⇒ Programma
⇒ Comunicato Stampa – Riforma della legge 23 la Lombardia rilancia la sanità territoriale con un Piano che vale 5 volte il Piano Marshall
⇒ Comunicato Stampa – Riforma sanitaria lombarda dalle Associazioni dei pazienti un appello a migliorarla
⇒ Documento di sintesi
⇒ Rassegna Stampa
INTRODUZIONE
Giulia Gioda, Direttore Mondosanità
TAVOLA ROTONDA
DISCUSSANT
Carlo Borghetti, Vicepresidente Consiglio Regionale
Componente III Commissione – Sanità e politiche sociali
Emanuele Monti, Presidente III Commissione – Sanità e politiche sociali
Simona Tironi, Vicepresidente III Commissione – Sanità e politiche sociali
Marco Fumagalli, Componente III Commissione – Sanità e politiche sociali
Manuela Aloise, Presidente Lega Italiana Sclerosi Sistemica
Michela Bruzzone, Responsabile Attività Complesse AISM
Diego Catania, Presidente TSRM e PSTRP, Tecnici Sanitari Radiologia Medica e Professioni Sanitarie Tecniche della Riabilitazione e della Prevenzione Milano e Provincia
Fiorenzo Corti, Vice Segretario Nazionale FIMMG
Stefano Magnone, Segretario ANAAO ASSOMED Lombardia
Anna Lisa Mandorino, Segretario Generale Cittadinanzattiva
Stefano Nervo, Presidente Diabete Italia
Stefania Pace, Presidente Opi Brescia, componente Commissione Albo Infermieri Fnopi
Maria Grazia Pisu, Presidente Associazione Lombarda Malati Reumatici ALOMAR ODV
Gianluca Rossi, già Presidente AIFI Lombardia, Associazione Italiana di Fisioterapia
Barbara Suzzi, Presidente Associazione Comitato Fibromialgia Uniti Italia ODV
Andrea Vianello, Presidente A.LI.Ce ODV
Un Distretto ogni 100.000 abitanti con all’interno le strutture territoriali quali le Case di Comunità e gli Ospedali di Comunità in carico alle ASST con il compito di valutare il bisogno locale, programmare la medicina di territorio e integrare i servizi dei Medici di Medicina Generale, degli Infermieri e degli Assistenti Sociali. Saranno ubicati in una sede fisica facilmente riconoscibile e accessibile dai cittadini” e rappresenteranno la sede in cui far emergere la centralità del cittadino/paziente anche con l’uso della telemedicina. Saranno anche la sede di confronto e coinvolgimento dei Sindaci del territorio, sulla falsariga delle assemblee dei sindaci delle ASL di altre regioni
Dai Distretti, concepiti come articolazioni delle ASST, passeranno anche i servizi di tipo amministrativo come la scelta e revoca del medico, le visite presso le Commissioni patenti, le prestazioni di medicina legale.
Ogni Distretto prevede una COT, Centrale Operativa Territoriale, punto di accesso fisico e digitale al Distretto con l’obiettivo di orientare il cittadino nel percorso assistenziale ed occuparsi della presa in carico delle persone fragili.
Le Case della Comunità, in linea con quanto previsto dal PNRR, saranno una ogni 50.000 abitanti circa. La Casa della Comunità è la “struttura fisica” nell’ambito della quale operano team multidisciplinari (MMG, specialisti, infermieri di comunità, assistenti sociali) e dove verra’ garantita la presa in carico delle comunità di riferimento anche grazie al Punto Unico di Accesso (PUA) per la valutazione multidimensionale. All’interno dovrà realizzarsi l’integrazione tra i servizi sanitari sociosanitari con i servizi sociali territoriali, potendo contare sulla presenza degli assistenti sociali e sono previste la creazione di nuove figure manageriali, come il Direttore di Distretto e la realizzazione di Dipartimenti di Prevenzione e di Dipartimenti di Salute Mentale.
Infine un ruolo di contrattazione insieme alle ASST e programmazione ( anche a carico dei distretti) delle ATS la cui figura permane nebulosa ed il futuro incerto.
Ma se il progetto di riforma cerca di salvare una parte dell’impianto della legge 23 coniugandola con il PNRR, da definire rimangono i modelli organizzativi con cui riempire le strutture future, la necessità di evitare confusioni di compiti e ridondanze, il ruolo dei MMG e PLS, unici in Europa a essere gate keeper del sistema, liberi professionisti e remunerati con contratto statale, ed infine i compiti delle Case di Comunità (si occuperanno solo dei cronici?), quali MMG lasceranno le sedi delle attuali cooperative per migrarvi e quali indicatori di risultato ed obiettivi della medicina del territorio. Per questo Motore Sanità organizza un confronto tra i membri della Commissione Sanità della Regione Lombardia per incominciare a discutere dei temi centrali della riforma della legge 23.