DAL “CUTTING EDGE” DELLA RICERCA IN ANTIBIOTICO TERAPIA AL BISOGNO DI NUOVI ANTIBIOTICI, DALLA VALUTAZIONE DEL VALORE AL PLACE IN THERAPY APPROPRIATO- FOCUS VENETO
⇒ Comunicato Stampa – Come arginare le infezioni correlate all’assistenza? “Programmazione, risorse adeguate e personale dedicato”
⇒ Comunicato Stampa – Antibioticoresistenza:unapandemiacontinuaesilenziosa
SALUTI E APERTURA LAVORI
Enoch Soranzo, Componente V Commissione Politiche Socio Sanitarie Regione del Veneto
L’AVANGUARDIA DELLA RICERCA IN AMR: LA PAROLA ALL’ESPERTO
Francesco G. De Rosa, Professore Associato Malattie Infettive Dipartimento di Scienze Mediche Università di Torino, Direttore SC Malattie Infettive U AOU Città della Salute e Scienza, Torino e Ospedale Cardinal Massaia, Asti
TAVOLA ROTONDA
AMR, PANDEMIA SILENTE:IMPATTO REGIONALEMODERANO:
PARTECIPANTI AL TAVOLO:
Valentino Bertasi, Direttore UOC Farmacia Ospedaliera ULSS 9
Luisa Bissoli, Dipartimento Funzionale “Healthy Aging Center” Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata Verona
Giuseppe Cicciù, Presidente Regionale Cittadinanzattiva Veneto
Ernesto De Menis, Direttore UOC Medicina Interna 2 Ospedale Ca’ Foncello Treviso – Vice Presidente FADOI Veneto
Vinicio Manfrin, Direttore Malattie Infettive ULSS 8 Berica, Vicenza
Carmela Gurrieri, Ematologia AOU Padova Vinicio Manfrin, Direttore Malattie Infettive ULSS 8 Berica, Vicenza
Francesco S. Mennini, Presidente SIHTA – Professore di Economia Sanitaria e Economia Politica, Research Director-Economic Evaluation and HTA, CEIS, Università degli Studi di Roma“Tor Vergata”
Paolo Navalesi, Anestesiologia e Terapia Intensiva AOU Padova
Fabio Presotto, Direttore UOC Medicina Interna Ospedale dell’Angelo ULSS 3 Serenissima – Consiglio Direttivo FADOI Veneto
Renzo Scaggiante, Direttore Malattie Infettive Ospedale S. Martino Belluno ULSS 1 Dolomiti
Claudio Scarparo, Direttore UOC Microbiologia ULSS 3 Serenissima
Quando si affronta il problema dell’AMR, molto spesso si parla di programmi di prevenzione, indispensabili per limitare il fenomeno. La prevenzione infatti è senz’altro un aspetto chiave dell’AMR. Epicentro, portale di epidemiologia per la sanità pubblica a cura del Nostro ISS, sulla base di varie pubblicazioni, da tempo evidenzia come solo il 30-50% delle infezioni sia prevenibile attraverso buone pratiche preventive. Se a questo livello la strada per una buona efficienza del sistema è ancora lunga, ancor più lunga è però quella della ricerca di nuove terapie che riescano ad arginare e limitare questo fenomeno. Volendo fare un paragone con la recente pandemia potremmo dire che rispetto a Covid-19, l’AMR è una pandemia silente ma annunciata oramai da anni e che richiede, per essere affrontata, delle azioni concrete non più rimandabili. Oggi i pazienti che muoiono per AMR hanno lo stesso esatto problema dei pazienti colpiti dal virus Sars-Cov-2 che muoiono: non hanno trattamenti efficaci.
Ma nonostante la ricerca recentemente stia tornando a produrre nuovi antibiotici, esiste un problema nella valorizzazione delle nuove molecole e nel riconoscimento dell’investimento di chi le sviluppa.
Le tempistiche di realizzazione/approvazione/accesso/disponibilità di un nuovo antibiotico sono spesso un percorso ad ostacoli: i tempi minimi del suo sviluppo (dalla scoperta, allo sviluppo clinico, alla commercializzazione) vanno dagli 8 agli 11 anni con una spesa globale che è stata calcolata superiore milioni di euro.
Vi è inoltre la tendenza ad utilizzare i nuovi antibiotici soltanto dopo tante altre terapie più o meno conosciute, impiegate magari da anni e di cui ben si conoscono gli effetti collaterali. Ma se un approccio appropriato prudente e per gradi, è certamente fondamentale per non attivare in tempi brevi nuove resistenze, non si dovrebbe però arrivare a un uso razionato dei nuovi antibiotici puntando invece ad un uso razionale di questi, poiché in molti casi dietro all’AMR vi è un paziente che non può aspettare.
Senza contare che anche in tema di sostenibilità, aspetto di cui tutti responsabilmente si dovrebbero fare carico, spesso si omette di considerare i costi evitabili (diretti sanitari e indiretti) legati sia a ritardi di accesso alle nuove terapie che a scelte inappropriate di utilizzo.
Restano quindi alcuni passaggi principali, per cui parlarne non basta dopo l’esempio della recente pandemia non basta:
- Riconoscere che il problema esiste investendo subito in cosa possa governarlo;
- Capire il senso del valore del problema sia in termini economici che morali (volontà politica);
- Programmare con continuità risorse adeguate finanziarie e tecniche (giusto personale dedicato);
Per approfondire questi temi e tenere alta l’attenzione sul problema Motore Sanità vuole contribuire a trovare soluzioni attraverso un dialogo che coinvolga i migliori tecnici e istituzioni, a livello Nazionale e Regionale.