Medici nel futuro
Farmaci equivalenti-biosimilari
Roma 22 novembre 2017

Il farmaco equivalente, inizialmente definito generico, è stato introdotto nel mercato farmaceutico italiano nel 1995. In questi 20 anni ed oltre il farmaco ha gradualmente visto aumentare le sue prescrizioni da parte dei medici e l’utilizzo da parte dei pazienti.

La percentuale d’impiego dei farmaci equivalenti in Italia a fine 2015 è superiore al 26% del totale dei farmaci di “fascia”, ma, nonostante questo, il nostro rimane uno degli ultimi paesi d’Europa per uso dei farmaci equivalenti, mentre in Inghilterra e in Germania la percentuale d’impiego si avvicina al 70%.

Questo ritardo italiano è dovuto ad una percezione non sempre positiva da parte dei medici e dei pazienti, causata a sua volta da un’informazione molto spesso superficiale e in alcuni casi distorta, che ha condizionato la classe medica e l’opinione pubblica.

I farmaci biotecnologici (biotech) rappresentano una delle novità terapeutiche più rilevanti di questi ultimi anni sia per il loro impatto sulla terapia di molte patologie, sia perché hanno aperto nuove strade per interventi farmacologici innovativi. La gran parte dei farmaci biotech di prima generazione si sta avvicinando alla data di scadenza della copertura brevettale e per alcuni di essi tale data è imminente o già scaduta. Ciò ha reso e renderà sempre più possibile l’introduzione sul mercato di farmaci definiti biosimilari che, come i farmaci generici, possono essere immessi sul mercato una volta che gli originatori non sono più coperti da brevetto. I biosimilari, a differenza, degli equivalenti, come indicato dall’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA), vengono autorizzati attraverso una procedura molto attenta ed accurata, valutando aspetti molteplici in particolare dati tossicologici, clinici e di immunogenicità. Per le loro caratteristiche biotecnologiche, i farmaci biosimilari sono valutati dall’EMA esclusivamente tramite procedura centralizzata e se ne può chiedere l’autorizzazione all’immissione in commercio solo in riferimento ad un biotecnologico autorizzato dalla Comunità Europea.

Questo corso è un evento di formazione rivolto ai futuri medici, si pone l’obiettivo di spiegare quale sia la reale efficacia e sicurezza dei farmaci equivalenti, dei farmaci biosimilari, nonché il loro valore farmaco-economico, indispensabile per la sostenibilità dei sistemi sanitari in tutto il mondo.

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Educazione a corretti stili di vita
Genova 29 giugno 2017

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Pur in presenza di un costante allungamento della durata della vita media, la porzione di esistenza libera dalla malattia si sta progressivamente riducendo. Ciò comporta una riduzione della qualità della vita e un significativo incremento dei costi sanitari.

La letteratura scientifica internazionale ci stimola a formulare attività innovative di prevenzione primaria.

Per ottenere risultati significativi (migliore successo accademico e nell’attività lavorativa, miglioramento della qualità della vita, equilibrata gestione delle emozioni) è opportuno incominciare a formare i nostri giovani fra gli 11 e i 14 anni. È noto infatti che, in questa fascia di età, l’educazione, le informazioni e gli esempi virtuosi offerti dall’ambiente in cui si vive dominano la predisposizione individuale e gli istinti.

Gli argomenti essenziali devono essere condensati in un solo format che abbiamo denominato “Educazione a corretti stili di vita”. È stato creato un manuale destinato ai responsabili della salute delle scuole medie inferiori, grazie al quale gli insegnanti potranno acquisire le giuste informazioni per poter presentare ai ragazzi il “kit” di slides associate.

Viene suggerita questa sequenza:
– un’informativa generale agli studenti da parte dell’insegnante addetto,
– la formazione di gruppi di studenti predisposti all’attività divulgativa,
– una fase di “peer education” nella quale l’insegnante diventa facilitatore.

L’attività deve essere ripetuta più di una volta il primo anno con richiami il secondo e il terzo anno, inserimento dell’attività nel curriculum formativo, coinvolgimento attivo dei genitori con incontri diretti o con l’invio di materiale
informativo.

L’obiettivo è quello di sviluppare nei ragazzi “la capacità di pensare” con la propria testa, di essere indifferenti ai messaggi non sempre corretti della maggioranza e alla pressione mediatica-pubblicitaria. Verranno acquisite e sviluppate, quindi, quelle attività cognitive in grado di resistere a tali pressioni esterne.

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