Il diabete per incidenza e prevalenza (in Italia oltre 3,6 Mln di cittadini) rappresenta una vera e propria pandemia ed un paradigma emblematico di cronicità complessa. L’impatto della malattia dal punto di vista clinico, sociale ed economico sul SSN e sui SSR è molto importante, basti pensare che:
- 7-8 anni è la riduzione di aspettativa di vita nella persona con diabete non in CONTROLLO GLICEMICO, 60% almeno della mortalità per malattie CV è associata al diabete, il 38% dei cittadini con diabete ha insufficienza renale (può portare alla dialisi), il 22% ha retinopatia, il 3% ha problemi agli arti inferiori e piedi*.
- 32% dei soggetti è in età lavorativa (20-64 anni) con prevalenza del 10% fra le persone di 50-69 anni, l’8% del budget SSN è assorbito dal diabete con oltre 9,25 miliardi € di soli costi diretti a cui ne vanno aggiunti 11 di costi indiretti, la spesa, desunta dai flussi amministrativi, indica una cifra doppia rispetto ai cittadini non diabetici*.
A fronte di tutto ciò il SSN ed i singoli SSR devono riorganizzarsi per garantire il servizio migliore evitando sprechi di risorse e per questo da tempo si dice che una rete diabetologica ben costruita tra Ospedale e territorio, possa rappresentare uno snodo fondamentale, attraverso cui garantire un percorso appropriato per il paziente, dalla diagnosi alla presa in carico.
In questo scenario un impiego razionale dell’innovazione prodotta nell’ultimo decennio, da parte di tutti gli attori della filiera dallo specialista al MMG, rappresenta una grande opportunità ad oggi non ben sfruttata. Infatti l’accesso a questa era precluso al MMG che però ha in carico la gran parte di questi cittadini.
Ma a fronte di evidenze scientifiche ormai incontestabili, in questi giorni finalmente, attraverso la Nota 100 AIFA che apre la prescrizione di queste terapie al MMG. Si genera una grande opportunità. Quindi: Bene arrivata NOTA 100!
Ma questo nuovo scenario da anni atteso ed auspicato, consentirà più rapido accesso alle cure per i cittadini consentendo un onere organizzativo ridotto, una semplificazione dei percorsi di presa in carico, liberando spazi utili per le liste d’attesa? In ogni Regione vi sarà lo stesso accesso uniforme? La medicina di famiglia sarà in grado di sfruttare subito questa opportunità? Quali potrebbero essere le potenziali criticità da affrontare rapidamente con questa nuova nota? Le istituzioni regionali faciliteranno i processi di cambiamento, in ottica di semplificazione e miglioramento della qualità delle cure?
Per rispondere a questi interrogativi cruciali Motore Sanità intende coinvolgere i principali attori della filiera, generando idee e buone pratiche, con cui assistere attraverso le migliori cure questi cittadini.