I battiti del cuore degli spettatori degli eventi live battono all’unisono negli spettatori che assistono live al medesimo evento.
L’interessante scoperta è stata effettuata da un gruppo di neuroscienziati dell’Università di Parma guidati da Martina Ardizzi e Vittorio Gallese, nell’ambito del progetto ‘Belligerent Eyes’ in seno al laboratorio ‘Neuroscience and Humanities’, realizzato in collaborazione con Fondazione Prada.
La ricerca è quindi stata pubblicata sulla rivista Scientific Reports.
Assistere ad uno spettacolo insieme ad altre persone, anche se mai viste in precedenza, induce la spontanea sincronizzazione dei battiti del cuore degli spettatori. Per arrivare a questa conclusione i ricercatori hanno compiuto un’interessante esperimento. È stato richiesto a 12 attori professioni di recitare due monologhi teatrali molto coinvolgenti. Ad assistere allo spettacolo 12 gruppi di spettatori. Lo spettacolo si è tenuto presso il palazzo Cà Corner della Regina a Venezia. Agli spettatori sono state registrate le spontanee variazioni della frequenza cardiaca e anche le personali valutazioni dell’intensità emotiva e della qualità delle performance a cui avevano assistito. La sincronia è ancora più evidente tra gli spettatori che condividono giudizi simili sulla performance. L’evento collettivo ricreato per l’esperimento necessariamente ha approssimato la reale esperienza soggettiva di uno spettatore a teatro, sottostimando potenzialmente gli effetti registrati.
Ovviamente si tratta di un interessante legame tra neuroscienze e arti performative che in futuro potrà essere ulteriormente studiato. Questo è solo l’ultimo dei molti successi ottenuti dalle neuroscienze di Parma, basti pensare ai Neuroni a Specchio del Team di Rizzolati scoperti proprio presso questa Università.
La conclusione dell’esperimento è che quando si partecipa collettivamente ad esperienze conviviali, ludiche ed artistiche il tutto si lega a risposte fisiologiche e psicologiche del singolo individuo in quanto parte di una comunità.
Ora la speranza è che si possa tornare presto ad usufruire, in tutta sicurezza, a spettacoli live, per condividere le emozioni anche con persone a noi sconosciute.
Per leggere l’abstract dell’articolo https://www.nature.com/articles/s41598-020-60832-7
Francesca Romanin