Commissione europea: 50 milioni di aiuti di Stato all’Italia per combattere il Coronavirus

La Commissione europea ha autorizzato 50 milioni di euro di aiuti di Stato destinati all’Italia per fornire le cure mediche necessarie alle persone contagiate dal Coronavirus, garantendo allo stesso tempo le protezioni necessarie per operatori sanitari e cittadini.

Questi fondi sono destinati alle imprese, qualunque sia la loro dimensione, che istituiscono nuovi impianti per la produzione di dispositivi medici e di protezione individuale, ampliano la produzione delle loro strutture esistenti che producono questi dispositivi, convertono la loro linea di produzione in tal senso.

I beneiciari del sostegno dovranno però vendere i prodotti ai prezzi di mercato applicati in dicembre 2019, vale a dire prima dello scoppio dell’epidemia in Italia.

L’aiuto sarà erogato sotto forma di sovvenzioni dirette o anticipi rimborsabili. Se poi i dispositivi saranno forniti alle autorità italiane in tempi stretti, gli anticipi saranno convertiti in sovvenzioni dirette e l’erogazione non potrà superare gli 800.000 euro

Gli Stati membri possono concedere cinque tipi di aiuti:

sovvenzioni dirette, agevolazioni fiscali selettive e acconti:gli Stati membri potranno istituire regimi per concedere fino a 800 000 EUR a un’impresa che deve far fronte a urgenti esigenze in materia di liquidità;

garanzie di Stato per prestiti bancari contratti dalle imprese:gli Stati membri potranno fornire garanzie statali per permettere alle banche di continuare a erogare prestiti ai clienti commerciali che ne hanno bisogno; Queste garanzie di Stato possono coprire prestiti per aiutare le imprese a sopperire al fabbisogno immediato di capitale di esercizio e per gli investimenti;

prestiti pubblici agevolati alle imprese:gli Stati membri potranno concedere prestiti con tassi di interesse favorevoli alle imprese. Questi prestiti possono aiutare le imprese a coprire il fabbisogno immediato di capitale di esercizio e per gli investimenti;

garanzie per le banche che veicolano gli aiuti di Stato all’economia reale:alcuni Stati membri prevedono di sfruttare le capacità di prestito esistenti delle banche e di utilizzarle come canale di sostegno alle imprese, in particolare le piccole e medie imprese. Il quadro chiarisce che tali aiuti sono considerati aiuti diretti a favore dei clienti delle banche e non delle banche stesse e fornisce orientamenti per ridurre al minimo la distorsione della concorrenza tra le banche;

assicurazione del credito all’esportazione a breve termine:il quadro introduce un’ulteriore flessibilità per quanto riguarda il modo in cui dimostrare che alcuni paesi costituiscono rischi non assicurabili sul mercato, permettendo così agli Stati di offrire, ove necessario, una copertura assicurativa dei crediti all’esportazione a breve termine. La Commissione continuerà a monitorare la situazione ed è pronta a modificare, se necessario, l’elenco dei paesi con rischi assicurabili sul mercato.

Il quadro temporaneo sarà in vigore fino alla fine di dicembre 2020.

Per maggiori informazioni:

https://ec.europa.eu/italy/news/20200322_Covid19_commissione_Ue_approva_regime_italiano_da_50milioni_per_produrre_dispositivi_medici_it

Coronavirus boom di intossicazioni da disinfettanti

L’ospedale Niguarda ha lanciato l’allarme perché si sta verificando un boom di intossicazioni casalinghe da disinfettanti. La paura del contagio da Coronavirus sta infatti spingendo le persone ad un uso esagerato di questi prodotti o di prodotti fabbricati autonomamente in casa, magari seguendo dei tutorial su internet.

Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus si è registrato un aumento del 65% di intossicazioni, ma il dato ancora più allarmante è quello registrato tra i bambini, perché in questo caso abbiamo un amento del 135% nella fascia di età sotto i 5 anni.

Vanno quindi rispettate le consuete norme di sicurezza come quella di non lasciare mai i prodotti chimici a portata di mano dei bambini e non creare miscele fai da te di prodotti chimici.

CORONAVIRUS: PAN, “RIPENSARE MODELLO DISTRIBUTIVO REGIONALE E INVESTIRE SU NUOVE PIATTAFORME E IMPIANTI PER SISTEMA AGROALIMENTARE”

Fonte: regione.veneto.it

Venezia, 24 marzo 2020

La crisi dettata dall’emergenza Coronavirus deve diventare occasione per ripensare il modello distributivo delle filiere agroalimentari venete e per impostare un ‘nuovo Rinascimento’ dell’economia regionale, e in particolare dei comparti del ‘food’ e del ‘wine’ che sono l’asse portante dell’”industria” turistica e dell’export veneto.

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Coronavirus, Gallera: medici di medicina generale e pediatri attivano monitoraggio pazienti a domicilio

Fonte: lombardianotizie.online

Previsti tamponi per loro e gli operatori sanitari

Una maggiore presa in carico e il monitoraggio sul territorio da parte dei medici di famiglia, anche attraverso sistemi di telemedicina, sia dei pazienti coronavirus che sono stati dimessi, ma non sono ancora guariti, sia di coloro che manifestano sintomi riconducibili al virus. Questo l’obiettivo della delibera approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore al Welfare, Giulio Gallera.

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Coronavirus aggiornamento, 9.254 i casi positivi in Emilia-Romagna, 719 in più rispetto a ieri. I casi lievi in isolamento a domicilio sono 3.992

Fonte: regione.emilia-romagna.it

Martedì,  24 marzo 2020

Salgono a 558 le guarigioni (+135), 291 i pazienti in terapia intensiva (+15) mentre sono 93 i decessi in più rispetto a ieri. 9.254 i casi di positività al Coronavirus, 719 in più di ieri. 33.527 i test refertati, 2.327 in più sempre rispetto a ieri. Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi, sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in Emilia-Romagna.

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Le attività commerciali e industriali consentite in Valle d’Aosta

Fonte: appweb.regione.vda.it

La Presidenza della Regione informa che, con il DPCM 22 marzo 2020, al fine di contrastare e contenere il diffondersi del Virus COVID-19, sono state sospese dal 23 marzo fino al 3 aprile, sul territorio nazionale, tutte le attività produttive industriali e commerciali ad eccezione di quelle indicate nell’allegato 1 al DPCM stesso, espressamente indicate mediante codice ATECO, che sono pertanto consentite senza ulteriori adempimenti.

Il Decreto ha, tuttavia, stabilito alcune eccezioni con riferimento all’esercizio di alcune attività, in particolare quelle previste all’art. 1, comma 1, lett d) e lett. g).
Nel caso della lettera d) è stabilito che restano sempre consentite anche le attività che sono funzionali ad assicurare la continuità delle filiere delle attività di cui all’allegato 1, nonché dei servizi di pubblica utilità e dei servizi essenziali di cui alla lettera e), previa comunicazione al Prefetto della provincia ove è ubicata l’attività produttiva, nella quale sono indicate specificamente le imprese e le amministrazioni beneficiarie dei prodotti e servizi attinenti alle attività consentite.

La lettera g), invece stabilisce che sono consentite le attività degli impianti a ciclo produttivo continuo, previa comunicazione al Prefetto della provincia ove è ubicata l’attività produttiva, dalla cui interruzione derivi un grave pregiudizio all’impianto stesso o un pericolo di incidenti.
In entrambi i casi, il Prefetto – in Valle d’Aosta, il Presidente della Regione nell’esercizio delle funzioni prefettizie – può sospendere le attività soggette a comunicazione, qualora ritenga che non sussistano, nel caso della lettera d), le condizioni di funzionalità ad assicurare la continuità delle filiere di cui all’allegato 1, oppure, nel caso della lettera g), che dall’interruzione non derivi un pregiudizio all’impianto o pericolo di incidenti.
Sino alla comunicazione degli eventuali provvedimenti di sospensione da parte del Presidente della Regione nell’esercizio delle funzioni prefettizie, le relative attività sono legittimamente esercitate sulla base delle dichiarazioni rese.
Un’ulteriore ipotesi eccezione è, infine, prevista dall’art. 1, comma 1, lett. h) del citato DPCM che consente le attività dell’industria dell’aerospazio e della difesa, nonché le altre attività di rilevanza strategica per l’economia nazionale, previa autorizzazione del Prefetto della provincia ove è ubicata l’attività produttiva.
Si sottolinea che in tal caso, ai fini del lecito svolgimento dell’attività, non è sufficiente una mera comunicazione, ma è necessaria l’acquisizione della preventiva autorizzazione del Prefetto – in Valle d’Aosta il Presidente della Regione nell’esercizio delle funzioni prefettizie.

Al link sottostante, per le imprese interessate, vi sono i modelli da utilizzare per le comunicazioni di cui alle lettere d) e g) dell’art. 1, comma 1, del DPCM 22 marzo 2020 nonché per la richiesta di autorizzazione prevista ai sensi della lett. h).

Si precisa inoltre che d’ora innanzi non saranno prese in considerazione comunicazioni redatte su moduli diversi da allegati.

Le comunicazioni e le richieste di autorizzazione devono essere indirizzate al Presidente della Regione nell’esercizio delle funzioni prefettizie ed inviate, esclusivamente via PEC all’indirizzo [email protected].

Eventuali informazioni possono essere richieste inviando una mail all’indirizzo [email protected], avendo cura di indicare nel testo un numero telefonico al quale essere richiamati.

Il link alla pagina del sito dell’Amministrazione dedicato alle attività di prefettura è il seguente: https://www.regione.vda.it/prefettura/Covid-19/attivita_consentite_i.aspx

CORONAVIRUS: GIUNTA LAZIO VARA PIANO “PRONTO CASSA”, NO BUROCRAZIA

Fonte: regione.lazio.it

Dalla Regione Lazio una prima risposta alle difficoltà economiche generate dall’emergenza Coronavirus. Importanti iniziative a sostegno della liquidità di imprese e liberi professionisti del Lazio, che nel loro insieme, a regime, porteranno a mobilitare circa 450 milioni di euro. Si tratta di interventi adottati in un quadro coordinato e complementare con le decisioni prese a livello europeo e nazionale e realizzati grazie a una rimodulazione di fondi europei e regionali e alla collaborazione con gli istituti di credito, la Banca Europea degli Investimenti, le Camere di Commercio del Lazio e il Fondo Centrale di Garanzia

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Il sostegno buono per restare a casa

Fonte: regione.toscana.it

La migliore cura è vivere a casa. Due tipi di intervento: sostegno a soggetti con diagnosi di demenza (buoni servizio) e sostegno all’assistenza familiare per soggetti non autosufficienti (contributo economico, in base all’ISEE, per la spesa per un assistente familiare). Avviati 26 progetti in tutte le zone-distretto della Toscana, per un importo complessivo di 12,3 milioni di euro.

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