FOCUS LOMBARDIA SCLEROSI MULTIPLA L’EVOLUZIONE DI NUOVI MODELLI ORGANIZZATIVI TRA EFFICIENZA DI INTERDISCIPLINARIETÀ E RISPOSTA DI SALUTE
La SM è una malattia tra le più comuni e più gravi del sistema nervoso centrale: è cronica, imprevedibile, progressivamente invalidante. I sintomi possono variare da persona a persona, alcuni possono ripetersi con maggiore frequenza, in particolare all’esordio, e possono modificarsi ed aggravarsi con diversi livelli di gravità nel corso della storia di malattia. I più ricorrenti interessano la vista, la sensibilità, la mobilità o possono manifestarsi come fatica e debolezza – percepite come difficoltà a svolgere e a sostenere attività anche di cura personale. Agenas, l’Agenzia dei Servizi Sanitari Regionali, ha recentemente proposto un percorso diagnostico terapeutico nazionale per la gestione della Sclerosi Multipla, per sancire il diritto dei pazienti affetti da SM ad accedere a servizi diagnostici e terapeutici omogenei su tutto il territorio nazionale, attraverso la collaborazione tra i Centri SM e tra questi e il territorio in tutte le sue componenti. La gestione della malattia, nell’intero percorso dalla diagnosi al fine vita, tocca tutta la filiera dei servizi a partire da quelli ospedalieri, che rimangono il riferimento principale, fino a quelli territoriali comprensivi anche degli interventi di tipo sociale. Per tali ragioni, i pazienti affetti da SM sono candidati naturali a beneficiare dei modelli di Case di Comunità e di Ospedali di Comunità che la Lombardia sta implementando secondo le indicazioni del PNRR. La coordinazione delle Centrali Operative Territoriali renderà, inoltre, più semplice ed efficace al Sistema Sanitario ed alle persone con Sclerosi Multipla la gestione della loro patologia e delle terapie. Negli ultimi anni, sono state individuate e sviluppate nuove opzioni di trattamento, alcune già a disposizione della classe medica, altre in arrivo che tengono in considerazione anche la semplificazione della terapia e la gestione di prossimità del paziente. L’accesso a terapie innovative e l’avvento di processi di follow up e gestione del paziente da remoto, possono permettere un trattamento personalizzato del paziente, migliorandone il percorso di cura con un risvolto positivo sia in termini di qualità di vita, sia di riduzione di costi indiretti e sociali. La riforma sanitaria in atto in Lombardia, l’introduzione di un PDTA nazionale e l’innovazione terapeutica devono però rispondere al bisogno di sostenibilità dei sistemi sanitari regionali ed è quindi importante un confronto tra mondo clinico ed istituzioni per valutare quali sono le migliori soluzioni per il trattamento di questa patologia severa e diffusa, mettendo al centro dei ragionamenti il paziente e le sue necessità.