Iss, Osservatorio Professioni sanitarie e Commissione Lea: i membri delle Regioni 

Iss, Osservatorio Professioni sanitarie e Commissione Lea: i membri delle Regioni 

 

di Redazione

Roma. 16 Gennaio 2020 – I nuovi referenti per la Commissione nazionale per l’aggiornamento dei LEA e la promozione dell’appropriatezza nel Servizio sanitario nazionale e per l’Osservatorio Nazionale per le Professioni Sanitarie sono stati ufficializzati e resi noti dalla Conferenza delle Regioni.

È stato indicato anche il referente regionale in seno al Cda dell’Istituto superiore di sanità. Ecco tutti i nomi.

Commissione nazionale per l’aggiornamento dei LEA e la promozione dell’appropriatezza nel Servizio sanitario nazionale:

Componenti effettivi:
Dott. Claudio Costa – Regione VENETO
Avv. Antonio Postiglione – Regione CAMPANIA
Dott. Renato Botti – Regione LAZIO
Dott.ssa Maria Letizia Di Liberti – Regione SICILIANA
Dott.ssa Gianna Zamaro – Regione FRIULI VENEZIA GIULIA
Dott. Giuseppe Bucciarelli – Regione ABRUZZO
Dott. Marco Salmoiraghi – Regione LOMBARDIA

Componenti supplenti:
Dott. Paolo Aletti – Regione MARCHE

Dott.ssa Lolita Gallo – Regione MOLISE
Dott. Valtere Giovannini – Regione TOSCANA
Dott.ssa Laura Lassalaz – Regione LIGURIA
Dott. Ettore Attolini – Regione PUGLIA
Dott. Ernesto Esposito – Regione BASILICATA
Dott. Giacomino Brancati – Regione CALABRIA

Osservatorio Nazionale per le Professioni Sanitarie:

Dott.ssa Kyriakoula Petropulacos (Emilia Romagna)
Dott. Luca Conti (Umbria)
Dott. Claudio Costa (Veneto)
 

Cda Istituto Superiore di Sanità:
Dott. Giuseppe Toffoli (Friuli Venezia Giulia)

Nicola Magrini nuovo direttore generale dell’Agenzia Italiana del farmaco (AIFa)

Nicola Magrini nuovo direttore generale dell’Agenzia Italiana del farmaco (AIFa)

 

di Redazione

Roma. 16 Gennaio 2020 – La Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera per la nomina del medico e farmacologo Nicola Magrini a direttore Generale dell’Agenzia Italiana del farmaco. Già Segretario del comitato sui farmaci essenziali all’Organizzazione Mondiale della Sanità, Magrini torna in Italia per servire il nostro Paese in un settore decisivo.

Il nostro Servizio sanitario nazionale merita il meglio” – ha dichiarato il ministro della Salute, Roberto Speranza in sintonia con Sergio Venturi, Presidente del Comitato di Settore Regioni per la Sanità. “Si tratta di un grande esperto riconosciuto a livello internazionale che porterà tutta la sua esperienza nell’incarico di nuovo Direttore generale dell’Aifa”, ha aggiunto Venturi.

Nicola Magrini ha iniziato la sua esperienza come ricercatore presso l’Università di Bologna e l’Istituto Mario Negri, nel 1999 ha fondato un Centro NHS (CeVEAS presso l’Ausl di Modena) per lo sviluppo di informazioni sui farmaci e linee guida. Qui vi ha lavorato come direttore per 15 anni.  È stato anche membro fondatore del Cochrane Center italiano e direttore del Centro di collaborazione dell’OMS per la sintesi della ricerca basata sulle prove e lo sviluppo delle linee guida dal 2008 al 2014. Tutto il mondo della Sanità ha dato il benvenuto al neo-direttore Magrini, congratulandosi e augurandogli un buon lavoro. Tra questi, anche il Presidente Francesco Purrello a nome di tutta la Società Italiana di Diabetologia (SID).

Sanità privata e rinnovo contrattuale: la Cimop è grata alle Regioni per l’impegno

Sanità privata e rinnovo contrattuale: la Cimop è grata alle Regioni per l’impegno

 

Di Redazione

Roma. 16 Gennaio 2020 – Sono stati ricevuti lo scorso 14 gennaio Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, i vertici della Cimop (Confederazione Italia Medici Ospedalità Privata) che hanno affrontato il delicato tema del rinnovo contrattuale, dopo lo stop alle trattative dello scorso dicembre con le parti datoriali.
Tra i presenti anche
 Sergio Venturi, assessore alla Salute della Regione Emilia-Romagna, e presidente del Comitato di settore Regioni-Sanità; Luigi Genesio Icardi, assessore alla Salute della Regione Piemonte Coordinatore della Commissione Salute e il Segretario Generale della Cimop, dott.ssa Carmela De Rango.

Sono estremamente grata a Venturi e Icardi per la sensibilità dimostrata in questo Incontro analitico – ha dichiarato la dott.ssa De Rango – segno della volontà delle Regioni di dare ascolto alle istanze della Cimop. Un gesto che merita da parte nostra rispetto e gratitudine, in un momento caratterizzato dalla fortissima tensione che si è snodata negli ultimi mesi sul rinnovo del contratto”.

La Cimop, però, conferma lo sciopero di 24 ore per venerdì 24 gennaio con un presidio in Piazza Montecitorio a Roma. 

Nonostante le parole del Ministro Roberto Speranza che si è detto fiducioso sulla firma del contratto della sanità privata, – aggiunge De Rango – mi preme ribadire che si tratta di una colonna fondamentale del sistema sanitario nazionale, composta da circa 14.000 medici che, a vario titolo, tutti i giorni affrontano le problematiche dei pazienti, svolgendo con dedizione e abnegazione il proprio compito. E’anche per un dovere intellettuale nei loro confronti che confermiamo lo sciopero del 24 gennaio, dal momento che la retromarcia di Aris e Aiop sulla firma del nuovo contratto, che si sarebbe dovuta materializzare lo scorso 20 dicembre dopo un lavoro durato tre anni, ha posto in secondo piano il contratto stesso preferendo mettere l’accento su problemi interni di Aiop che in questo modo penalizzano i lavoratori della sanità privata”.
Le parole dall’assessore
 Venturi: “Le Regioni si faranno parte diligente per una positiva conclusione della vicenda prendendo contatti con le Associazioni datoriali e il Ministero della Salute”.

La diagnosi di cistite si farà col cellulare Risultato in 25 minuti, con un nuovo test.

La diagnosi di cistite si farà col cellulare Risultato in 25 minuti, con un nuovo test.

 

di Redazione

Bath(GB). 13 Gennaio 2020 – Pensi di avere un’infezione urinaria? Il cellulare potrà presto aiutare a confermare o a escludere la diagnosi. L’annuncio è stato dato da un gruppo di bioingegneri dell’università di Bath (Gran Bretagna) che ha messo a punto un test in grado di dare una risposta in appena 25 minuti. Il principio è simile a quello del test di gravidanza che si compra in farmacia, ma in questo caso è la fotocamera del telefonino a rivelare la presenza di una variazione di colore che ‘smaschera’ la presenza di batteri nelle urine. Per ora il test è in grado di rivelare solo la presenza e la concentrazione di Escherichia coli, il batterio responsabile dell’80% delle infezioni delle vie urinarie. Ma presto il ‘test del cellulare’ verrà adattato a rivelare la presenza di altre infezioni batteriche. “Il test – spiega il dottor Nuno Reis (nella foto), del dipartimento di ingegneria chimica dell’Università di Bath – è piccolo e portatile per questo può essere utilizzato sia dal medico di famiglia, che da chi vive lontano da un laboratorio, come ad esempio nelle nazioni in via di sviluppo. Attualmente le infezioni delle vie urinarie vengono diagnosticate attraverso l’urinocoltura che è un esame molto accurato ma che può impiegare anche una settimana a fornire la risposta. Ci auguriamo che dare ai medici la possibilità di confermare o escludere rapidamente la presenza di un’infezione, possa aiutarli a trattare più prontamente i pazienti e a prendere decisioni più accurate circa la necessità o meno di prescrivere un antibiotico”. Molto spesso gli antibiotici vengono prescritti in modo inappropriato, nel sospetto di una cistite che magari non c’è; oltre ad essere inutile, questo contribuisce al fenomeno dell’antibiotico-resistenza, una delle più grandi minacce di salute pubblica nel mondo. Il test sviluppato dai bioingegneri di Bath utilizza degli anticorpi che ‘catturano’ i batteri presenti nell’urina del paziente, all’interno di capillari sottilissimi posti su una striscia di plastica; la presenza dei batteri viene rivelata da una variazione di colore, prontamente registrata dalla fotocamera del cellulare. Il sistema è in grado di valutare anche la concentrazione dei batteri presenti nel campione. La validità di questo test dovrà adesso essere vagliata all’interno di uno studio clinico; nel frattempo, i bioingegneri inglesi stanno lavorando per sviluppare nuovi ‘reagenti’, in grado di individuare la presenza di altri batteri. “I cellulari – conclude Reis – risolvono uno dei maggiori problemi relativi alla decentralizzazione della diagnostica, grazie alle loro sofisticate performance, almeno in certe condizioni. Possiedono infatti le stesse funzionalità dei sofisticati scanner, utilizzati finora solo in laboratorio”.

Influenza, oltre due milioni di casi in Italia. Più colpiti i bambini, 280 mila malati in più.

Influenza, oltre due milioni di casi in Italia. Più colpiti i bambini, 280 mila malati in più.

 

di Redazione

ROma. 13 Gennaio 2020 – Sono stati 286mila gli italiani messi a letto dall’influenza a cavallo del nuovo anno, nella settimana che si e’ chiusa il 5 gennaio. In totale il virus sta cominciando a sfiorare i due milioni di casi, per la precisione circa 1.877.000. “L’aumento si registra maggiormente nei giovani adulti e negli anziani – scrivono gli esperti dell’Iss -, rispetto ai bambini e ragazzi sotto i quindici anni dovuto ancora alla chiusura delle scuole per le festività natalizie”.


In Italia l’incidenza totale è pari a 4,7 casi per mille assistiti, ben superiore alla soglia che indica l’inizio dell’epidemia che è di 3. Colpiti maggiormente i bambini al di sotto dei cinque anni in cui si osserva un’incidenza pari a 10,4 casi per mille assistiti. Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo e Campania sono le Regioni maggiormente colpite. Fino a questo momento, si legge nel bollettino, l’andamento è abbastanza simile a quello della stagione passata, che aveva visto il picco tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio.

Ssn, Ricciardi: “13 mld in 3 anni. Fondi da quota 100 e reddito di cittadinanza”

Ssn, Ricciardi: “13 mld in 3 anni. Fondi da quota 100 e reddito di cittadinanza”

 

di Redazione

Roma. 13 Gennaio 2020 – “Per il rilancio del sistema sanitario nazionale servono 13 miliardi in tre anni. L’Italia deve fare delle scelte: non si puo’ dare tutto a tutti i settori. Ci sono pero’ esperienze fallimentari, come quota 100 e il reddito di cittadinanza, le cui risorse dovrebbero essere investite in scuola, ricerca e sanita’”. Cosi’ il cofondatore e responsabile del settore sanitario di Azione, Walter Ricciardi, nel corso di un’intervista all’agenzia stampa Dire.

La priorita’ per il rilancio del Servizio sanitario nazionale e’ il personale- prosegue Ricciardi- Noi non abbiamo abbastanza personale e facciamo fatica: ogni anno perdiamo 2.000 medici, formati con i nostri soldi, bravi giovani che pero’ poi se ne vanno all’estero. Poi, con un miliardo, vanno rinnovati gli ospedali e le attrezzature, che in molti casi sono inefficaci o addirittura pericolose. C’e’ poi una spaccatura enorme tra Centro-Nord e Sud: le Regioni del Sud non ce la fanno da sole a recuperare questo ritardo, con anche lunghe liste di attesa”.

Patto per la salute, ministro Speranza: “Finalmente investiamo sulla sanità pubblica”

Patto per la salute, ministro Speranza: “Finalmente investiamo sulla sanità pubblica”

 

di Redazione

Roma. 23 Dicembre 2019 – “Il Paese è più unito e vuole investire nuovamente, con tutta l’energia possibile, nel comparto salute”. È quanto ha dichiarato il ministro della Salute, Roberto Speranza, dopo l’approvazione definitiva da parte della Conferenza Stato-Regioni del nuovo Patto per la Salute. “Penso che questa sia la scelta giusta – ha proseguito Speranza – grande unità e grande coesione tra lo Stato, il Governo e le Regioni. Proviamo ad investire con vigore: lo facciamo con 2 miliardi di euro in più quest’anno e 1,5 miliardi il prossimo. Ma abbiamo un obiettivo molto più ambizioso da qui alla fine della legislatura, annunciato insieme al presidente del Consiglio Conte: 10 miliardi per la sanità. Con questo Patto affrontiamo alcuni nodi fondamentali, a partire da quelli del personale, per provare a dare più forza al nostro Servizio sanitario nazionale. Oggi, si è scritta una bella pagina di dialogo tra le istituzioni e di collaborazione istituzionale e il Servizio sanitario è più forte”.

Proveremo ogni giorno a migliorare il nostro Ssn – ha aggiunto il Ministro – Dobbiamo investire e mettere ancora più risorse, favorire l’accesso di nuove energie e di capitale umano, dobbiamo investire sulla sanità digitale e sulla ricerca, che va valorizzata. Quando si parla di salute delle persone, non c’è mai un punto di arrivo, ma sempre un nuovo punto di partenza. Questa approvazione del Patto per la Salute è un fatto positivo e rilevante, ma è anch’esso un punto di partenza per costruire una sanità più in grado di rispondere alle domande dei cittadini”. “Abbiamo iniziato a dare risposta anche all’eccessiva mobilità sanitaria – ha concluso Speranza – che costringe spesso i cittadini del Sud a recarsi nelle regioni del Nord. Investiremo il più possibile per rafforzare i presidi sanitari e i nostri ospedali nel Mezzogiorno”.

SINTESI – “PATTO PER LA SALUTE 2019-2021”

Finanziamento Fondo sanitario nazionale

Confermate le risorse per il prossimo biennio con un aumento previsto di 2 miliardi per il 2020 e 1,5 miliardi per il 2021. Il livello del finanziamento in questo modo passa dai 114.474.000.000 del 2019 ai 116.474.000.000 del 2020 ai 117.974.000.000 del 2021. Governo e Regioni concordano, inoltre, di ricondurre le quote vincolate del riparto del fabbisogno sanitario standard all’interno del riparto relativo alla quota indistinta, confermando i criteri di assegnazione definiti nelle ultime proposte di riparto.

Lea

Governo e Regioni si impegnano a completare il percorso di attuazione del DPCM 12 gennaio 2017 “Nuovi Lea”, con l’approvazione del decreto che fissa le tariffe per consentire l’entrata in vigore dei relativi nomenclatori.

Previsto un nuovo strumento di misurazione della qualità delle cure.

Dal 2020, grazie al Nuovo sistema di garanzia (NSG), il Comitato Lea effettuerà una nuova valutazione annuale sulla qualità, appropriatezza ed efficienza dei servizi sanitari regionali. In caso di gravi criticità rilevate in almeno due dei tre macro-livelli di assistenza, la Regione dovrà presentare un piano di risoluzione delle criticità che viene valutato ed eventualmente integrato dal Comitato Lea con il supporto degli Enti vigilati. Nel caso di valutazione insufficiente in tutti i tre macro-livelli la Regione è valutata inadempiente e deve elaborare un piano operativo di riorganizzazione.

Nuovi criteri per fine commissariamenti

Governo e Regioni si impegnano entro 180 giorni a riesaminare la procedura di nomina dei Commissari ad acta, anche alla luce delle ultime sentenze della Corte Costituzionale. Allo stesso tempo, si è concordato di elaborare nuove Linee guida adottate da Ministeri della Salute e dell’Economia e delle Finanze da sottoporre all’intesa della Conferenza Stato-Regioni che contengano indicazioni operative per la valutazione dei parametri per l’uscita dal commissariamento. I nuovi parametri dovranno essere basati sull’equilibrio di bilancio, sull’adempimento del mandato commissariale e sulla garanzia che i Lea siano al di sopra della soglia di sufficienza. Come parametri per il commissariamento, oltre al livello di disavanzo fissato al 5% per l’avvio della procedura, sarà anche previsto un meccanismo di allerta preventiva al superamento della soglia del 3%.

Risorse umane

In presenza di oggettive esigenze di personale e nel rispetto degli equilibri di bilancio, nel triennio 2020-2022 sale fino al 15% rispetto all’incremento annuale del Fondo sanitario nazionale il budget disponibile per nuove assunzioni. Via libera all’ammissione degli specializzandi iscritti al terzo anno del corso di specializzazione quadriennale o quinquennale alla partecipazione alle procedure concorsuali per la dirigenza sanitaria e proroga al 31 dicembre 2022 della possibilità di stipulare contratti a tempo determinato per gli specializzandi collocati nelle graduatorie concorsuali. Sarà consentita la proroga a rimanere a lavoro oltre i 40 anni di servizio e fino a 70 anni di età ai medici specialisti, su base volontaria e secondo le esigenze aziendali. È stato inserito nell’accordo anche l’impegno ad uniformare le modalità di svolgimento della formazione specialistica a tempo parziale e delle attività formative teoriche e pratiche previste dagli ordinamenti e regolamenti didattici della scuola di specializzazione universitaria. Si va, poi, verso il superamento anche temporaneo della normativa relativa alla validità delle graduatorie di personale sanitario del SSN con l’obiettivo di garantire il tempestivo reclutamento del personale del SSN. Prevista anche la revisione, in accordo con il MIUR, del sistema di formazione dei medici specialisti. Revisione, infine, dei contenuti del corso regionale di formazione specifica in medicina generale, in ragione dei mutati scenari sanitari e sociali, ribadendo il ruolo dei MMG nell’azione di prevenzione e contrasto delle malattie croniche.

Mobilità Sanitaria

Nuovo programma nazionale Governo-Regioni per recuperare a tutela di un più equo e trasparente accesso alle cure fenomeni di mobilità dovuti a carenze locali/regionali organizzative e/o di qualità e quantità delle prestazioni.

Enti vigilati

Previsto il riordino di AIFA, ISS e Agenas per superare la frammentazione e duplicazione di competenze. L’obiettivo è di rivedere la governance e i meccanismi operativi di funzionamento. In questo ambito verranno accorpate le funzioni frammentate in materia di HTA in un unico soggetto, a garanzia dell’autorevolezza e dell’indipendenza del processo di valutazione.

Governance farmaceutica e dei dispositivi medici

Nuova revisione e ammodernamento della governance farmaceutica e dei dispositivi medici per migliorare l’efficienza allocativa delle risorse.

Investimenti

Individuati interventi infrastrutturali necessari per 32 miliardi di euro, a cui si aggiungono 1,5 miliardi per l’ammodernamento tecnologico delle attrezzature. Il Patto impegna il Governo ad incrementare le risorse a disposizione per l’edilizia sanitaria ex art. 20 della legge 67/88 e a velocizzare le procedure per la sottoscrizione degli accordi di programma e l’ammissione a finanziamento.

Assistenza territoriale e medicina generale

È stata concordata la riorganizzazione dell’assistenza territoriale con l’obiettivo di favorire, attraverso modelli organizzativi integrati, attività di prevenzione e promozione della salute, percorsi di presa in carico della cronicità basati sulla medicina di iniziativa, in stretta collaborazione con il Piano nazionale della cronicità, il Piano di governo delle liste di attesa e il Piano nazionale della prevenzione. Questo puntando al potenziamento dell’assistenza domiciliare, semiresidenziale e residenziale per prevenire l’aggravamento delle patologie legate ai processi di invecchiamento della popolazione. In questo ambito, è previsto l’ampliamento della sperimentazione della Farmacia dei servizi come presidio rilevante per la presa in carico dei pazienti ed il controllo dell’aderenza terapeutica degli stessi. Allo stesso tempo, verrà valorizzata l’assistenza infermieristica di famiglia/comunità, per garantire la completa presa in carico integrata delle persone, nell’ambito della continuità dell’assistenza, e dell’aderenza terapeutica in particolare per i soggetti più fragili.

Fondi sanitari integrativi

Previsto un gruppo di lavoro per l’ammodernamento e la revisione della normativa sui fondi sanitari e sugli altri enti e fondi aventi finalità assistenziali. Obiettivo è quello di favorire la trasparenza del settore, tutelare l’appropriatezza dell’offerta assistenziale e di potenziare il sistema di vigilanza, per migliorare l’efficienza complessiva del sistema.

Modelli previsionali

A supporto delle scelte di programmazione si prevede una sempre maggiore integrazione dei dati e dei diversi flussi informativi che consenta di realizzare strumenti e modelli previsionali per l’analisi del fabbisogno di salute della popolazione.

Ricerca

Verrà promossa una governance condivisa della ricerca per definirne priorità ed ambiti condivisi e per snellire le procedure di attribuzione delle risorse. La ricerca è individuata come volano di sviluppo del Paese.

Prevenzione

Promozione e prevenzione sono chiavi per garantire equità e contrasto alle disuguaglianze di salute.

In particolare è previsto:

  • contrasto al fenomeno dell’antimicrobico-resistenza;

  • consolidare il contrasto alle malattie croniche attraverso promozione della salute, diagnosi precoce e presa in carico precoce;

  • piena realizzazione del Piano nazionale per l’eliminazione del morbillo e della rosolia;

  • standard adeguati di personale per sicurezza sui luoghi di lavoro;

  • approccio “One Health” che considera la salute umana e la salute degli animali come interdipendenti e legati alla salute degli ecosistemi;

  • più controlli in materia di sicurezza alimentare e sanità veterinaria.

Le Regioni e il Governo hanno anche concordato di valutare l’estensione delle fasce d’età a cui è rivolto lo screening mammografico.

Revisione del ticket

Sarà istituito un gruppo di lavoro che avrà come obiettivo quello della revisione della partecipazione alla spesa da parte dei cittadini per ridurre le disuguaglianze attraverso la graduazione dell’importo dovuto in funzione del costo delle prestazioni e del “reddito familiare equivalente”.

Partecipazione dei cittadini

Per migliorare la relazione con i cittadini si punterà sempre più sulla trasparenza e la comunicazione, attraverso il loro coinvolgimento in pratiche di partecipazione inclusive.

Prevista anche una forte promozione degli strumenti di accesso informatico ai servizi erogati telematicamente dal SSN, adottando regole standard, codifiche condivise e interoperabilità degli ecosistemi informatici.

Revisione del DM70/2015

È stato preso l’impegno alla revisione del Regolamento sugli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, visti le mutate evidenze e le criticità rilevate nell’implementazione regionale.

Arriva la firma di rinnovo del contratto dei medici: aumento da 200 euro lordi al mese

Arriva la firma di rinnovo del contratto dei medici: aumento da 200 euro lordi al mese

 

di Redazione

Roma. 23 Dicembre 2019 – Carlo Palermo, segretario nazionale Anaao Assomed, commenta così la firma all’Aran del Ccnl 2016-2018: “Un contratto di ripartenza, che finalmente chiude una fase buia lunga 10 anni che ha determinato ripercussioni negative sulle condizioni di lavoro dei medici e dirigenti sanitari con uno svilimento del loro livello economico. Ora possiamo guardare in avanti, al contratto 2019-2021 e auspichiamo di aprire le trattative del triennio in tempi rapidi”. Per la parte economica, c’è un aumento dello stipendio “pari a 200 euro lordi al mese“. Per i neo-assunti è prevista una quota iniziale di stipendio di posizione fissa di 1.500 euro, inoltre “come tutti gli altri colleghi godranno dell’incremento annuale del tabellare valutabile in 1.950 euro – rileva l’Anaao – e potranno accedere all’incremento relativo alla remunerazione delle guardie notturne e festive che potrà arrivare fino a circa 2.000 euro l’anno, incrementabile in base alla trattativa decentrata”.

Una delle principali novità riguarda la carriera dei camici bianchi, “con la possibilità di nuovi ruoli e percorsi sulla base della professionalità e della competenza acquisita, per un totale di 9 mila nuove posizioni che recupera ampiamente la falcidia di strutture gestionali subite negli anni passati. È prevista la creazione di un sistema dinamico di carriera che lega i meriti professionali a riconoscimenti economici, finora esclusivi delle carriere gestionali”.

“Importanti miglioramenti normativi sono stati messi nero su bianco per le tante donne medico. Il nuovo contratto – precisa l’Anaao – elimina, infatti, le penalizzazioni per le donne lavoratrici in gravidanza relativamente alla retribuzione di risultato, e amplia la possibilità di accedere al lavoro a tempo parziale”.

Ora il sindacato dei medici guarda avanti. “I prossimi passaggi ci vedranno impegnati a completare il lavoro a livello della contrattazione integrativa aziendale – sottolinea l’Anaao – cui tocca recuperare le risorse economiche sottratte nel passato, ed esercitare un ruolo da protagonista e non da spettatore passivo nel determinare molti istituti economici, ma soprattutto nel prossimo rinnovo che è già alle porte, preparando per tempo piattaforme unitarie ed innovative e ripensando a modalità di contrattazione appropriate per professionisti del Ssn, in modo da portarli fuori da vetuste logiche aziendaliste, care in particolare ad alcune regioni- sottolinea il sindacato – nel tentativo illusorio e scellerato di retribuire al massimo ribasso, precarizzandola, una professione a cui privato e Paesi esteri oramai costruiscono ponti d’oro per accaparrarsene le sofisticate conoscenze e capacità tecniche”.

Il Consiglio di Stato sul ‘numero chiuso’: vengono riammessi cento studenti esclusi

Il Consiglio di Stato sul ‘numero chiuso’: vengono riammessi cento studenti esclusi

di Redazione

Roma. 23 Dicembre 2019 – Il Consiglio di Stato rende giustizia a circa cento studenti, riammettendoli ai corsi di Medicina e Odontoiatria dopo che erano stati esclusi. Ancora una volta viene messa in discussione la riduzione dei posti nelle facoltà di Medicina e le effettive capacità ricettive delle Università. «Il Consiglio di Stato – entra nei dettagli Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi – con recentissime pronunce conferma quanto da tanti anni abbiamo sempre sostenuto e cioè che il numero dei posti indicati dagli atenei è di gran lunga inferiore alla loro effettiva capacità ricettiva». Il Consiglio di Stato, ribaltando le decisioni del TAR del Lazio adottate in sede cautelare, ha ammesso  un centinaio di studenti che erano stati esclusi dai corsi di laurea in medicina e chirurgia ed odontoiatria e protesi dentaria. La suprema Corte della giustizia amministrativa ha sottolineato che l’aumento di 1600 posti complessivi nelle Università italiane per l’anno accademico 2019/2020 è indice della errata indicazione (in difetto) del numero dei posti stabiliti nell’anno precedente: «Dove erano finiti questi posti l’anno scorso e negli anni precedenti? – continua Tortorella – Questo è indice della inattendibilità dei dati che in passato sono stati indicati dal Ministero. È evidente che il MIUR, nel corso degli ultimi anni, ha sempre indicato un numero di posti complessivo di gran lunga inferiore alle reali capacità delle Università, impedendo in tal modo a migliaia di studenti di poter esercitare il loro diritto costituzionale dello Studio. Ciò è inaccettabile».

«A questo punto non ci si può fidare neanche dell’esattezza del numero dei posti stabiliti per l’anno accademico 2019/20. Il diritto allo studio non può essere limitato. La selezione dei più capaci e meritevoli deve essere fatta durante il corso di studi e non affidata alla cabala di quiz commissionati a una società privata. L’esercizio del diritto allo studio torni nella sua sede naturale: le Università. Di fronte a queste continue irregolarità Consulcesi è pronta a scendere in campo per tutelare il diritto allo studio dei futuri camici bianchi». «In attesa di ulteriori sviluppi, si segna un importante passo sulla vicenda – conclude Massimo Tortorella – Da sempre sosteniamo che il ‘numero chiuso’, così come è attualmente organizzato, presenti ampie lacune e profili di illegittimità già evidenziati da numerose sentenze. Riteniamo necessaria una riforma che tenga conto anche della necessità di creare un sistema virtuoso mantenendo standard qualitativi e di sostenibilità. Siamo in tal senso pronti ad aprire un dialogo con le istituzioni, mettendo a disposizione le nostre competenze giuridiche e la nostra ventennale esperienza, insieme ai feedback che raccogliamo direttamente dai nostri oltre 100 mila medici, di cui tantissimi giovani con i quali dialoghiamo con i nostri 1000 consulenti direttamente sulla sportello virtuale www.numerochiuso.info oppure al numero verde 800.122.777».

Più fondi per la sanità nella Manovra e 1.200 posti in più per i medici specialisti

Più fondi per la sanità nella Manovra e 1.200 posti in più per i medici specialisti

di Redazione

Roma. 18 Dicembre 2019 – Aumentano le risorse per il Servizio sanitario nazionale, 2 miliardi in più sul Fondo sanitario nazionale e per assumere nuovi medici e stabilizzare i precari. Ma anche uno stop al superticket da settembre 2020, incremento di 2 miliardi per il Fondo sanitario e di altri 2 per l’edilizia sanitaria, più risorse per assumere nuovi medici e stabilizzare i precari così da bloccare la fuga all’estero ed evitare i buchi di personale negli ospedali. Sono alcuni dei risultati ottenuti in Manovra dal ministero della Salute, guidato da Roberto Speranza.

Più risorse per la sanità. Nel 2020 verranno stanziati due miliardi per il Fondo sanitario nazionale, altri 2 miliardi verranno investiti per la ristrutturazione edilizia degli ospedali, l’ammodernamento dei luoghi di cura e l’acquisto di nuovi macchinari. Ci saranno poi l’abolizione del superticket da settembre 2020 e l’investimento nel capitale umano del Ssn, ovvero medici e personale sanitario.
È stato anche firmato, ricorda il ministro della Sanità, “il 
rinnovo del contratto dei medici del Ssn (riguarda circa 130 mila camici bianchi) e lo sblocco del contratto della sanità privata (100 mila persone)”.
Si andrà verso una stabilizzazione dei precari, una platea che riguarda 32mila tra 
medici e infermieri e 1.600 ricercatori. Verranno stanziati fondi anche per “dare più forza ai medici di famiglia con 235 milioni per l’acquisto di strumentazione di diagnostica di primo livello negli oltre 50mila studi di medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta”.

M5S: 1200 posti in più per medici specialisti. “Grazie all’importante lavoro portato avanti dalla capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione igiene e Sanità del Senato Maria Domenica Castellone e al viceministro della Salute Pierpaolo Sileri anche quest’anno continuiamo il lavoro già iniziato da Giulia Grillo e riusciamo ad aumentare i contratti di specializzazione per i medici. Nel 2020, infatti, sono confermate 1200 borse in più. L’obiettivo è riuscire a colmare l’imbuto formativo creato dalla mancata programmazione degli anni passati. Infatti grazie al subemendamento Castellone è anche prevista una struttura di coordinamento della programmazione per il fabbisogno di medici specialisti per non incorrere di nuovo nelle carenze accumulatesi negli anni. Un altro passo avanti per scongiurare la carenza dei medici”. Così, in una nota, Elisa Pirro, componente del Movimento 5 Stelle in Commissione Igiene e Sanità e in Commissione Bilancio del Senato.