La sanità Sarda fa un passo indietro e abbandona l’Asl Unica. A quattro anni dall’istituzione dell’Asl Unica per il territorio sardo il Consiglio Regionale guidato da Christian Solinas ha varato una riforma che ripristina le otto vecchie aziende sanitarie locali con personalità giuridica.
Le ASL saranno le stesse di prima della riforma voluta dall’allora Presidente Francesco Pigliaru: Sassari, Gallura, Nuoro, Ogliastra, Oristano, Medio Campidano, Sulcis e Cagliari. Questa nuova ed importante legge è passata con 36 voti favorevoli, 18 contrari e uno di astensione.
La prima vera e propria riforma approvata dalla maggioranza di centrodestra che sostiene la Giunta guidata da Christian Solinas sancisce la cancellazione della Asl Unica (l’Azienda per la tutela della salute) che verrà sostituita dall’Ares (Azienda regionale della salute) che conserverà una serie di funzioni: sarà centrale unica degli acquisti e gestirà la selezione del personale.
Gli altri enti del sistema sanitario regionale sono l’Arnas (Azienda di rilievo nazionale ed alta specializzazione Brotzu), le Aziende ospedaliere universitarie di Cagliari e Sassari (Aou), l’Azienda regionale dell’emergenza e urgenza della Sardegna (Areus). La riforma prevede anche diverse modifiche nell’organizzazione degli ospedali con il Microcitemico che uscirà dall’orbita del Brotzu, il più importante ospedale della Sardegna, per confluire nella Asl 8 cagliaritana, e l’Oncologico del capoluogo che in futuro dovrebbe essere separato dal Brotzu e trasferito presso l’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari. Il Marino di Alghero infine sarà annesso all’Aou di Sassari.
Riccardo Thomas