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– Programma
– Comunicato stampa: I maggiori esperti in sanità riuniti sul Covid-19
– Comunicato stampa: Farmaci utilizzabili per il trattamento della malattia COVID-19
– Dichiarazioni webinar Terapie Covid Consensus Conference
– Documento di sintesi
– Rassegna stampa
Le informazioni che arrivano dai medici esperti che stanno lottando in tutto il mondo contro l’infezione COVID-19 stanno descrivendo un preciso decorso clinico che denota 3 distinte fasi:
1. Una fase “virale” iniziale, durante la quale il virus si moltiplica nelle cellule dell’ospite e crea diversi sintomi come malessere generale, febbre e tosse. Se si riesce a bloccare Ia malattia in questa fase il decorso è assolutamente benigno. Fatto salvo la circostanza in cui il paziente addirittura può attraversare questa fase anche senza sintomi e conseguenze di alcun tipo;
2. Una fase “mista” (IIA e IIB) in cui oltre agli effetti diretti del virus sull’ospite, iniziano a manifestarsi gli effetti indotti dalla risposta immunitaria dell’ospite stesso. In questa fase infatti la malattia si sta diffondendo nell’ospite causando diverse conseguenze a livello polmonare, fra cui alterazioni di morfologia e funzionamento. La sintomatologia respiratoria è causata da una polmonite interstiziale spesso di entrambe i polmoni che può successivamente aggravarsi dando inizio alla terza fase.
3. Una terza fase “infiammatoria” che in un numero limitato di persone, può evolvere verso una situazione grave dominata da una violenta infiammazione immunitaria (definita tempesta citochinica) dovuta alle molte citochine proinfiammatorie (IL2, IL6, IL7, IL10, GSCF, IP10, MCP1, MIP1A e TNFα) prodotte dal paziente stesso, che determina le conseguenze più pericolose. A questo punto i danni a livello polmonare locale e quelli a livello sistemico diventano importanti, con problemi di trombosi diffusa dei piccoli vasi arteriosi e venosi e lesioni polmonari permanenti (fibrosi polmonare), che possono portare alla morte il paziente in breve tempo.
È evidente che le scelte terapeutiche dovrebbero mirare ad obiettivi diversi a seconda della fase di malattia e si comprende come non conoscendo questa evoluzione, nelle fasi iniziali della pandemia, ci fossero molti pareri discordanti sugli effetti delle terapie. È ora il momento di mettere al confronto gli esperti su come procedere oggi e domani negli ospedali e nei territori, allineando i comportamenti a livello nazionale.
Nonostante l’importanza dei provvedimenti di lockdown e distanziamento sociale, per il futuro sarà parallelamente altrettanto importante arrivare ad un consensus su una terapia che possa contenere nei limiti di una malattia possibilmente non grave, in attesa del vaccino.
Per fare ciò la medicina e la ricerca devono coordinarsi partendo dalle esperienze comuni, dal riposizionamento dei farmaci attualmente utilizzati, dai protocolli attualmente in uso, dalle sperimentazioni in corso, dagli studi retrospettivi e prospettici, dalla validazione dei test in uso e dalle prospettive future al riguardo. Riteniamo fondamentale riunire in call conference i maggiori esperti sul campo italiani per un scambio di idee e per valutare la possibilità di stilare un consensus paper da aggiornare progressivamente.