Pollenzo, 11 febbraio 2022 – Le forti evidenze scientifiche dell’ultimo ventennio in merito all’importanza dell’attività fisica come vero e proprio farmaco (“exercise pill”) che può contribuire alla prevenzione e al trattamento delle patologie croniche, hanno modificato il nome ed il ruolo della Medicina dello sport, oggi divenuto: “Medicina dello Sport e dell’Esercizio”. Proprio in quest’ottica, il PSSR 2019-2023 della Regione Veneto riconosce il ruolo rilevante che questa disciplina può svolgere, in ambito preventivo, diagnostico e terapeutico, estendendolo ben oltre la funzione storica di tutela sanitaria delle attività sportive.
L’intervento attraverso l’esercizio fisico è infatti in linea con questo Piano, per quanto riguarda il richiamo alla necessità di migliorare l’appropriatezza delle cure e l’accessibilità ai trattamenti, sia per le patologie più frequenti e più frequentemente causa di ricovero (patologie cardiovascolari, polmonari, renali, etc.), sia per affrontare in maniera appropriata il progressivo invecchiamento della popolazione e per rallentare la cronicizzazione e diminuire le complicanze e le disabilità. A supporto di ciò, nel 2020 è stata attivata in Veneto la Rete Clinica di Medicina dello Sport e dell’Esercizio, che si pone come organizzazione efficace per la realizzazione di ogni intervento preventivo e terapeutico in cui la prescrizione dell’esercizio fisico strutturato (EFS) venga utilizzata per contrastare le malattie croniche e ridurre il carico di morbilità e disabilità nei soggetti affetti da patologie e a rischio, in un’ottica di sinergie e intersettorialità. Questo modello è presentato nel corso della Winter School 2022 di Pollenzo, dal titolo ‘Oltre la logica dei silos per un’offerta integrata di salute’, organizzata da Motore Sanità, con il contributo incondizionato di Celgene Italia e Bristol Myers Squibb.
La Rete Clinica di Medicina dello Sport e dell’Esercizio in Veneto si articola in nodi polifunzionali con connessione di tipo “Hub and Spoke”, ed include, oltre a Strutture di Medicina dello Sport e dell’Esercizio di I, II e III livello, anche i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta, considerati nodi base della rete stessa.
“Questa organizzazione, fortemente integrata a livello territoriale, si pone a supporto di altre reti cliniche già esistenti in Regione, come ad esempio la rete dell’obesità e la rete oncologica, integrando il processo diagnostico-terapeutico con la valutazione funzionale del paziente e la prescrizione di esercizio fisico individualizzato – spiega il professore Andrea Ermolao, Coordinatore della Rete clinica di Medicina dello Sport e dell’Esercizio della Regione del Veneto -. A supporto e completamento di quello che si configura come un percorso assistenziale, troviamo la figura professionale del chinesiologo dell’attività motoria preventiva e adattata, di recente giuridicamente riconosciuta (D.L. 28 febbraio 2021, n. 36), che, nell’ambito di strutture non sanitarie come le “palestre della salute”, supervisiona i programmi di EFS finalizzati al miglioramento/mantenimento dello stato di salute, specificamente definiti attraverso l’integrazione professionale e organizzativa tra medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e medici specialisti, sulla base delle patologie o fattori di rischio dei singoli soggetti cui sono destinati. Questo modello organizzativo appare pienamente coerente con l’esigenza e necessità di implementazione e sviluppo della medicina del territorio, oggi più che mai evidente”.