Emergono nuovi indizi al fine di individuare un protocollo terapeutico in grado di scongiurare la famigerata polmonite da Covid-19 e le altre manifestazioni cliniche derivate dalla pandemia.
Sulla rivista Nature Communications sono stati infatti pubblicati i risultati di uno studio coordinato da Andrea Cossarizza, immunologo dell’Università di Modena e Reggio Emilia, studio che chiarisce il ruolo delle molecole responsabili della tempesta citochinica innescata durante l’infezione da Coronavirus e descrive le cause dell’esaurimento funzionale dei principali attori del sistema immunitario.
L’indagine ha approfondito tra l’altro il meccanismo chi produce i cosiddetti linfociti esausti. “Nelle fasi della malattia in cui predomina una iper-attivazione – spiega Cossarizza – le cellule del sistema immunitario si fanno la guerra tra loro, azionano altre cellule, i monociti e i granulociti neutrofili, e coinvolgono strutture come gli endoteli vascolari e gli epiteli polmonari.
Nel paziente vengono a coesistere linfociti attivati oppure esauriti, appena prodotti dagli organi linfoidi oppure senescenti, e linfociti che producono molecole con effetti biologici opposti. È quindi una risposta caotica senza alcuna logica che esaurisce la risposta immunitaria. Inoltre, molti aspetti della risposta cellulare, come la capacità proliferativa e la funzionalità mitocondriale, mimano quanto accade nel processo di invecchiamento del sistema immunitario, definito inflammaging, nel quale una eccessiva infiammazione cronica sta alla base del malfunzionamento immunitario tipico delle persone molto anziane”.
Lo studio ha messo in luce in particolare il meccanismo dell’interleuchina 17, e apre la strada alla sperimentazione di nuovi farmaci biologici per contrastare il virus SARS-COV-2 nella prospettiva e di riuscire a bloccare l’infiammazione, che causa effetti drammatici e devastanti nei pazienti più vulnerabili, fino a richiedere un ricovero in terapia intensiva.
Nella pubblicazione vengono riportati ulteriori dettagli sul ruolo delle citochine coinvolte nella patogenesi della malattia (ne sono state indagate 31), e analisi delle cellule responsabili della loro produzione. Alla pubblicazione dello studio coordinato dal Professor Andrea Cossarizza, coadiuvato dalle ricercatrici Sara De Biasi e Lara Gibellini, hanno contribuito altri illustri autori tra i quali citiamo Cristina Mussini, Giovanni Guaraldi, Marianna Meschiari, Massimo Girardis, Enrico Clini, Fabio Facchinetti, Mario Sarti, Tommaso Trenti, Antonello Pietrangelo, Lucio Brugioni.
La Redazione