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EMICRANIA: UNA PATOLOGIA ENDEMICA DA RICONSIDERARE

Data

20 Feb 2020
Expired!

Luogo

Vicenza, Ordine provinciale Medici, Chirurghi e degli Odontoiatri, Aula Magna, Contrà Paolo Lioy,13
Vicenza, Ordine provinciale Medici, Chirurghi e degli Odontoiatri, Aula Magna, Contrà Paolo Lioy,13

Ora

09:00 - 13:30

L'evento è finito

Programma

Comunicato Stampa

Rassegna Stampa

 

SLIDES

Alberto Cestari, Consulente alla Ricerca presso Centro Studi Sintesi Mestre

Bruno Bonetti, Professore Associato Dipartimento Scienze Neurologiche, Neuropsicologiche, Morfologiche e Motorie, Università degli Studi di Verona

Claudio Zanon, Direttore Scientifico Motore Sanità

Francesco Perini, Direttore UOC Neurologia AULSS 8 Berica, Vicenza

Giorgio Zanchin Centro Cefalee, Clinica Neurologica Università di Padova – Delegato SISC Sezione Triveneto

Elena Pizzo, Senior Research Associate, University College Londra

L’emicrania è una patologia cronica altamente invalidante e particolarmente diffusa, ne soffre infatti quasi il 12% della popolazione mondiale. Particolarmente esposta alla patologia è il sesso femminile, infatti tra i 30 ed i 40 anni il rapporto tra uomo e donna è di 1 a 3,5. Si può quindi definire l’emicrania una malattia di genere. L’emicrania è la prima causa di disabilità per la popolazione inferione ai 50 anni, di conseguenza colpisce in particolar modo le persone nel pieno
della loro attività produttiva e di realizzazione sociale. Molti studi quindi si sono concentrati nel valutare l’impatto di questa malattia sotto il profilo economico e sociale. In particolare si stima che in Italia circa 5 milioni di
persone soffrano generando circa 12 milione di giornate lavorative perse. Da molti anni non esistono novità rilevanti nella profilassi di questa malattia cronica ma in tempi recenti si sono affacciate anche in Italia delle nuove terapie che sembrano migliorare la vita dei pazienti ma che avranno di contro un impatto non trascurabile sul bilancio del sistema sanitario.

Tuttavia il miglioramento di salute del paziente emicranico può avere dei risvolti positivi e misurabili anche grazie all’incremento di produttività che si accompagna in un territorio, quello Veneto, particolarmente denso di
piccole e medie imprese. Può quindi un’avveduta gestione della sanità regionale incidere a livello economico sulle attività produttive del territorio? E in quale misura? Come possiamo quantificarne l’impatto? Questo incontro si propone di approfondire questi temi e dare alcune risposte.