Al Bambino Gesù di Roma sono stati salvato 5 pazienti grazie ai trapianti di organi. Spesso accade che la vita di alcuni pazienti è ferma, sospesa in un’attesa che potrebbe non finire mai, sapendo che il momento in cui quell’attesa avrà fine potrà essere troppo tardi per loro.
A vivere questa tremenda attesa sono tutti quei pazienti che aspettano un trapianto di organo. Però non tutte queste attese si concludono senza lieto fine, è il caso di cinque giovani pazienti di 21 e 12 anni che hanno ritrovato la vita grazie alla scelta coraggiosa delle famiglie che hanno deciso di donare gli organi dei cari defunti. E’ successo a Roma, dove le equipe dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù hanno dovuto compiere una vera e propria maratona per riuscire ad eseguire ben sei trapianti in cinque pazienti diversi.
Un impegno ininterrotto che ha coinvolto un’equipe di oltre 50 persone tra medici, infermieri, operatori e tecnici sanitari, ha portato tra il 19 e il 24 agosto ad effettuare 6 trapianti. I chirurghi dell’Ospedale capitolino hanno trapiantato 4 fegati e 2 reni, provenienti da donatori deceduti, in 5 pazienti in lista di attesa. Per la riuscita della lunga serie di trapianti consecutivi è stato essenziale l’utilizzo dei nuovi sistemi di perfusione extracorporea degli organi.
Fortunatamente ora tutti i pazienti sono in buone condizioni. Secondo quanto ricostruisce l’ospedale in una nota mercoledì 19 e sabato 22 agosto 3 fegati, da 3 diversi donatori, sono stati trapiantati in una bimba di 11 mesi affetta da atresia delle vie biliari in lista d’attesa da 40 giorni; in un bambino di 9 anni con tumore epatico in attesa da 8 giorni e in un piccolo di 5 anni con atresia delle vie biliari in lista da 46 giorni.
In 3 giorni, tra operazioni di prelievo degli organi e interventi, l’equipe è stata impegnata per oltre 60 ore. Domenica 23 e lunedì 24 agosto sono stati effettuati gli ultimi 3 trapianti. Gli organi (il fegato e 2 reni) prelevati da uno stesso donatore nella notte di domenica, hanno interrotto l’attesa di due giovani pazienti: un ragazzo di 21 anni, affetto da acidemia metil-malonica (una grave malattia metabolica) in lista da 10 mesi ha ricevuto il fegato e un rene con un trapianto combinato, mentre l’altro rene è stato trapiantato in un dodicenne con malformazione delle vie urinarie in lista da 11 mesi.
In quest’ultimo caso il rene è stato trapiantato dopo 19 ore di perfusione extracorporea con un’apparecchiatura che ne consente una più lunga conservazione. Prelievo, perfusione e trapianti hanno richiesto 35 ore di lavoro consecutivo per i team del Bambino Gesù.
Thomas Riccardo