DAL “CUTTING EDGE” DELLA RICERCA IN ANTIBIOTICO TERAPIA AL BISOGNO DI NUOVI ANTIBIOTICI, DALLA VALUTAZIONE DEL VALORE AL PLACE IN THERAPY APPROPRIATO
INTRODUZIONE DI SCENARIO
Claudio Zanon, Direttore Scientifico Motore Sanità
Davide Croce, Direttore Centro Economia e Management in Sanità e nel Sociale LIUC Business School, Castellanza (VA), Direttore Generale SEUS-118 Sicilia
L’AVANGUARDIA DELLA RICERCA IN AMR: LA PAROLA ALL’ESPERTO
Francesco Menichetti, Professore Ordinario di Malattie Infettive Università di Pisa – Direttore UO Malattie Infettive AOU Pisana – Presidente GISA
AAMR: PANDEMIA SILENTE
Massimo Andreoni, Direttore UOC Malattie Infettive Policlinico “Tor Vergata” Roma
Antonio Cascio, Direttore Unità Operativa Malattie Infettive Policlinico “P. Giaccone” Palermo
Claudia Carmignani, UO Farmacia Ospedaliera AOU Pisana
Francesco Dentali, Presidente Eletto FADOI
Antonino Giarratano, Presidente Eletto SIAARTI
Francesco Saverio Mennini, Direttore EEHTA del CEIS, Professore Facoltà di Economia Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e Presidente SITHA
Giovanni Rezza, Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria Ministero della Salute
Stefania Stefani, Presidente SIM
Marcello Tavio, Presidente SIMIT
Stefano Vella, Docente di Salute Globale, Università Cattolica del Sacro Cuore Roma
Quando si affronta il problema dell’AMR, molto spesso si parla di programmi di prevenzione, indispensabili per limitare il fenomeno. La prevenzione infatti è senz’altro un aspetto chiave dell’AMR. Epicentro, portale di epidemiologia per la sanità pubblica a cura del Nostro ISS, sulla base di varie pubblicazioni, da tempo evidenzia come solo il 30-50% delle infezioni sia prevenibile attraverso buone pratiche preventive. Se a questo livello la strada per una buona efficienza del sistema è ancora lunga, ancor più lunga è però quella della ricerca di nuove terapie che riescano ad arginare e limitare questo fenomeno. Volendo fare un paragone con la recente pandemia potremmo dire che rispetto a Covid-19, l’AMR è una pandemia silente ma annunciata oramai da anni e che richiede, per essere affrontata, delle azioni concrete non più rimandabili. Oggi i pazienti che muoiono per AMR hanno lo stesso esatto problema dei pazienti colpiti dal virus Sars-Cov-2 che muoiono: non hanno trattamenti efficaci.
Ma nonostante la ricerca recentemente stia tornando a produrre nuovi antibiotici, esiste un problema nella valorizzazione delle nuove molecole e nel riconoscimento dell’investimento di chi le sviluppa.
Le tempistiche di realizzazione/approvazione/accesso/disponibilità di un nuovo antibiotico sono spesso un percorso ad ostacoli: i tempi minimi del suo sviluppo (dalla scoperta, allo sviluppo clinico, alla commercializzazione) vanno dagli 8 agli 11 anni con una spesa globale che è stata calcolata superiore milioni di euro.
Vi è inoltre la tendenza ad utilizzare i nuovi antibiotici soltanto dopo tante altre terapie più o meno conosciute, impiegate magari da anni e di cui ben si conoscono gli effetti collaterali. Ma se un approccio appropriato prudente e per gradi, è certamente fondamentale per non attivare in tempi brevi nuove resistenze, non si dovrebbe però arrivare a un uso razionato dei nuovi antibiotici puntando invece ad un uso razionale di questi, poiché in molti casi dietro all’AMR vi è un paziente che non può aspettare.
Senza contare che anche in tema di sostenibilità, aspetto di cui tutti responsabilmente si dovrebbero fare carico, spesso si omette di considerare i costi evitabili (diretti sanitari e indiretti) legati sia a ritardi di accesso alle nuove terapie che a scelte inappropriate di utilizzo.
Restano quindi alcuni passaggi principali, per cui parlarne non basta dopo l’esempio della recente pandemia non basta:
- Riconoscere che il problema esiste investendo subito in cosa possa governarlo;
- Capire il senso del valore del problema sia in termini economici che morali (volontà politica);
- Programmare con continuità risorse adeguate finanziarie e tecniche (giusto personale dedicato);
Per approfondire questi temi e tenere alta l’attenzione sul problema Motore Sanità vuole contribuire a trovare soluzioni attraverso un dialogo che coinvolga i migliori tecnici e istituzioni, a livello Nazionale e Regionale.