L’appello di FAVO al Governo: «Bisogna garantire la sicurezza ai malati oncologici,
tra le persone più fragili, l’immediato ricorso alla vaccinazione e percorsi
differenziati negli ospedali. Le associazioni dei malati chiedono il diritto ad un
Piano di emergenza per abbattere le liste di attesa in chirurgia oncologica».
«L’Italia resterà fanalino di coda se non si attiverà un piano che preveda il
potenziamento e il finanziamento delle infrastrutture, la formazione del personale
e la regolamentazione dell’accesso alle cure innovative».
16 Aprile 2021. «I pazienti oncologici non possono più aspettare, non esiste solo il Covid-19. Il
cancro è diventata una emergenza nell’emergenza. L’Italia deve reagire subito con un Piano
Oncologico Nazionale in linea con il Piano Europeo di lotta contro il cancro, per tutelare la vita
delle persone malate di cancro».
La pandemia di Covid-19 sta mettendo in serio pericolo la vita delle persone colpite da tumore
e ad appellarsi sono le 550 associazioni federate FAVO – Federazione Italiana delle
Associazioni di Volontariato in Oncologia, che chiedono risposte concrete.
Una nuova occasione è stato il webinar organizzato da Motore Sanità in collaborazione con
FAVO – Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia, dal titolo
“CANCRO E COVID L’EMERGENZA NELL’EMERGENZA. L’ONCOLOGIA NELL’ERA
INTRA E POST PANDEMICA”, per riportare le Risoluzioni all’attenzione del
Governo e delle Regioni, affinché vengano con estrema urgenza ripristinati in ambito
oncologico i livelli di assistenza precedenti al diffondersi dell’epidemia, e si proceda, con
adeguati finanziamenti, anche attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR),
al necessario ammodernamento strutturale e di processo del Servizio Sanitario Nazionale,
anche nell’ottica di delineare un nuovo sistema di offerta, valorizzando il rapporto tra volumi
di attività delle strutture, esiti e sicurezza delle cure. Il punto 1 di entrambe le Risoluzioni
impegna il Governo ad adottare iniziative per provvedere con urgenza all’approvazione di
un nuovo Piano Oncologico nazionale, seguendo l’impostazione del Piano europeo di lotta
contro il cancro, approvato lo scorso febbraio, che insieme alla Mission on Cancer, segna
una nuova era oncologica in Europa, delineando con chiarezza obiettivi strategici, iniziative
faro e azioni di sostegno.
La pandemia di Covid-19 ha avuto forti ripercussioni negative sulla cura del cancro,
interrompendo azioni di prevenzione, trattamenti e follow up, ritardando diagnosi e
vaccinazioni e incidendo sull’accesso ai farmaci e provocando decessi. Dall’inizio della
pandemia le ferite sono profonde. I programmi di screening per i tumori al colon retto, alla
mammella e alla cervice sono stati temporaneamente sospesi in molte regioni italiane e in
particolare nella prima ondata, sia perché il personale sanitario è stato dirottato verso
l’assistenza ai malati Covid-19 sia perché la volontà di ridurre il rischio di contagio ha
prevalso sulla necessità di eseguire visite ed esami diagnostici.
«Nelle ondate successive, nonostante un parziale miglioramento, continuiamo a registrare
numeri preoccupanti – spiega la Dottoressa Antonella Levante, Vicepresidente IQVIA -.
Da indagini IQVIA su dati reali di prescrizione, aggiornati a Dicembre 2020, si registrano
ancora -17% nelle mammografie, -13% nelle TAC polmonari e -13% sulle colonscopie.
In aggiunta, dati stabili o addirittura in peggioramento nel periodo ottobre-dicembre 2020
rispetto alla prima ondata, su nuove diagnosi (-14%), interventi chirurgici (-24%) e minori
ricoveri (-37%), rispettivamente a -15% , -20% e 16% nel periodo febbraio-giugno 2020.
Infine, il dato che più preoccupa, è che alla quarta wave (febbraio 2021) gli oncologi italiani
dichiarano di visitare ancora in media il 30% di pazienti in meno rispetto al periodo
pre-pandemia».
«FAVO, non a caso, ha definito il Covid-19 uno tsunami per i malati di cancro – spiega il
Professor Francesco De Lorenzo, Presidente FAVO – Federazione Italiana delle
Associazioni di Volontariato in Oncologia –. Il grido d’allarme lanciato da FAVO alla
Commissione Affari Sociali della Camera è stato pienamente recepito prima
dall’Onorevole Carnevali e successivamente dalla Senatrice Binetti, con due risoluzioni
approvate all’unanimità in 20 giorni e con il parere favorevole del Governo. Questo
webinar intende condividere con tutta la comunità oncologica il risultato eccezionale
che il Parlamento ha dimostrato di voler conseguire per rilanciare gli aspetti che più
preoccupano i malati di cancro, sollecitando il Governo ad attuare quanto previsto
dalle risoluzioni, attraverso un nuovo Piano Oncologico Nazionale che, in linea con
quello europeo, definisca una progettualità complessiva da inserire nel Recovery Plan».
«Il nuovo Piano – ha rimarcato De Lorenzo – dovrà prevedere una regia centrale, un
monitoraggio delle previsioni di attività, una chiara identificazione dei ruoli, il
potenziamento e il finanziamento delle infrastrutture, la formazione del personale e la
regolamentazione anche dell’accesso alle cure innovative. Il Piano, inoltre, deve
porre al centro della programmazione le Reti oncologiche regionali, tenendo conto del
documento sulle ‘Revisione delle Linee Guida organizzative e delle raccomandazioni
per la Rete Oncologica’. Solo così l’Oncologia italiana potrà accedere al
finanziamento europeo e quindi potrà assicurare a tutti i malati diagnosi più
tempestive e cure innovative che spettano loro per diritto».
«Il Covid ha creato una situazione di “allarme-tumori” che va affrontata con misure
urgenti poiché il blocco di esami e visite oncologiche, la riduzione degli screening
da inizio pandemia, a cui è seguita la paura dei pazienti ad accedere agli ospedali
in corrispondenza delle diverse ondate, hanno creato le premesse per una incidenza
maggiorare di tumori nei prossimi anni – ha spiegato l’Onorevole Elena Carnevali,
Componente XII Commissione (Affari Sociali), Camera dei Deputati -. A partire dagli
impegni contenuti nella risoluzione a mia prima firma, approvata all’unanimità nel
novembre scorso, è necessario un cambio di passo, in tempi davvero rapidi, che ci
porti all’approvazione di un nuovo Piano Oncologico Nazionale in linea con le
direttive europee, per poter riprendere ad effettuare screening oncologici, favorire la
presa in carico dei pazienti, in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale,
garantendo l’accesso agli esami diagnostici e alle terapie antitumorali».
«Il Senato ha appena approvato un Ordine del giorno unitario con cui si chiedeva
con insistenza al Governo di approvare al più presto il Nuovo Piano Nazionale per
l’Oncologia e il Governo, scusandosi, si è impegnato a farlo entro il prossimo mese
di giugno – ha spiegato la Senatrice Paola Binetti, Componente 12ª Commissione
Igiene e Sanità, Senato della Repubblica -. E’ una buona notizia per tutti i malati di
tumore, per le loro famiglie, ma anche per tutte associazioni che li rappresentano,
a cominciare dalla FAVO. I malati oncologici ai tempi della Pandemia sono stati
lasciati fin troppo soli con una grave compromissione della loro salute fisica, emotiva
e psicologica. L’OdG appena approvato segna una svolta decisa e coraggiosa, un
impegno reale a ripartire stando al loro fianco con tutti i mezzi che scienza e tecnica
ci offrono, ma anche con un calore umano che metta fine allo stato di solitudine, a
volte perfino di abbandono, di cui si sono sentiti vittime».
«In un momento drammatico quale la pandemia che ci troviamo a fronteggiare, la
Commissione Europea ha fornito una risposta importante per sostenere il burden
del cancro, finanziando la “Mission” sul cancro, il cui obiettivo è salvare tre milioni
di vite entro il 2030 – ha spiegato il Professor Walter Ricciardi, Presidente Mission
on Cancer -. Per raggiungere questo scopo sono state individuate cinque aree di
intervento: comprendere, prevenire ciò che si può prevenire, ottimizzare la diagnostica
e il trattamento, sostenere la qualità della vita, garantire un accesso equo. La “Mission”
rappresenta una importante opportunità per l’Italia, per consentire la creazione di una
sinergia tra le eccellenze del nostro Paese in ricerca e assistenza per giungere a
concrete collaborazioni tra le diverse competenze nell’ambito oncologico. Vengono
proposte 13 raccomandazioni, rivolte a interventi specifici, focalizzate sui bisogni della
popolazione e che necessitano di una grande cooperazione tra cittadini, ricercatori,
istituzioni e Paesi».