Da un Sistema ospedalo-centrico ad un sistema di reti di ospedali sicuri: Regioni.it

Regioni.it

10 novembre 2015

http://www.regioni.it/agenda/2015/11/10/panacea-scs-motore-sanita-2015-evento-da-un-sistema-ospedalo-centrico-ad-un-sistema-di-reti-di-ospedali-sicuri-in-programma-il-20-novembre-2015-a-milano-430520/

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[Panacea scs] – Motore Sanità 2015, Evento: “Da un sistema ospedalo-centrico ad un sistema di reti di ospedali sicuri”, in programma il 20 novembre 2015 a Milano

Martedì 10 novembre 2015

Il programma

Venezia Policy Dialogue: Tecnica Ospedaliera

Tecnica Ospedaliera

9 novembre 2015

http://www.tecnicaospedaliera.it/gestione-e-riduzione-delle-liste-dattesa/

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Gestione e riduzione delle liste d’attesa

Di Redazione | 9 novembre 2015 in Eventi

 

Venerdì 13 e sabato 14 novembre 2015, a Venezia. Il convegno “La riduzione dei tempi di attesa e la gestione delle liste di attesa: strategie e metodi di attuazione”, organizzato da Motore Sanità, è ospitato dalla Scuola Grande San Giovanni Evangelista ed è occasione per migliorare il coordinamento dei settori coinvolti nell’assistenza sanitaria. In programma anche la discussione delle modalità con cui saranno fornite ai fruitori le informazioni relative ai tempi di attesa e le norme che li disciplinano, così come il ruolo che la tecnologia può avere nella riduzione delle stesse. Il convegno si inserisce infatti nell’attualità della Regione Veneto che sta discutendo un disegno di legge sulla riduzione dei tempi di attesa nell’accesso ai trattamenti sanitari ospedalieri. Potranno partecipare i decision makers sanitari di alto livello e i policy makers della Regione del Veneto, i rappresentanti del Ministero della Salute, e decisori delle altre regioni italiane.

 

Stefania Somaré

Venezia Policy Dialogue: A.R.I.S. Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari

A.R.I.S. Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari

4 novembre 2015

http://www.arisassociazione.it/ufficio-economico/news-ufficio-economico-servizi-e-gestionale/352-la-riduzione-dei-tempi-di-attesa-e-la-gestione-delle-liste-di-attesa-strategie-e-metodi-di-attuazione-venezia-13-14-novembre-2015.html

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UESG – 04 NOVEMBRE 2015

La riduzione dei tempi di attesa e la gestione delle liste di attesa: strategie e metodi di attuazione – Venezia, 13-14 novembre 2015

Questo incontro alla quale partecipano i massimi referenti della materia a livello europeo e italiano nella forma del “policy dialogue” rappresenta, da un lato, un’occasione di conoscenza e confronto dei diversi meccanismi di gestione dei tempi di attesa esistenti in europa e, dall’altro, di apprendimento delle best practices europee nella riduzione dei tempi di accesso alle cure allo scopo di aumentare l’efficienza e l’indice di produttività del sistema sanitario.

La discussione, in particolare, approfondirà il tema dell’appropriatezza degli interventi sanitari, focalizzandosi anche sull’opportunità di migliorare il coordinamento dei settori coinvolti nell’assistenza sanitaria.

Con riferimento alla direttiva europea 2011/24/ue sui diritti dei pazienti all’assistenza sanitaria transfrontaliera e, nello specifico, nell’ambito della costituzione di punti di contatto nazionali, verranno discusse le modalità con cui saranno fornite le informazioni relative ai tempi di attesa e le norme che li disciplinano; verrà altresì discussa l’importanza del ruolo che la tecnologia può giocare sulla riduzione dei tempi di attesa.

Potete scaricare il programma dell’evento da qui:

Files:

La riduzione dei tempi di attesa e la gestione delle liste di attesa: strategie e metodi di attuazione – Venezia, 13-14 novembre 2015

La rete dei grandi ospedali europei: Notizie in un click

Notizie in un click

25 settembre 2015

http://www.notizieinunclick.it/lospedale-del-futuro-scaramelli-a-convegno-internazionale/

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L’ospedale del futuro: Scaramelli a convegno internazionale

25 settembre, 2015

Il presidente della commissione Sanità e Politiche sociali alla tre giorni a Careggi: “Soltanto cambiando possiamo restare noi stessi, la Toscana può essere un modello anche per il resto del mondo”

Firenze – Quale l’ospedale del futuro? Careggi lo sta raccontando in un convegno internazionale su “La rete dei grandi ospedali europei: modelli organizzativi ed esperienze a confronto”. Una tre giorni di lavori – organizzata dall’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi e da Motore Sanità – che fino a domani (nell’Aula magna del nuovo ingresso di Careggi in Largo Brambilla 3 a Firenze), riunirà esperti del settore e rappresentanti delle istituzioni, per confrontarsi sui più importanti modelli organizzativi in sanità. Una full immersion per comprendere quali possano essere i percorsi e le strategie migliori per garantire un sistema sanitario efficiente, efficace e allo stesso tempo sostenibile, in grado di far fronte alla sempre più crescente domanda di salute da parte dei cittadini.

A dare il “la” ai lavori i rappresentanti delle istituzioni, tra cui il presidente della commissione Sanità e politiche sociali del Consiglio regionale, Stefano Scaramelli, che ha così esordito: “Soltanto cambiando possiamo restare noi stessi”. “Stiamo lavorando alla riscrittura delle regole che ci tengono insieme: la Regione Toscana sulla sanità è un modello che deve puntare al cambiamento per crescere e accrescere se stessa – ha sottolineato – La Toscana può essere un modello anche per il resto del mondo”. “Abbiamo tutte le potenzialità per esserlo e dal confronto, da momenti di approfondimento e studio a livello europeo come questo di Careggi – ha concluso il presidente – è possibile cogliere gli elementi su cui misurare e cambiare in meglio il nostro sistema”.

Con Scaramelli anche l’assessore al Diritto alla Salute della Regione Toscana Stefania Saccardi, il Rettore Alberto Tesi, il presidente dell’Ordine dei medici di Firenze Antonio Panti e il direttore generale della Ricerca e innovazione in sanità del Ministero della Salute Giovanni Leonardi.

Fra i relatori, insieme al direttore generale di Careggi Monica Calamai, il professor Sergio Givone, il direttore scientifico di Motore Sanità Claudio Zanon. Fra gli ospiti internazionali: Liam Duffy, direttore generale del Beaumonth Hospital di Dublino; Patrik Triadou, professore dell’Università Paris Descartes – CERLIS di Parigi; Javier Palau Perez, direttore medico dell’Ospedale Universitario e Politecnico La Fe di Valencia; Margaretha Forsberg Larm, professoressa al Karolinska Institute di Stoccolma; Gabi Barbash, direttore generale del Tel Aviv Sourasky Medical Center. (ps)

La rete dei grandi ospedali europei: Contro radio

Contro Radio

25 settembre 2015

http://www.controradio.it/sanita-lordine-dei-medici-toscani-su-prestazioni-inappropriate/

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“Certamente l’elenco delle prestazioni inappropriate le devono fare le comunità scientifiche, un po’ meglio di quello che sta facendo il ministero, anzi forse potremo fare anche di più: il Consiglio sanitario regionale della Toscana sta infatti predisponendo una serie di algoritmi su patologie importanti, attraverso cui individuiamo le prestazioni inappropriate. Il problema è che questo non deve portare a sanzioni, non è soltanto la sanzione o per rendere i soldi, ma perché è ingiusto. Non ha senso”. Lo ha detto il presidente dell’ordine dei medici della Toscana Antonio Panti, rispondendo ai giornalisti in merito alle previsioni del decreto del Governo sull’appropriatezza delle prescrizioni. Panti è intervenuto a margine di un convegno internazionale su ‘La rete dei grandi ospedali europei’, in programma fino al 26 settembre all’ospedale fiorentino di Careggi. “Risolviamo insieme – ha aggiunto – il problema della responsabilità, dell’informazione al cittadino, dell’educazione sanitaria e dell’appropriatezza delle prestazioni. In una medicina che si evolve in questo modo abbiamo bisogno di riflettere un po’ tutti insieme prima di prendere delle decisioni avventate”. Per Panti “la prestazione è inappropriata quando non aggiunge nulla nell’interesse del paziente. Questo dovrebbe essere il criterio. Se non aggiunge nulla diventa automaticamente inappropriata”.

Summer School: Notiziario chimico farmaceutico

Notiziario chimico farmaceutico

25 settembre 2015

http://www.notiziariochimicofarmaceutico.it/2015/09/25/opposizione-ai-vaccini-sfida-per-oms/

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Vaccinazioni e scetticismo

Opposizione ai vaccini, una sfida crescente per l’Oms

Disinformazione, mala informazione, sfiducia negli operatori, barriere geografiche, costi e anche la paura degli aghi. L’Oms si interroga sul fenomeno dell’opposizione ai vaccini

di Tiziana Azzani | 25 settembre 2015 in Farmaci

Il problema della sicurezza dei vaccini è il principale fattore che può guidare all’esitazione e far propendere la popolazione degli scettici per il NO e quindi al rifiuto della vaccinazione per se stessi o per i propri figli.

Ma non è solo un problema di innocuità. Alla base dello scetticismo, definito vaccine hesitancy, vi sono diversi fattori; tra questi spiccano le convinzioni negative basate su falsi miti (come ad esempio la credenza che la vaccinazione renda sterili le donne), la disinformazione, la sfiducia negli operatori o nell’assistenza sanitaria, il ruolo di leader influenti, le barriere geografiche, i costi e anche la paura degli aghi e del dolore. Ad affermarlo sono gli esperti dell’OMS che in un numero speciale della rivista Vaccine hanno esaminato il ruolo della diffidenza nei confronti dei vaccini nel limitare la copertura vaccinale ed esplorato le strategie per affrontarla.

Opposizione ai vaccini, un problema emergente e una sfida da cogliere per l’Oms

Si tratta di un problema globale, complesso, in continuo mutamento che non affligge solo i Paesi ad alto reddito e le conseguenze della mancata vaccinazione sono molto significative.

A favore dei vaccini

I punti a favore dei vaccini sono diversi. Tra questi emergono:

  • la salvaguardia della vita. Secondo le stime più recenti dell’OMS ogni anno nel mondo muoiono circa 1,5 milioni di bambini per malattie che potrebbero essere prevenute con i vaccini esistenti e un bambino su cinque non riceve le vaccinazioni di routine. Al contrario, i vaccini consentono di salvare ogni anno 2,5 milioni di persone. Nel tempo i vaccini hanno consentito di debellare importanti malattie, come il vaiolo e la poliomelite, che quando non mettevano a rischio la vita degli ammalati ne peggioravano sensibilmente la qualità rendendoli
  • la prevenzione di altre malattie e Un esempio è il vaccino anti-­‐HBV che non solo protegge dall’epatite B, ma anche da tutte le conseguenze e rischi per la  salute,  compresa  l’insorgenza  di  diversi  tumori.
  • migliore sostenibilità del sistema sanitario. La prevenzione di una malattia risulta infatti sempre meno costosa della sua cura. Nei costi correlati a una malattia non ci sono solo quelli medici e farmaceutici, ma anche quelli indiretti come quelli correlati alla ridotta produttività. Stime recenti hanno calcolato che per vaccinare tutti i cittadini italiani di età compresa tra i 50 e i 60 anni si spenderebbero 66 milioni di euro, ma se ne guadagnerebbero 746 milioni di euro. «Quali altri tipi di investimento consentono di investire 1 e ottenere 10?» ha dichiarato Nicoletta Luppi (Presidente del Gruppo Vaccini di Farmindustria) nell’ambito del convegno “Il futuro del SSN tra modelli organizzativi, sostenibilità e innovazione” svoltosi ad Asiago. Dello stesso parere anche il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin che ha dichiarato

«In un periodo di recessione investire nella prevenzione e nelle pratiche vaccinali non solo è eticamente corretto, perché la salute è un diritto riconosciuto, ma contribuisce al modello di sostenibilità della società».

Il vantaggio che i vaccini possono portare in termini di salute globale è davvero enorme proprio «per  questo l’opposizione ai vaccini è una sfida che dobbiamo cogliere e affrontare», affermano gli esperti dell’OMS.

Quali strategie per contrastare l’opposizione ai vaccini?

Non esiste una bacchetta magica per combattere il fenomeno della riluttanza nei confronti dei vaccini. Sicuramente una comunicazione efficace è la chiave per dissipare le paure, affrontare le preoccupazioni e promozione dell’accettazione della vaccinazione. Ma l’intervento deve affidarsi a un piano mirato e composto da diverse strategie. Tra queste, secondo gli esperti, le strategie più efficaci:

  • si rivolgono in modo specifico alle popolazioni non vaccinate o vaccinate in modo non opportuno
  • mirano ad aumentare la conoscenza e la consapevolezza sui vaccini
  • migliorano la convenienza e facilitano l’accesso alla vaccinazione
  • si rivolgono a popolazioni specifiche (es HPV)
  • coinvolgono delle figure di riferimento (influencers) per promuovere la vaccinazione

Uno studio condotto dall’Università di Illinois, pubblicato sul British Medical Journal, ha dimostrato come il fornire ai cittadini informazioni sui pericoli rappresentati dalle malattie trasmissibili evitabili con i vaccini sia più efficace nel persuadere gli scettici rispetto al cercare di contrastare convinzioni sbagliate sui vaccini.

E gli italiani, quanto sono informati e scettici?

Secondo un’indagine Censis il 70% degli italiani cerca informazioni sulle vaccinazioni, ma non sempre attinge a fonti attendibili, soprattutto quando queste provengono dal web. La mala informazione, insieme alla disinformazione, sicuramente contribuisce ad aumentare la paura dei vaccini e quindi l’opposizione ai vaccini.

Clicca qui per seguire l’intervista ad Alberto Villani (Primario Pediatria Malattie Infettive, Ospedale Bambino Gesù di Roma) sugli strumenti per riconoscere le fonti attendibili sui vaccini; Giovanni Rezza (Direttore Dipartimento Malattie Infettive, ISS) sul ruolo delle aziende sanitarie nel promuovere la corretta informazione sulle vaccinazioni; Ketty Vaccaro (Direttore Welfare Censis) sui risultati dell’indagine Censis.

La rete dei grandi ospedali europei: Il cittadino online

Il cittadino online

25 settembre 2015

http://www.ilcittadinoonline.it/benessere-e-salute/lospedale-del-futuro-scaramelli-a-convegno-internazionale/

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L’ospedale del futuro: Scaramelli a convegno internazionale

Data: 25 settembre 2015 05:09

in: Benessere e Salute, Nonsolosiena

Il presidente della commissione Sanità e Politiche sociali alla tre giorni a Careggi: “La Toscana può essere un modello anche per il resto del mondo”

FIRENZE

Quale l’ospedale del futuro? Careggi lo sta raccontando in un convegno internazionale su “La rete dei grandi ospedali europei: modelli organizzativi ed esperienze a confronto”. Una tre giorni di lavori – organizzata dall’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi e da Motore Sanità – che da oggi, giovedì 24 settembre fino a sabato 26 (nell’Aula magna del nuovo ingresso di Careggi in Largo Brambilla 3 a Firenze), riunirà esperti del settore e rappresentanti delle istituzioni, per confrontarsi sui più importanti modelli organizzativi in sanità. Una full immersion per comprendere quali possano essere i percorsi e le strategie migliori per garantire un sistema sanitario efficiente, efficace e allo stesso tempo sostenibile, in grado di far fronte alla sempre più crescente domanda di salute da parte dei cittadini.

A dare il “la” ai lavori i rappresentanti delle istituzioni, tra cui il presidente della commissione Sanità e politiche sociali del Consiglio regionale, Stefano Scaramelli, che ha così esordito: “Soltanto cambiando possiamo restare noi stessi”. “Stiamo lavorando alla riscrittura delle regole che ci tengono insieme: la Regione Toscana sulla sanità è un modello che deve puntare al cambiamento per crescere e accrescere se stessa – ha sottolineato – La Toscana può essere un modello anche per il resto del mondo”. “Abbiamo tutte le potenzialità per esserlo e dal confronto, da momenti di approfondimento e studio a livello europeo come questo di Careggi – ha concluso il presidente – è possibile cogliere gli elementi su cui misurare e cambiare in meglio il nostro sistema”.

Con Scaramelli anche l’assessore al Diritto alla Salute della Regione Toscana Stefania Saccardi, il Rettore Alberto Tesi, il presidente dell’Ordine dei medici di Firenze Antonio Panti e il direttore generale della Ricerca e innovazione in sanità del Ministero della Salute Giovanni Leonardi.

Fra i relatori, insieme al direttore generale di Careggi Monica Calamai, il professor Sergio Givone, il direttore scientifico di Motore Sanità Claudio Zanon. Fra gli ospiti internazionali: Liam Duffy, direttore generale del Beaumonth Hospital di Dublino; Patrik Triadou, professore dell’Università Paris Descartes – CERLIS di Parigi; Javier Palau Perez, direttore medico dell’Ospedale Universitario e Politecnico La Fe di Valencia; Margaretha Forsberg Larm, professoressa al Karolinska Institute di Stoccolma; Gabi Barbash, direttore generale del Tel Aviv Sourasky Medical Center.

La rete dei grandi ospedali europei: Lucca in diretta

Lucca in diretta

24 settembre 2015

http://www.luccaindiretta.it/in-regione/item/55100-l-ospedale-del-futuro-le-migliori-esperienze-europee-a-confronto-a-careggi.html

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L’ospedale del futuro: le migliori esperienze europee a confronto a Careggi

Date created Giovedì, 24 Settembre 2015 18:05

Una tre giorni per capire, comparando varie realtà europee come “dovrà essere” l’ospedale del futuro. Appuntamento fino a sabato a Careggi per il convegno La rete dei grandi ospedali europei: modelli organizzativi ed esperienze a confronto, organizzato dall’Azienda ospedaliero universitaria fiorentina e Motore sanità: esperti del settore e rappresentanti delle istituzioni: una full immersion per comprendere quali possano essere i percorsi e le strategie migliori per garantire un sistema sanitario efficiente, efficace e allo stesso tempo sostenibile, in grado di far fronte alla sempre più crescente domanda di salute da parte dei cittadini.

A dare il “la” ai lavori i rappresentanti delle istituzioni, tra cui il presidente della commissione Sanità e politiche sociali del Consiglio regionale, Stefano Scaramelli, che ha così esordito: “Soltanto cambiando possiamo restare noi stessi. Stiamo lavorando alla riscrittura delle regole che ci tengono insieme: la Regione Toscana sulla sanità è un modello che deve puntare al cambiamento per crescere e accrescere se stessa – ha sottolineato – La Toscana può essere un modello anche per il resto del mondo”. “Abbiamo tutte le potenzialità per esserlo e dal confronto, da momenti di approfondimento e studio a livello europeo come questo di Careggi – ha concluso il presidente – è possibile cogliere gli elementi su cui misurare e cambiare in meglio il nostro sistema”.

Con Scaramelli anche l’assessore regionale al Diritto alla salute Stefania Saccardi, il rettore Alberto Tesi, il presidente dell’Ordine dei medici di Firenze Antonio Panti e il direttore generale della Ricerca e innovazione in sanità del ministero della Salute Giovanni Leonardi. Tra i relatori, insieme al direttore generale di Careggi Monica Calamai, il professor Sergio Givone, il direttore scientifico di Motore Sanità Claudio Zanon. Fra gli ospiti internazionali Liam Duffy, direttore generale del Beaumonth Hospital di Dublino; Patrik Triadou, professore dell’Università Paris Descartes-Cerlis di Parigi; Javier Palau Perez, direttore medico dell’Ospedale Universitario e Politecnico La Fe di Valencia; Margaretha Forsberg Larm, professoressa al Karolinska Institute di Stoccolma; Gabi Barbash, direttore generale del Tel Aviv Sourasky Medical Center.