“Abbandoniamo la ‘burocrazia della prudenza’: occorre progettare nuovi modelli organizzativi, rafforzamento della medicina territoriale e sburocratizzazione normativa, solo così daremo all’Italia un grande futuro“
“L’esperienza della tragedia che stiamo vivendo deve anche essere portatrice di novità positive: parlo dell’indispensabile necessità di sburocratizzare le procedure, che da sempre attanagliano il nostro Paese. Per fare un esempio, quando si parla della possibilità di comprare tecnologie e strumenti innovativi , le procedure burocratiche richiedono un tempo molto lungo, in obbedienza al codice degli appalti, che dura anche un anno. Sperando che non ci siano ricorsi da parte di chi arriva secondo o terzo in graduatoria e a quel punto si attende il responso del TAR e i tempi diventano biblici. Ripeto, dobbiamo approfittare del COVID-19 dove già alcune normative sono state attenuate a causa “dell’interesse supremo della collettività”. Nella Pubblica Amministrazione, le cose non cambiano di certo, vige da sempre il concetto della ‘burocrazia della prudenza’, che diventa molto cauta nel districarsi nei labirinti di corpose normative che vengono scritte partendo dall’assunto che si è tutti malandrini. Progettare nuovi modelli organizzativi, rafforzamento della medicina territoriale e sburocratizzazione normativa, solo così daremo all’Italia un grande futuro”
Domenico Scibetta
Direttore Generale ULSS 6
Euganea di Padova