Asiago-Gallio, 22 settembre 2022 – Il comparto sanitario contestualizzato nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, la programmazione futura, la telemedicina, la formazione del personale, l’accesso ai servizi sanitari grazie alla tecnologia: il risvolto positivo della pandemia da Covid 19 è l’accelerazione della revisione dei piani sanitari regionali, una spinta vigorosa verso la realizzazione di una sanità più efficiente e digitalizzata. Proprio la sanità digitale è stata al centro del dibattito della seconda giornata di lavori della SUMMER SCHOOL 2022 – Il PNRR tra economia di guerra ed innovazione dirompente” promossa da Motore Sanità, – in corso di svolgimento ad Asiago-Gallio.
Accessibilità, formazione, dialogo e collaborazione tra aziende sanitarie sono i pilastri su cui si basa il progetto della costruzione di modelli sanitari digitalizzati. Come si mettono in pratica le direttive nazionali a livello territoriale lo ha spiegato Francesco Gabbrielli, Direttore Centro Nazionale per la Telemedicina e le Nuove Tecnologie Assistenziali dell’Istituto Superiore di Sanità: “In premessa è necessario precisare che c’è bisogno di attivare a livello accademico una formazione specializzata nelle professioni sanitarie, al momento non ci sono dei corsi che formino il personale sulla medicina digitale. Formazione non è un corso di laurea ibrido tra medicina e ingegneria, ma bisognerà capire qual è il confine e stabilire quali competenze digitali debba avere un medico. Altro fattore importante da comprendere è cha la telemedicina non è solo televisita o teleconsulto, ma uno strumento che consente di utilizzare un importante flusso di dati anche in ottico di interazione tra regioni diversi, un aspetto da non sottovalutare. I dati dei pazienti saranno generati dal paziente fuori dalle sedi istituzionali alle quali siamo abituati, ovviamente validati e verificati dalla clinica e bisogna imparare a gestirli. Inoltre è importante ricordare che le innovazioni digitali non reggono nel tempo se non sono inserite nell’ordinarietà, nel budget e nella programmazione di un’organizzazione aziendale”.
Dell’approccio multidisciplinare della telemedicina ha parlato Patrizia Palazzi, Strategic Sales Expert Siemens Healthineers. “A proposito di nuove soluzioni tecnologiche a supporto dei pazienti con cronicità – ha spiegato – noi abbiamo portato un’esperienza importante fatta presso l’Asl di Bologna dove i pazienti in terapia anticoagulante orale possono usufruire di un nuovo servizio a domicilio, di prelievi fatti con digito puntura attraverso un dispositivo Point of care e una piattaforma digitale che consente agli infermieri che effettuano il servizio a domicilio di inviare in tempo reale l’esito del prelievo al laboratorio di analisi di riferimento, di registrare automaticamente i questionari del paziente, di essere guidati nella loro operatività quotidiana, riducendo così i tempi e ottimizzando anche i risultati per il paziente finale. Portiamo anche degli esempi di sviluppi futuri di questo tipo di piattaforme a servizio delle cronicità a domicilio, in particolare quella del patient twinning, che è il gemello digitale del paziente che sarà disponibile come app grazie al quale ciascun cittadino paziente potrà creare il proprio avatar e saranno disponibili sia i dati clinici del fascicolo sanitario elettronico sia i dati provenienti dai wearable, come ad esempio gli smartwatch sul monitoraggio dei parametri clinici. Ci saranno degli algoritmi di intelligenza artificiale che poi guideranno anche il paziente cittadino nel richiedere eventuale supporto e quindi anche in un’ottica di engagement”.
Sull’introduzione delle nuove tecnologie a supporto della cronicità Francesca Pellegrini, Commercial Lead & Key Account Manager North Vree Health at MSD ha concluso: “La nostra esperienza racconta di soluzioni di telemedicina che sono state progettate grazie alla visione pioneristica di MSD Italia che più di 10 anni fa ha dato vita a Vree Health, soluzioni che sono state progettate nel tempo con supporto di operatori sanitari in risposta alle esigenze del paziente. Quello che si vuole fare con le nostre soluzioni è avvicinare la cura al paziente, quindi dare una continuità di gestione del paziente al suo domicilio per dargli la possibilità di continuare ad essere assistito dal personale sanitario. Le caratteristiche che contraddistinguono le nostre soluzioni sono sicuramente l’innovazione tecnologica e l’integrazione con i sistemi già esistenti, ma soprattutto la semplicità di utilizzo verso gli operatori sanitari e gli utilizzatori finali, i pazienti, perché la tecnologia non deve essere un’ulteriore complicazione, ma deve essere di supporto e rendere ancora più accessibili le cure”.
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