Torino, 16 settembre 2022 – Semplicità, efficienza, meno burocratizzazione, più sensibilità. Sono queste le parole chiave che ruotano attorno al percorso ideale di un malato oncologico e che sono risuonate vive al tavolo che ha messo di fronte le istituzioni regionali che governano la sanità e le associazioni di pazienti. Motore Sanità per la prima volta ha voluto dare risalto istituzionale ai bisogni dei malati oncologici e le risposte della politica, nella sessione “L’oncologia in concreto. L’azione della politica tra presente e futuro” dell’evento torinese “ONCOnnection. Stati generali – Nord Ovest: Piemonte, Liguria, Lombardia” con la sponsorizzazione non condizionante di Daiichi-Sankyo, Janssen Pharmaceutical Companies of Johnson & Johnson, Gilead, Merck, Novartis e Takeda.
“Le istituzioni e le strutture sanitarie devono imparare ad essere concave e convesse, a seconda delle situazioni che si trovano ad affrontare” è stato il commento di Loredana Pau, vicepresidente Europa Donna Italia “Di tumore metastatico al seno si muore e queste terapie devono essere rese possibili a tutte le pazienti, nel più breve tempo possibile. Alleggeriamo il carico burocratico e amministrativo della donna affetta da cancro e soprattutto rendiamo disponibili le cure. L’oncologia in concreto è anche questo. Ricordiamocelo: il 13 ottobre c’è la seconda giornata dedicata al cancro al seno metastatico”.
Donatella Tubino, biologa e presidente Lilt – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori di Torino ha rimarcato un punto cruciale: la semplificazione. “E’ una necessità impellente: pensiamo ai moduli in inglese con mille domande. “La Lilt ha il bonus psicologo, perché non renderlo più semplice? Perché non mettere nelle condizioni le donne, tutte le donne, di riuscire a compilare questi moduli autonomamente, senza bisogno del figlio o del nipote che traducano per loro? Dobbiamo capire che la diagnosi di tumore è un macigno. Dirò di più: è in grado di disgregare una famiglia”.
Di fronte ai bisogni dei malati oncologi Sara Zambaia, Componente della IV Commissione Sanità di Regione Piemonte ha risposto “Possiamo essere divisi nell’approccio, ma in materia sanitaria quello che ci unisce è la sensibilità. Dobbiamo individuare la strada, non basta essere nei posti apicali di potere”.
Mettere il turbo nelle attività di screening è stato il richiamo di Sarah Disabato, Componente IV Commissione Sanità Regione Piemonte ha aggiunto: “Molti cittadini non riescono a recepire le informazioni e questo è un problema. Dobbiamo far capire che la prevenzione costa meno e salva la vita. Il tumore alla mammella crea sì una cronicità, ma dal tumore al seno si può guarire e questo avviene se la malattia viene diagnosticata e curata in tempo. Se la pandemia ha aggravato una situazione che c’era già prima, oggi tocca mettere il turbo nelle attività di screening”.
Marco Maria Fumagalli, Componente della III Commissione Sanità e Politiche sociali di Regione Lombardia ha concluso rimarcando la necessità della sanità territoriale e della cura. “C’è la necessità di fare prevenzione oncologica, ma anche di curare gli stili di vita. L’inquinamento significa anche malattie respiratorie e con questo anche tumore. Nella zona dove vivo, per esempio, ci sono problemi seri di respirazione. Questo per dire che ci vuole la sanità territoriale, però ci vuole anche la cura che includa vivere in un ambiente compatibile con uno stile di vita salutare”.
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