15 settembre 2019 ‘Giornata nazionale della Sclerosi laterale Amiotrofica’ (SLA)

di Redazione

Torino. 14 Settembre 2019 – In occasione della Giornata Nazionale della SLA che si celebra il 15 settembre, la Società Italiana di Neurologia (SIN) diffonde le buone notizie che arrivano dalla ricerca scientifica su questa terribile malattia, che solo in Italia colpisce 5 mila persone e che causa un’aspettativa di vita media dopo la diagnosi pari a 3-5 anni. Quest’anno, inoltre, cade un importante ricorrenza: sono passati 150 anni dalla prima volta in cui la SLA viene descritta da parte di Jean-Martin Charcot, neurologo dell’ospedale Salpetriere di Parigi.

Attualmente – dichiara Adriano Chiò, responsabile del Centro SLA del Dipartimento di Neuroscienze, Università degli Studi di Torino e Azienda Ospedaliero Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino – sono in corso due sperimentazioni farmacologiche rivolte al trattamento dei pazienti portatori delle due più comuni mutazioni genetiche, SOD1 e C9orf72. In entrambi i casi, si tratta di specifici Oligonucleotidi Antisenso (ASO), cioè brevi molecole a singolo filamento di DNA complementari a una specifica sequenza. L’ASO, legandosi a una specifica molecola di mRNA ne blocca la traduzione, impedendo la sintesi della proteina mutata. Sono in fase di sperimentazione preclinica, ma prossime a giungere all’uomo – prosegue il Prof. Chiò – anche terapie geniche basate su vettori virali, che permetteranno di intervenire a livello genico con la sostituzione del gene alterato. Le mutazioni di C9orf72 e SOD1 sono presenti in circa il 10% dei casi di SLA in Italia. Queste nuove tecniche permetteranno certamente di affrontare anche le mutazioni di altri geni che in questi anni sono stati identificati nella SLA”.

Un altro interessante sviluppo della ricerca è stato la scoperta che le lesioni della SLA si propagano nel sistema nervoso attraverso una sequenza definita, secondo un modello di diffusione cortico-efferente che si avvale dei collegamenti esistenti fra neuroni in differenti aree cerebrali. L’identificazione di questa modalità di diffusione offrirà, in prospettiva, una possibilità di intervenire bloccando la progressiva estensione del danno con specifici interventi terapeutici.

Nel campo delle terapie, inoltre, un gruppo di ricercatori europei appartenenti al consorzio ENCALS ha costituito la Treatment Initiative to Cure ALS (TRICALS), un’iniziativa aperta ai centri di ricerca in Europa, Canada e Australia, che si è posta l’obiettivo di accelerare lo sviluppo di nuovi trattamenti, disegnando cure efficaci per specifici sottogruppi di pazienti, secondo il modello delle terapie personalizzate, e migliorando la struttura degli studi clinici anche attraverso la creazione di una piattaforma che permetterà di eseguire in parallelo più trial farmacologici utilizzando un unico gruppo placebo. TRICALS è sostenuto dalle associazioni dei pazienti SLA europee, oltre che da diverse fondazioni private.

Infezioni ospedaliere e antibiotico resistenza De Poli (Udc): «Un terzo si possono evitare»

di Redazione

Roma. 14 Settembre 2019 – Quello dell’impatto clinico dell’antimicrobico-resistenza è un problema particolarmente importanza in Italia, dal momento cheil nostro paese è al primo posto per consumo di antibiotici negli animali, ed al secondo per quello umano: sarebbe opportuno ridurre al minimo la presenza dei pazienti negli ospedali, così da ridurre l’esposizioni a possibili nuove infezioni e limitare al minimo i costi di gestione. Con l’obiettivo di far emergere le criticità gestionali comuni e condividere best practice tra le Regioni, per individuare soluzioni pratiche che rendano i modelli organizzativi facilmente realizzabili, sostenibili ed efficienti. Sono stati organizzato specifici lavori di gruppo al Convegno ‘Infezioni ospedaliere e resistenza agli antibiotici. Situazione attuale e scenari futuri’, organizzato da Motore Sanità e realizzato grazie al contributo non condizionato di Angelini Boston Scientific.

«Il 33% delle infezioni ospedaliere secondo gli esperti si possono evitare: il fattore prevenzione è fondamentale – sottolinea il senatore Udc Antonio De Poli – Il Piano nazionale di contrasto all’antibioticoresistenza (Pincar) finora è rimasto sulla carta. Serve un Piano strategico con una regia nazionale. Oggi va sottolineato che  il rischio infezioni è presente anche e soprattutto nella fase post-operatoria e post-ricovero. Il fenomeno infezioni, dunque, va correlato sempre più non solo all’assistenza sanitaria ma anche a quella socio-sanitaria. Come ci dicono gli esperti, il problema delle infezioni scaturisce dai batteri che sono sempre più resistenti agli antibiotici. Ecco perché diventa importante agire sul fronte della prevenzione e non solo a livello di reparto o ospedale ma con una visione più ampia, a livello nazionale».

«La resistenza batterica agli antibiotici costituisce oggi un problema globale tanto da essere inclusa dall’UE tra le priorità sanitarie da affrontare. In particolare in Italia il pericolo è grande in considerazione dei dati epidemiologici che mostrano come la lista dei batteri ‘killer’ che, non essendo più suscettibili alle comuni terapie antibiotiche, sono in vertiginoso aumento e con percentuali di prevalenza all’interno degli ospedali mediamente maggiori rispetto ad altri paesi europei come Germania, Francia ed Inghilterra – afferma Anna Maria Cattelan, Direttore UOC Malattie Infettive AOU Padova – Germi come Acinetobacter, Pseudomonas, Klebsiella, sono diventati causa di importanti polmoniti ed infezioni generalizzate, talora non debellate neppure con l’utilizzo degli antibiotici più recenti e che sono causa di aumentata morbilità/mortalità insieme a prolungamento delle degenze e ad aumento complessivo dei costi. È il tempo dell’azione e dell’applicazione del Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza approvato in Italia a fine 2017; ogni ritardo influirà negativamente sulla salute e cura dei nostri pazienti».

Ma non solo nuove opportunità terapeutiche, anche la scelta del dispositivo, come ad esempio il monouso, ridurrebbe significativamente l’esposizione al rischio di nuove infezioni, generando al contempo risparmi nei processi di sterilizzazione e di gestione delle infezioni. «Il controllo delle infezioni – afferma Marco Falcone dalla U.O. Malattie infettive Presidio AOU Pisana e Ricercatore presso l’Università di Pisa – non si attua esclusivamente tramite l’utilizzo di antibiotici di ultima generazione con specifica attività nei confronti dei batteri resistenti, ma attraverso l’adozione di rigide procedure che limitino la loro diffusione nei setting assistenziali. A tal fine l’identificazione precoce dei soggetti colonizzati e infetti mediante le più moderne tecniche diagnostiche di microbiologia molecolare e la messa in atto di procedure di prevenzione che, impediscano la trasmissione inter-paziente dell’infezione, sono presidi irrinunciabili e necessari ai fini di un programma di successo di ‘Infection Control’».

Salute: Pierpaolo Sileri (M5S) viceministro Sandra Zampa (Pd) nuova sottosegretario

di Redazione

Roma. 14 Settembre 2019 – Completato l’organigramma del ministerreo della Salute con la nomina ‘a sorpresa’ di un viceministro e di un sottosegretario. Per il ruolo di viceministro il MoVimento 5 Stelle ha indicato Pierpaolo Sileri, attuale presidente della Commissione Sanità del Senato. Nato a Roma il 25 agosto 1972, Sileri è un chirurgo specializzato nelle patologie dell’apparato digerente, oltre che direttore del Master II livello in ‘Chirurgia laparoscopica del colon-retto’ presso la medesima Università. Ha contribuito a più di 270 pubblicazioni scientifiche. Alle elezioni politiche del marzo 2018 viene eletto al Senato della Repubblica nel collegio uninominale di Roma-Collatino, sostenuto dal Movimento 5 Stelle, sconfiggendo di stretta misura la candidata del centro-destra Lavinia Mennuni. Il 21 giugno 2018 viene eletto Presidente della 12ª Commissione permanente Igiene e Sanità del Senato. Il 31 ottobre 2018 è nominato membro della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza del Senato.

Nel ruolo di sottosegretario alla Salute il PD ha schierato Sandra Zampa. Nata a Mercato Saraceno, 16 maggio 1956, Zampa è giornalista ed ex deputata dem. È stata, inoltre, vicepresidente del Partito Democratico. Dal 2004 ha lavorato con il presidente Romano Prodi, prima come capo ufficio stampa del leader de L’Unione alle elezioni amministrative regionali del 2005, poi come capo ufficio stampa del candidato de L’Unione alle elezioni politiche del 2006 con la responsabilità del coordinamento della comunicazione politica e dei rapporti con la stampa. Dal 2007 alla fine della XV legislatura ha ricoperto l’incarico di capo ufficio stampa della Presidenza del Consiglio dei ministri. E’ consulente giuridico esperto in diritti umani dell’infanzia e dell’adolescenza presso il Comitato Interministeriale per i Diritti Umani (CIDU); è esperto aggiuntivo presso il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri; è vice presidente del Consiglio Italiano dei Rifugiati.

Elcin Barker Ergun neo-CeO della Menarini Obiettivo spingere la crescita dell’azienda

È Elcin Barker Ergun la nuova CEO del Gruppo Menarini. “L’entrata di Elcin Barker Ergun – hanno commentato Lucia e Alberto Giovanni Aleotti – corona un percorso di rafforzamento della governance che abbiamo iniziato qualche anno fa con l’obiettivo di rendere la nostra azienda più internazionale e accelerare la sua crescita”. Elcin Barker Ergun ha detto che “Menarini è un’azienda stimata a livello internazionale per la sua dinamicità e attenzione al paziente. È un onore poter dare il mio contributo nell’affrontare le nuove sfide della ricerca e guidare Menarini verso ulteriori espansioni geografiche”. “Elcin è il complemento ideale per la squadra Menarini per continuare la crescita del Gruppo in termini geografici e nuove aree terapeutiche” ha commentato a sua volta Eric Cornut, presidente di Menarini. Dopo 8 anni trascorsi in UK e Olanda lavorando per aziende del settore tecnologico, Elcin Barker Ergun è entrata nel settore farmaceutico come CFO delle filiali in Glaxo Smith Kline. Successivamente ha ricoperto ruoli di responsabilità crescente nel settore del Healthcare business di Merck KGaA con responsabilità di business globali occupandosi, nel precedente ruolo di Responsabile New Business, anche di collaborazioni internazionali di Ricerca e Sviluppo.

Arriva in Lombardia il tour #AdessoBasta La conferenza di Gallera, Scotti e Levato

di Redazione

Milano. 12 Settembre 2019 – Il tour nazionale #AdessoBasta, arriva in Lombardia, con l’obiettivo di ascoltare le esigenze dei cittadini per poter avanzare al Governo del Paese richieste che tengano in considerazione i reali bisogni sanitari e socio-sanitari della popolazione. A bordo di un camper, con la costante presenza del Segretario nazionale FIMMG Silvestro Scotti, come prima parte, saranno toccate 15 città in 30 giorni di viaggio percorrendo ben 1.800 chilometri. Secondo il segretario nazionale FIMMG “questo tour, fortemente voluto da noi medici di medicina generale, è l’ennesima dimostrazione, se mai ce ne fosse stato il bisogno, di quanto i pazienti siano il nostro ‘motore’ e quanto le loro esigenze siano le nostre”. “La figura del medico di famiglia è troppo importante – continua Scotti – con il tempo si crea un rapporto di fiducia oserei dire indissolubile con l’assistito, garantendo così una continuità di cura. Le proposte portate avanti dalla nostra Federazione sono volte a sviluppare e migliorare l’organizzazione dell’assistenza sul territorio. Abbiamo un contratto di lavoro i cui contenuti devono essere cambiati per poter soddisfare meglio i bisogni di salute dei nostri assistiti. Abbiamo bisogno di una politica che investa nella medicina di famiglia con provvedimenti specifici”.

“Sosteniamo la campagna della Fimmg – ha detto l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, durante la conferenza stampa cui hanno partecipato anche il segretario nazionale Silvestro Scotti e quello regionale Gabriella Levato – per rinsaldare il rapporto fra i medici e le istituzioni. La Fimmg ha seguito il percorso che abbiamo adottato per lavorare sulla presa in carico e per migliorare la qualita’ delle cure dei nostri pazienti cronici secondo un modello proattivo seguendoli nel loro percorso di cura”. Secondo l’assessore Gallera, dunque, il medico di medicina generale e’ “una figura fondamentale, che vogliamo rafforzare”. In questo percorso pero’, ma ci vuole anche la complicita’ degli stessi dottori che sono chiamati “a un nuovo modo di vivere l’essere medico di medicina generale”. “Vogliamo passare – ha concluso – da una ‘medicina di attesa’ alla medicina di iniziativa. Questo e’ l’unico vero modo di risponder concretamente alle necessita’ dei cittadini”.

«Il tour toccherà i Comuni più piccoli – dichiara Gabriella Levato – perché è in questi territori che occorre portare nei nostri studi le nuove tecnologie che permettano al medico di medicina generale di rispondere meglio alle necessità dei propri assistiti”. “Ma è giusto dire che a tantissimi medici manca il supporto dell’infermiere di studio – continua Levato – del personale amministrativo o dell’assistente sociale o del terapista della riabilitazione. Gli esami di diagnostica di I livello come l’elettrocardiogramma o la spirometria o un holter cardiaco o pressorio possono essere eseguiti, anche in telemedicina, nei nostri studi. Dobbiamo far sì che il medico di medicina generale abbia la possibilità di prescrivere anche i farmaci con piano terapeutico anche per non costringere i pazienti a rivolgersi ogni volta allo specialista, aumentando liste d’attesa e ineguaglianza nell’accesso alle cure”.

Gli italiani non sono troppo ben informati sul rischio cardiovascolare e il colesterolo

di Redazione

Milano. 13 Settembre 2019 – Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte nel mondo, cui viene correlato il 31 per cento dei decessi. Anche in Europa le principali cause di morte sono aterosclerosi e attacco ischemico, pari negli over 75 al 42 per cento delle donne e al 38 per cento degli uomini. L’ipercolesterolemia si colloca tra i principali fattori di rischio cardiovascolare, e la prevenzione primaria – come recentemente ribadito dalle nuove linee guida ESC/EAS – rappresenta il primo passo per la gestione delle dislipidemie, andando ad agire sui fattori modificabili quali stile di vita e alimentazione. Ma quanto sono informati gli italiani in tema di rischio cardiovascolare, ipercolesterolemia e prevenzione primaria? E quanto sono consapevoli dei propri livelli di colesterolo rispetto ai valori soglia riportati dalle linee guida? Ce lo svela un’indagine di IQVIA condotta su un campione di 1000 italiani, dalla quale è emerso che gli italiani identificano i livelli di colesterolo alto tra i primi 3 fattori di rischio cardiovascolare, dopo ipertensione e al pari di iperglicemia. Oltre il 90 per cento degli intervistati ritiene infatti il colesterolo alto rischioso o molto rischioso. Nonostante vi sia una diffusa conoscenza sul tema, solo 6 intervistati su 10 hanno fatto un controllo nell’ultimo anno: di questi, il 61 per cento non ricorda i propri valori e oltre 1/3 di chi li ricorda ha un’errata percezione del proprio rischio (dichiara di avere il colesterolo nella norma ma cita valori sopra soglia).

La consapevolezza degli italiani sulle tematiche cardiovascolari sta aumentando negli ultimi anni. Tra gli intervistati emerge una diffusa conoscenza sui rischi dell’ipercolesterolemia e sulle principali cause, identificate negli stili di vita in primis (alimentazione e sedentarietà) e nella familiarità. Tuttavia, la conoscenza è generica e la percezione del proprio rischio di ipercolesterolemia è molto bassa – spiega Isabella Cecchini, Head of Primary Market Research IQVIA – Abbiamo infatti rilevato una bassa conoscenza dei valori soglia e dei propri valori e una diffusa sottovalutazione del rischio personale. Si conferma la necessità di rafforzare la percezione del rischio personale legato al colesterolo alto, in particolare del ruolo del colesterolo HDL e LDL e delle possibilità di prevenzione, così da favorire stili di vita salutari”. Dalla ricerca IQVIA emerge inoltre che il 73% degli intervistati conosce gli integratori alimentari per il controllo e la riduzione del colesterolo. Il 52% di chi ha il colesterolo alto, infatti, li usa per controllarlo/ridurlo, mentre il 16% di chi ha valori nella norma, li usa per prevenirlo.

Un corretto stile di vita, è il primo, fondamentale passo nella gestione delle dislipidemie – spiega il Prof. Alberico Catapano, Professore ordinario di farmacologia presso il Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università di Milano. Questo include – come ribadito nelle nuove linee guida ESC/EAS per la gestione del rischio cardiovascolare, presentate nei giorni scorsi a Parigi – l’utilizzo di integratori contenenti riso rosso fermentato che può essere preso in considerazione in soggetti a basso rischio cardiovascolare. Una recente review attesta che l’assunzione di 3mg/die di monacolina K, presente nel riso rosso fermentato, porta a una chiara e significativa riduzione del rischio CV5”.

La possibilità di assumere un integratore specifico che combini diverse sostanze con azione sul colesterolo, come riso rosso fermentato, berberina, policosanoli, con ingredienti quali astaxantina, coenzima Q10 e acido folico, permette di sfruttare l’azione complementare dei singoli componenti e ottenere una riduzione significativa dei livelli di colesterolo LDL – spiega il Prof. Matteo Pirro, Direttore S.C. Medicina Interna dell’Università degli Studi di Perugia, che sottolinea l’importanza del consiglio e del controllo medico. È importante sottolineare come sia chiara la necessità di orientare correttamente il consumatore non solo verso prodotti con una precisa composizione quali-quantitativa supportati da studi clinici, ma anche che rispettino elevati standard di qualità”. Il 60% degli intervistati identifica nel medico di medicina generale e nello specialista, seguiti dal farmacista (55%), le figure chiave in grado di fornire le corrette informazioni riguardo l’assunzione di integratori per il colesterolo, in un quadro di prevenzione del rischio cardiovascolare. Molto elevate le attese di informazione: 3 italiani su 4 sono interessati ad avere informazioni sui rischi, le cause e le strategie di prevenzione dell’ipercolesterolemia. “Siamo in prima fila nel sostenere e migliorare le conoscenze dei cittadini in fatto di salute – spiega la Dott.ssa Micaela Clemente, farmacista – Il farmacista è un attore privilegiato nei rapporti con il cittadino e nella promozione e aderenza ai comportamenti e stili di vita corretti e salutari, anche per il controllo del colesterolo”.

Mylan è impegnata a promuovere attivamente l’importanza di intervenire precocemente sull’ipercolesterolemia e sensibilizzare i cittadini sui principali fattori di rischio cardiovascolare. “Da sempre Mylan è attenta ai bisogni e alle necessità di pazienti e consumatori, anche portando in evidenza le cattive abitudini in fatto di salute come emerso dalla ricerca presentata oggi – spiega Fabio Torriglia, Amministratore Delegato di Mylan Italia. Quest‘anno supportiamo diverse attività di sensibilizzazione, così da coinvolgere in maniera virtuosa gli specialisti del settore, medici e farmacisti, e i consumatori. Promuoviamo così un dialogo diretto fra tutti gli attori del sistema per accrescere la conoscenza e la consapevolezza sui corretti stili di vita da adottare per il proprio benessere da cui può conseguire una reale trasformazione culturale”. In occasione del lancio del nuovo sito armolipid.it, Mylan ha avviato un progetto con l’obiettivo di promuovere un corretto stile di vita, a partire dall’alimentazione. In collaborazione con la food blogger Sonia Peronaci, è stato realizzato un booklet di ricette per un sano stile di vita. Il booklet sarà distribuito a livello nazionale nelle farmacie aderenti all’iniziativa e scaricabile dal sito armolipid.it, insieme alle video-ricette realizzate da Sonia Peronaci.

La FIMMG: “Per soddisfare al meglio i bisogni dei nostri assistiti è necessario che la politica investa nella medicina di famiglia con provvedimenti specifici”

Nel 70% dei casi è il medico di famiglia il principale riferimento per i problemi di salute, raggiungendo percentuali superiori all’85% nella popolazione più in là con gli anni.

di Redazione

Milano, 12 settembre 2019 – Il tour nazionale #AdessoBasta, arriva in Lombardia, con l’obiettivo di ascoltare le esigenze dei cittadini per poter avanzare al Governo del Paese richieste che tengano in considerazione i reali bisogni sanitari e socio-sanitari della popolazione. A bordo di un camper, con la costante presenza del Segretario nazionale FIMMG Silvestro Scotti, come prima parte, saranno toccate 15 città in 30 giorni di viaggio percorrendo ben 1.800 chilometri.

Questo tour, fortemente voluto da noi medici di medicina generale, è l’ennesima dimostrazione, se mai ce ne fosse stato il bisogno, di quanto i pazienti siano il nostro ‘motore’ e quanto le loro esigenze siano le nostre”. Queste le parole del Segretario nazionale FIMMG, Silvestro Scotti. “La figura del medico di famiglia, è troppo importante, con il tempo si crea un rapporto di fiducia oserei dire indissolubile con l’assistito, garantendo così una continuità di cura. Le proposte portate avanti dalla nostra Federazione sono volte a sviluppare e migliorare l’organizzazione dell’assistenza sul territorio. Abbiamo un contratto di lavoro i cui contenuti devono essere cambiati per poter soddisfare meglio i bisogni di salute dei nostri assistiti. Abbiamo bisogno di una politica che investa nella medicina di famiglia con provvedimenti specifici”. Conclude Scotti

«Il tour toccherà i Comuni più piccoli perché è in questi territori che occorre portare nei nostri studi le nuove tecnologie che permettano al medico di medicina generale di rispondere meglio alle necessità dei propri assistiti”. Dichiara Gabriella Levato, Segretario generale regionale FIMMG Lombardia. “Ma è giusto dire che a tantissimi medici manca il supporto dell’infermiere di studio, del personale amministrativo o dell’assistente sociale o del terapista della riabilitazione. Gli esami di diagnostica di I livello come l’elettrocardiogramma o la spirometria o un holter cardiaco o pressorio possono essere eseguiti, anche in telemedicina, nei nostri studi. Dobbiamo far sì che il medico di medicina generale abbia la possibilità di prescrivere anche i farmaci con piano terapeutico anche per non costringere i pazienti a rivolgersi ogni volta allo specialista, aumentando liste d’attesa e ineguaglianza nell’accesso alle cure”. Ha aggiunto la Levato.

Arriva in Lombardia il tour nazionale #AdessoBasta, l’evento itinerante con il quale la Federazione Italiana Medici di Famiglia (FIMMG) intende ascoltare le esigenze dei cittadini italiani che sono anche, tutti, assistiti e pazienti dei medici di medicina generale; questo per poter avanzare al Governo del Paese richieste che tengano in considerazione i reali bisogni sanitari e socio-sanitari della popolazione. A bordo di un camper, la FIMMG, capitanata dal segretario generale nazionale Silvestro Scotti, toccherà, in questa prima fase, 15 città in 30 giorni di viaggio percorrendo ben 1.800 chilometri.

«Vogliamo raccogliere dai cittadini che poi sono anche i nostri assistiti, le loro esigenze rispetto all’importanza del ruolo del medico di medicina generale, la sua capillarità territoriale come punto di riferimento della salute dei cittadini e come presidio del servizio sanitario nazionale» – racconta Gabriella Levato, Segretario generale regionale della FIMMG Lombardia – «Il tour toccherà i Comuni piccoli perché vogliamo sentire quali sono le esigenze assistenziali che i cittadini di questi comuni hanno. È in questi territori che occorre portare nei nostri studi le nuove tecnologie che permettono al medico di medicina generale di rispondere meglio alle necessità dei propri assistiti. Sappiamo da tutte le indagini che, nel 70% dei casi è il medico di famiglia il principale riferimento per i problemi di salute. Fiducia che raggiunge percentuali superiori all’85% nella popolazione più in là con gli anni».

Cosa chiede la FIMMG? Le proposte portate avanti dalla nostra Federazione sono volte a sviluppare e migliorare l’organizzazione dell’assistenza sul territorio. Abbiamo un contratto di lavoro i cui contenuti devono essere cambiati per poter soddisfare meglio i bisogni di salute dei nostri assistiti e per offrir loro un servizio di prossimità.

A tantissimi medici manca il supporto di altre figure professionali come l’infermiere di studio, il personale amministrativo o altri operatori come l’Assistente Sociale e i Terapisti della Riabilitazione. Dobbiamo far sì che gli esami di diagnostica di I livello come per esempio l’elettrocardiogramma o la spirometria o ancora un holter cardiaco o pressorio possa essere eseguita, anche in telemedicina, nei nostri studi telemedicina. Dobbiamo far sì che il medico di medicina generale abbia la possibilità di prescrivere anche i farmaci con piano terapeutico anche per non costringere i pazienti a rivolgersi ogni volta allo specialista con tutto quello che ciò comporta: aumento delle liste d’attesa ma soprattutto inequità nell’accesso alle cure. Abbiamo bisogno di una politica che investa nella medicina di famiglia con provvedimenti specifici e finalizzati in finanziaria – continua Gabriella Levato.

Infine, Levato rivolge il proprio appello al mondo della politica: «La politica deve volgere lo sguardo sul territorio e verso di noi. Siamo coscienti che il finanziamento del servizio sanitario nazionale è insufficiente e quindi chiediamo alla politica centrale un’attenzione particolare nella prossima finanziaria. Ovvero si devono cercare risorse al di fuori del fondo sanitario nazionale. Noi siamo liberi professionisti e lavoratori autonomi, perché non si punta sulla capacità di autonomia professionale di una categoria che ha dei compiti di salute pubblica? Sono convinta che in questo la politica regionale, nelle figure del Governatore Fontana e dell’assessore alla Sanità Gallera, è una nostra alleata e che continuerà ad esserci un confronto proficuo nell’interesse dei cittadini».

Goffredo Zaccardi nuovo capo di gabinetto del ministro della Salute Roberto Speranza

Goffredo Zaccardi nuovo capo di gabinetto del ministro della Salute Roberto Speranza

di Redazione

Roma. 11 settembre 2019 – E’ la prima nomina del nuovo dicastero della salute: Goffredo Zaccardi, nato nel 1943 a Castelfiorentino (FI) è il nuovo capo di gabinetto del ministero della Salute. Zaccardi è nato a Castelfiorentino nel 1943, si è laureato in Giurisprudenza all’Università di Pisa. Nel 1978 è entrato per concorso nella magistratura amministrativa e ha prestato servizio prima al Tar della Toscana, fino al 1983, poi per il Lazio, fino al 1997, poi presidente di TAR presso il Molise fino al 2013. Nel 1997 è stato nominato come consigliere di stato. È già stato capo di Gabinetto al Ministero dell’Ambiente dal 1996 al 2001, durante i governi Prodi e d’Alema I-II e capo di Gabinetto al Mise dal 2006 al 2008, prima con Bersani Ministro, poi dal 2013 al 2014 con Zanonato.

“La Prevenzione Cardiovascolare sCorre in Italia”: progetto Boehringer Ingelheim

La Prevenzione Cardiovascolare sCorre in Italia”: progetto Boehringer Ingelheim

di Redazione

Milano. 11 Settembre 2019 – Sono 35 i progetti ritenuti in linea con i criteri dell’iniziativa ‘La Prevenzione Cardiovascolare sCorre in Italia’, promosso da Boehringer Ingelheim Italia. A concorrere, tramite il sito www.laprevenzionescorre.it, sono stati gli Enti ospedalieri pubblici, le Fondazioni, gli IRCCS e le ASL che hanno nuovamente colto con entusiasmo l’invito a partecipare, a testimonianza di quanto abbiano a cuore il tema della prevenzione cardiovascolare. A valutare i progetti, un Board di esperti di alto profilo: Antonio Gaudioso, Segretario Generale di Cittadinanzattiva,Agostino Consoli, Professore di Endocrinologia presso l’Università d’Annunzio di Chieti, Dario Manfellotto, Direttore del Dipartimento Discipline Mediche e UOC di Medicina Interna, Ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli-Isola Tiberina di Roma, Cinzia Testa, giornalista medico-scientifica,Pasquale Perrone Filardi, Direttore Scuola di Specializzazione in Malattie dell’apparato cardiovascolare dell’Università di Napoli Federico II e Sabine Greulich, Presidente di Boehringer Ingelheim Italia. Tutti questi fattori hanno portato alla seconda edizione del progetto “La Prevenzione sCorre in Italia”, che ha nuovamente come attori protagonisti gli operatori della salute,i cittadini e le Associazioni di cittadini. Le proposte in linea con i criteri del regolamento verranno ora sottoposte a una “giuria popolare”. Dal 10 settembre al 2 novembre 2019 i progetti potranno essere consultati su www.laprevenzionescorre.it e votati tramite i canali social. L’abitudine a una vita sana e attiva sarà il criterio per poter accedere al voto: l’utente dovrà scattare, infatti, una foto ove sia visibile il numero di km percorsi camminando, correndo o andando in bici, anche in compagnia del proprio animale domestico,rilevati attraverso una qualsiasi App o strumento di rilevazione digitale in dotazione. La foto dovrà essere postata con il profilo pubblico su Facebook o Twitter con l’aggiunta dell’hashtag #laprevenzionescorre, dell’hashtag identificativo del numero del progetto che si intende sostenere (così come precisato sul sito dell’iniziativa). La terza e ultima fase, entro i primi di dicembre, vedrà infine la proclamazione dei progetti vincitori da parte del Board di esperti. Durante un evento celebrativo, i premiati riceveranno un contributo economico per la realizzazione dei loro progetti, erogato da Boehringer Ingelheim. Sabine Greulich, presidente di Boehringer Ingelheim Italia, ha commentato: “Torniamo con la seconda edizione di un progetto fondamentale per tutelare e preservare la salute dei cittadini, obiettivo prioritario della nostra azienda, che perseguiamo non solo mettendo a disposizione dei pazienti farmaci innovativi, ma anche attraverso un supporto attivo a campagne di sensibilizzazione e prevenzione. Siamo orgogliosi di essere riusciti a coinvolgere tante strutture sanitarie e cittadini italiani, ma soprattutto di veder realizzati i loro progetti che contribuiscono attivamente nell’intento di far comprendere l’importanza della prevenzione cardiovascolare. Con quest’iniziativa targata 2019, Boehringer Ingelheim Italia vuole confermare l’impegno costante nel voler migliorare la salute e il benessere, non solo dell’uomo, ma anche degli animali, in quanto due elementi strettamente correlati tra loro”.

Sangue. Sempre meno carenze estive grazie alla generosità di tutti i donatori

Sangue. Sempre meno carenze estive

grazie alla generosità di tutti i donatori

di Redazione

Roma. 11 Settembre 2019 – Secondo i dati riportati dal Centro Nazionale Sangue nei mesi di luglio e di agosto 2019 sono state 4.421 le richieste di sacche di sangue attraverso la bacheca Sistra, il Sistema Informativo dei Servizi Trasfusionali attraverso cui viene gestita la compensazione interregionale. Si tratta di 410 unità in meno rispetto all’anno precedente, (corrispondente a una diminuzione di circa il 10%) che aveva registrato a sua volta un netto calo rispetto al 2017 (-8.811 emazie). Continua quindi il trend positivo per i mesi estivi, che sono tradizionalmente i più delicati per il sistema sangue, soprattutto per le alte temperature che rendono più difficile la donazione di sangue per chi ha la pressione bassa e per le ferie che spingono i donatori periodici a lasciare la propria città di residenza. La conferma del trend positivo dell’estate fa il paio con i risultati migliori ottenuti dal sistema sangue nei mesi di gennaio e febbraio 2019, mesi in cui si registrano solitamente carenze legate soprattutto al picco influenzale.

È un trend positivo – commenta il direttore generale del Centro nazionale sangue Giancarlo Liumbruno – il cui merito va ascritto alla grande generosità dei donatori, che hanno risposto ai numerosi appelli, non ultimo quello del ministro Giulia Grillo, in occasione dello scorso World Blood Donor Day, di andare a donare prima di partire per ferie”. I dati sono stati presentati durante il convegno nazionale sulla donazione del Sangue organizzato oggi a Napoli dalla Croce Rossa Italiana, nel corso di una lectio magistralis tenuta dallo stesso Liumbruno. L’autosufficienza del sangue e dei suoi prodotti, ha ricordato Liumbruno presentando i dati di attività del 2018, è non frazionabile, sovraaziendale e sovraregionale in accordo con i principi etici e di solidarietà alla base del nostro sistema. L’attività di raccolta associativa è strategica, e vale un terzo del sangue raccolto (circa un milione di unità) ed è indispensabile per poter assicurare quotidianamente la terapia trasfusionale a oltre 1.800 pazienti e i medicinali plasmaderivati a migliaia di pazienti.