Nella lotta contro i tumori la ricerca non è indirizzata unicamente a sconfiggere le cellule tumorale, ma spesso studia nuove metodologie per arrestarne la crescita.
Per riuscire in questo però è prima necessario riuscire a decifrare i comportamenti che intercorrono a livello molecolare tra le cellule tumorali ed il microambiente che lo accoglie.
Da queste nuove metodologie di ricerca e di cura non è esclusa l’Italia che anzi, grazie alle eccellenze del nostro paese, si inserisce in uno tra gli ultimi e più importanti progetti.
E’ infatti di questi giorni la notizia che presso l’Istituto tumori della Romagna (Irst) grazie ad uno studio iniziato nel 2012 ai ricercatori del Centro di Osteoncologia, Tumori rari e Testa-collo (Cdo-Tr-Tc), insieme al Centro di ricerca statunitense Methodist Hospital Research Institute di Houston (Texas), è stata realizzata in laboratorio, in vitro, tramite tecniche di ingegneria biomedica, una nuova nano molecola provvista di un farmaco antitumorale e di un anticorpo che, intervenendo proprio sul microambiente tumorale, potrebbe permettere di trattare il tumore interrompendone la crescita.
Le tecnologie nanotecnologiche (definite così per la loro minuscola grandezza) hanno creato nuove possibilità di cura che grazie al lavoro dei ricercatori di tutto il mondo presto potrà diventare realtà per migliaia di pazienti.
Riccardo Thomas
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