IL PERCORSO AD OSTACOLI DEL MALATO DI FEGATO FOCUS ON ENCEFALOPATIA EPATICA
Le malattie croniche del fegato rappresentano un’emergenza epidemiologica e clinica sia a livello mondiale che nazionale. I dati del Global Burden of Diseases indicano che nel 2016, nel mondo, sono decedute 1.256.850 persone per cirrosi epatica, determinando nello stesso anno rispettivamente circa 37 milioni di anni di vita persi. Lo stesso report stima per il 2040 un incremento del numero di decessi per cirrosi epatica del 50%. Le stime riferite all’Italia sulle persone colpite da cirrosi epatica ci descrivono circa 180mila casi con un tasso di prevalenza dello 0,3% nella popolazione totale.
Le nuove terapie per l’Epatite C ed i successi dei trapianti di fegato nei pazienti candidabili, hanno portato e porteranno un aumento della sopravvivenza dei pazienti con cirrosi. Di conseguenza questa malattia inciderà in maniera significativa sull’organizzazione socio-assistenziale, e sull’impatto economico gestionale dei vari sistemi sanitari regionali. L’esperienza drammatica della recente pandemia ha fatto emergere ancor più la necessità di una nuova organizzazione per la presa in carico di questi pazienti altamente complessi e quasi sempre pluripatologici, in cui le complicanze spesso misconosciute o sottovalutate portano a conseguenze drammatiche per la vita e la qualità di vita di pazienti e familiari. Un es° fra tutti l’encefalopatia epatica per la quale non esistono sintomi o dati di laboratorio patognomonici fortemente caratterizzanti, così la diagnosi deve essere posta dopo aver escluso altre cause di danno neurologico che possono verificarsi nel paziente cirrotico.
A seguito di questo quadro complesso Motore Sanità vuole portare all’attenzione delle istituzioni, la necessità di un impegno da parte di tutti gli Stakeholders, affinché nei vari piani regionali della cronicità non debba mancare una attenzione a questo paziente ed alla sua gestione. Attenzione che deve partire dal disegno di PDTA regionali dove sia ben chiara e dettagliata tra medicina ospedaliera e medicina territoriale la presa in carico del paziente, garantendo obiettivi fondamentali come: l’accesso uniforme e la corretta aderenza alla terapia di mantenimento, fondamentale per la prevenzione di complicanze gravi come l’encefalopatia o l’ascite, causa di gravi e ripetuti ricoveri, la formazione del MMG, del care giver e del paziente all’autocura.