Dispositivi di protezione in distribuzione alle famiglie bisognose dell’Emilia Romagna. In arrivo un supporto concreto alle famiglie con figli sotto la maggiore età, nello specifico saranno distribuiti 129 laptop, 3.455 saturimetri, 86 termoscanner, 23.035 mascherine e 13.821 guanti. Consegnate direttamente presso i 40 Centri per le famiglie bisognose che operano sul territorio dell’Emilia-Romagna, in particolare, da Piacenza a Rimini.
Una scelta che ha come obiettivo quello di contribuire fattivamente al superamento degli impatti sociali – prevalentemente sulle fasce più deboli della popolazione – generati dall’emergenza sanitaria.
Grazie a fondi europei dedicati alle famiglie in difficoltà è stato possibile garantire questi presidi indispensabili, a maggior ragione in un momento come questo. A deciderlo il Dipartimento politiche per la famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri, che ha girato parte del Programma operativo nazionale per il contrasto alla povertà e alla marginalità sociale, cofinanziato dal Fondo sociale europeo per sostenere le attività dei Centri per le famiglie durante l’emergenza sanitaria.
La notizia è stata data dalla vicepresidente con delega al Welfare, Elly Schlein, ai coordinatori dei 40 Centri per le famiglie presenti in Regione, qualche giorno fa, spiegando come sia importante la riapertura di questi Centri, che comunque non hanno mai fermato la loro attività in questi mesi di pandemia COVID19, anche se ovviamente solo online e non in presenza data l’obbligo di mantenere la distanza di sicurezza sociale in vigore. Prova ne è il fatto che le famiglie hanno potuto restare in contatto con i Centri grazie al sito www.informafamiglie.it e le newsletter territoriali continuando a fornire informazioni importanti su come gestire in massima sicurezza la pandemia da Coronavirus, dall’uso delle mascherine e guanti al mantenimento della distanza di sicurezza. Questi dispositivi di protezione, mascherine, saturimetri e termoscanner, in arrivo saranno ovviamente utili anche per gli operatori di questi Centri per le famiglie così da poter accogliere le persone in condizioni di massima sicurezza.
Stefano Sermonti