Quando il tumore è di tipo poco aggressivo e indolente, cioè tende a crescere molto lentamente rimanendo localizzato, c’è anche l’opzione della sorveglianza attiva.

Le conseguenze delle cure, in caso di tumore avanzato, possono avere ripercussioni sulla sfera sessuale e quindi anche su quella affettiva e psicologica dei pazienti. Per questo la corretta informazione e la comunicazione sono le armi migliori per anticipare la diagnosi e poter ricevere trattamenti che non impattano sulla qualità della vita.

Il FORMAT si rivolge a tre tipologie di interlocutori:

  • I pazienti e, più in generale la popolazione più a rischio, destinataria di informazioni aggiornate e scientificamente attendibili sulla patologia, la diagnosi precoce e le opzioni terapeutiche oggi a disposizione.
  • Le comunità scientifiche, che devono essere informate sui bisogni dei pazienti e rese consapevoli dell’impatto della patologia e delle cure sulla qualità della vita.
  • Le Istituzioni, che hanno la responsabilità di attuare provvedimenti che assicurino l’organizzazione di centri specializzati e multidisciplinari, con personale dedicato e di qualità controllata, che garantiscano la presa in carico del paziente in tutto il percorso dalla diagnosi al follow up.

Il MESSAGGIO riprenderà i tre requisiti fondamentali, segnalati dai pazienti nella survey EU-Proms, per garantire una buona qualità di vita a chi si trova ad affrontare un tumore della prostata: diagnosi precoce, approccio multidisciplinare e, ove possibile, sorveglianza attiva.