FARMACI EQUIVALENTI MOTORE DI SOSTENIBILITA’ PER IL SSN
⇒ Comunicato Stampa Farmaco equivalente: “Dopo anni, pur garantendo sostenibilità alSSN e risparmio ai cittadini, il loro uso in Italia è ancora a macchia di leopardo”
⇒ Comunicato Stampa Farmaci equivalenti ancora poco diffusi. La spinta potrebbe arrivare dai medici di famiglia e dai farmacisti promotori di formazione e informazione
⇒ Rassegna Stampa
⇒ Documento di Sintesi
SALUTI E APERTURA LAVORI
Antonio Aurigemma, Componente VII Commissione Sanità Politiche Sociali Welfare Regione Lazio
INTRODUZIONE DI SCENARIO
Paolo Guzzonato, Direzione Scientifica Motore Sanità
FARMACI EQUIVALENTI NELLA FARMACEUTICA TERRITORIALE
Fulvio Ferrante, Direttore Dipartimento della Diagnostica e Assistenza Farmaceutica, ASL Frosinone
TAVOLA ROTONDAI FARMACI EQUIVALENTI TRA DUBBI PERPLESSITÀ E FALSE CREDENZE
Pierluigi Bartoletti, Vice Segretario Vicario FIMMG
Claudio Cricelli, Presidente SIMGFulvio Ferrante, Direttore Dipartimento della Diagnostica e Assistenza Farmaceutica, ASL Frosinone
Alberto Giovanzana, Associate Director Government & Regional Affairs Teva Italia
Lorella Lombardozzi, Direttore Farmaceutica Regionale, Regione Lazio
Claudio Santini, Responsabile Rapporti con le Istituzioni FADOI Federazione Associazioni Dirigenti Ospedalieri Internisti
FARMACI EQUIVALENTISOSTENIBILITÀ DI SISTEMA, VALORE CLINICO ED EVIDENZE SCIENTIFICHE
Giorgio Colombo, Direttore Scientifico CEFAT – Centro di Economia e valutazione del Farmaco e delle Tecnologie sanitarie, Università degli Studi di Pavia
TAVOLA ROTONDAFARMACI EQUIVALENTI OPPORTUNITÀ CLINICA EDECONOMICA, COME COLLEGARE QUESTI DUE ASPETTI
Felice Restaino, Consigliere Federfarma Regione Lazio
Elio Rosati, Segretario regionale Cittadinanzattiva Lazio
SINTESI DEI KEY POINTS DI DISCUSSIONE EMERSI
Ettore Mautone Giornalista Scientifico
I farmaci si definiscono generici o equivalenti quando presentano stesso principio attivo, stessa concentrazione, stessa forma farmaceutica, stessa via di somministrazione, stesse indicazioni di un farmaco di marca non più coperto da brevetto (originator). Sono dunque, dal punto di vista terapeutico, equivalenti al prodotto da cui hanno origine e possono quindi essere utilizzati in sua sostituzione. Inoltre i farmaci equivalenti sono molto più economici dei prodotti originali, con risparmi che arrivano da un minimo del 20% ad oltre il 50%.
L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha promosso da sempre iniziative tese a sensibilizzare la popolazione generale e gli operatori sanitari sul ruolo prezioso rivestito dai farmaci equivalenti. Ruolo che viene definito fondamentale per il mantenimento della sostenibilità del SSN consentendo da un lato di liberare risorse indispensabili a garantire una sempre maggiore disponibilità di farmaci innovativi, dall’altro, al cittadino di risparmiare di propria tasca all’atto dell’acquisto dei medicinali. “I dati ottenuti dall’uso consolidato del medicinale di riferimento” evidenzia un documento AIFA “nel corso degli anni, consentono di delineare per questa tipologia di medicinali, un profilo rischio/beneficio più definito rispetto a quanto sia possibile per qualsiasi nuovo medicinale”.
È errato quindi credere come spesso accade ancora oggi che il basso prezzo corrisponda ad una qualità inferiore o a controlli limitati, mentre sarebbe opportuno comprendere che rispetto ai farmaci originator vi sono da sostenere i soli costi di produzione e non più quelli relativi alla ricerca ed alle varie fasi di scoperta, sperimentazione, registrazione e sintesi di un nuovo principio attivo.
Nonostante gli equivalenti abbiano caratteristiche di qualità identiche ai prodotti originator, con identiche procedure che certificano la purezza delle materie prime e la loro qualità, identici controlli nelle procedure di produzione, ispezione e verifica, il loro utilizzo in particolare nel Nostro paese è ancora basso rispetto ai medicinali “griffati”. Questo indica che molto lavoro di comunicazione deve ancora essere fatto, sebbene la situazione sia molto diversa tra le regioni d’Italia. Infatti l’analisi dei consumi per area geografica, nei primi nove mesi 2019 ci dice che il consumo degli equivalenti di classe A è risultato concentrato al Nord (37,3% unità e 29,1% valori), rispetto al Centro (27,9%; 22,5%) ed al Sud Italia (22,4%; 18,1%). Quali i motivi di queste differenze?
La scelta deve coinvolgere medico, farmacista e paziente correttamente informati, senza pregiudizi e con dati che si basino sui principi di evidenza scientifica prima e su aspetti di sostenibilità economica poi.