Appena presentata presso l’Ospedale San Camillo Forlanini di Roma, un’iniziativa promossa dalla Regione Lazio da un’idea di due cittadini, esperti di comunicazione, dal nome ‘Diciamo insieme Grazie’.
Sono stati coinvolti artisti da tutta Italia, creatori di opere di street art e muralismo, cui è stato chiesto di realizzare opere visibili a tutti sulle facciate degli ospedali del Lazio per ringraziare i centomila medici, infermieri e personale sanitario nel Lazio e oltre un milione in Italia, che hanno combattuto fortemente in questo periodo di pandemia da Coronavirus.
Di seguito le 12 strutture che al momento sono state coinvolte: Istituti Fisioterapici Ospitalieri (RM), INMI Lazzaro Spallanzani (RM), Ospedale San Camillo-Forlanini (RM), Ospedale San Filippo Neri (RM), Ospedale Sandro Pertini (RM), Ospedale Sant’Eugenio (RM), Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS (RM), Policlinico Tor Vergata (RM), Ospedale di Bel colle (VT), Ospedale San Camillo de Lellis (RI), Ospedale Fabrizio Spaziani (FR) e Ospedale Santa Maria Goretti (LT).
Grazie al supporto tecnico di MAPEI che fornirà i materiali, le opere saranno realizzate tra luglio e ottobre 2020.
Sarà possibile seguire l’evento attraverso il sito www.diciamoinsiemegrazie.it e i canali social dedicati.
Gli ideatori dell’iniziativa hanno spiegato come la loro idea rappresenta sicuramente il pensiero di tutti i cittadini italiani che così potranno dire, anche se indirettamente, un grazie a tutti gli operatori della sanità italiana per l’impegno profuso pur tra mille difficoltà.
Anche il Direttore generale dell’Ospedale San Camillo ha spiegato come abbiano voluto fin da subito far parte del progetto “Diciamo insieme Grazie”, ma allo stesso tempo ci ha tenuto a dire come ci sia la necessita di continuare ad impegnarsi, senza abbassare assolutamente la guardia, per contenere il virus.
Infine, l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato ha ringraziato gli artisti per l’impegno che metteranno e tutti quegli operatori sanitari che si sono battuti per fermare la diffusione del virus.
Stefano Sermonti