Palermo, 31 marzo 2023 – Fa tappa in Sicilia la road map “PSORIASI IO LA VIVO SULLA MIA PELLE, MA TU SAI COSA VUOL DIRE?” organizzata da Motore Sanità, con l’obiettivo di fare incontrare clinici, farmacisti, associazioni, istituzioni e fare il punto sulla psoriasi, malattia infiammatoria della pelle, non contagiosa, autoimmune, genetica e recidiva che porta con sé un peso sociale, psicologico ed economico non indifferente. In Sicilia si stimano 140.000-170.000 pazienti con psoriasi (sono circa 2,5 milioni in Italia con una prevalenza del 3-4%) di cui 34mila con psoriasi grave.
“L’evento scientifico segna un mirabile collegamento tra l’iniziativa formativa multiregionale giunta a Palermo e i programmi di intervento dell’Assessorato per la Salute in materia di psoriasi – spiegaSalvatore Requirez, Direttore Generale del Dipartimento Attività Sanitarie ed Osservatorio Epidemiologico, Regione Siciliana -. È intenzione del Dipartimento che dirigo, avviare nelle prossime settimane un tavolo tecnico, la cui composizione è in corso. La psoriasi è una patologia importante, dal considerevole impatto sociale, che incide sulla qualità di vita dei pazienti ai quali siamo obbligati ad offrire uguale accessibilità alle cure, di omogeneo livello, puntando sull’allineamento dei servizi alle evidenze scientifiche. Per questo serve un’oculata distribuzione dei presidi specialistici, un efficace programma di formazione degli operatori, un costante aggiornamento sui risultati dei vari approcci terapeutici nonché un’attenta prevenzione delle patologie cronico degenerative (sistema cardiovascolare, osteoarticolare, etc.) che sono collegate alla storia naturale della patologia e rendono più complessi i casi sotto il profilo assistenziale ed economico”.
L’impatto della psoriasi, associata a diverse comorbidità, abbinato al peso dei sintomi e alle implicazioni psicologiche, per dover convivere con una malattia molto visibile e in alcuni casi deturpante, ha un impatto rilevante sulla vita, sulla sua qualità, sugli aspetti sociali dei pazienti e delle loro famiglie. Vengono in aiuto le nuove terapie che cambiano completamente la qualità di vita dei pazienti. L’efficacia di bimekizumab nel trattamento della psoriasi è dimostrata da vari trial clinici e lo scorso anno, l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ne ha approvato l’uso nei pazienti adulti affetti da psoriasi moderata-grave. La pratica clinica conferma questi risultati e il farmaco è già prescrivibile in Italia. Bimekizumab appartiene ai farmaci biologici anti-IL17, ma si caratterizza rispetto alle altre molecole della stessa classe, per un meccanismo d’azione innovativo.
“La psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle, eritemato-desquamativa, cronico-recidivante, che può presentare diversi livelli di gravità da lieve a moderata a grave, quest’ultima forma affligge circa il 20% dei pazienti” spiega le caratteristiche della malattiaGiuseppe Micali, Direttore U.O.C. Dermatologia, P.O. G. Rodolico Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico “G. Rodolico-S. Marco”, Catania. “Numerose evidenze indicano la psoriasi come una malattia sistemica associata a diverse comorbidità (artrite, malattie infiammatorie croniche intestinali, sindrome metabolica, malattie cardiovascolari, disordini psichiatrici). Considerando la popolazione siciliana, si ritiene che i pazienti affetti da forme gravi siano tra i 28 e i 34mila, un numero ben più alto del numero di pazienti sottoposti a trattamenti con farmaci innovativi, confermando come un gran numero di pazienti non si sottoponga a trattamenti adeguati per una scarsa o inadeguata informazione sulla malattia”.
In evidenza i bisogni insoddisfatti delle persone con psoriasi, con Maria Letizia Musumeci, Dirigente Medico U.O.C. Dermatologia, P.O. G. Rodolico Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico “G. Rodolico-S. Marco”, di Catania. “Nonostante i benefici clinici dei farmaci biologici, esistono ancora molti unmet needs che peraltro vengono percepiti in maniera diversa dai pazienti e dagli operatori sanitari e spesso differiscono da paese a paese. Il raggiungimento di una clearance totale (PASI100) grazie a trattamenti sicuri ed efficaci nel lungo termine dotati di elevata rapidità d’azione rappresenta l’attributo con la maggiore necessità di miglioramento sia per i pazienti che per gli operatori sanitari e i decisori piuttosto che l’utilizzo di trattamenti che mirano al contenimento dei costi. Oggi le terapie biologiche più innovative, come gli inibitori dell’Interleuchina IL17, permettono di attuare cure personalizzate e innovative. Bimekizumab agisce sia sull’IL17A che sull’IL17F – due diverse interleuchine coinvolte nel processo infiammatorio che sottende la patologia – e questo rende ragione di un’ulteriore specificità di azione e di una maggiore efficacia. Questo è il valore aggiunto di bimekizumab: grazie a questo meccanismo di azione è possibile avere infatti una risposta rapida e protratta nel tempo con somministrazioni estremamente dilazionate (ogni 4 settimane per 16 settimane e poi ogni 8 settimane), con un miglioramento della compliance del paziente e dell’aderenza terapeutica”.
“Per questo – aggiunge il professor Micali – serve una visione lungimirante da parte delle istituzioni che non sia legata al singolo farmaco ma ad una visione globale di una rivoluzione culturale e terapeutica che interessa le patologie infiammatorie della cute tra le quali sicuramente la psoriasi ha un ruolo primario”.
SecondoMaria Rita Bongiorno, Professore Ordinario di Dermatologia, Responsabile U.O.C. di Dermatologia e MTS A.O.U.P. “Paolo Giaccone” di Palermo, Università degli Studi di Palermo, avere più armi terapeutiche a disposizione così da permettere una personalizzazione delle terapie è importante. E ancora: “Con l’avvento dei farmaci biotecnologici sino a poco tempo fa si considerava soddisfacente un miglioramento del 75% del PASI, ma con l’avvento di terapie sempre più efficaci che raggiungono in maniera selettiva molecole bersaglio il target si è spostato a PASI90/100, cioè remissione clinica totale dei segni e dei sintomi. Nello scenario dei farmaci biologici si è affacciata una nuova molecola, che nel corso delle sperimentazioni sembra in grado di raggiungere la completa clearance della pelle alla settimana 16 e di mantenere questa risposta sino a tre anni. Intervenire tempestivamente con una terapia che mantenga la sua efficacia nel tempo consente di ridurre i costi diretti e indiretti non soltanto al paziente ma anche al servizio sanitario nazionale”.
Come garantire equo accesso alle cure innovative ai pazienti e garantire sostenibilità del servizio sanitario nazionale? “La Regione Sicilianasta lavorando su diversi fronti: appropriatezza prescrittiva, quindi garantire il giusto farmaco al paziente giusto non sprecando le risorse; verifiche sui farmaci erogati di prima linea e successivi; inserimento in prontuario delle terapie velocizzando il percorso di inserimento; approvvigionamento del farmaco con la centrale unica di committenza con l’obiettivo di riuscire ad avere un percorso velocissimo e avere in pochissimo tempo la possibilità di acquistare il farmaco. Vorremmo riuscire ad avere il farmaco acquistabile nel giro di un mese, questo è il nostro obiettivo. Vogliamo essere la prima regione a fare questo. E’ un segno di grande civiltà” ha spiegato Maurizio Pastorello, Direttore Dipartimento Farmaco Asp Palermo, che ha inoltre sottolineato l’importanza di creare reti tra i centri di riferimento ospedalieri e il territorioper garantire il miglior percorso di cura. “Una rete che risponda al concetto di multidisciplinarietà, un percorso realistico di presa in carico del paziente a 360 gradi che parta dalla realtà di ogni singola provincia del territorio”.
Valeria Corazza, Presidente APIAFCO (Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza), porta la sua testimonianza da paziente: “In quanto malattia cronica, la psoriasi richiede un’assistenza continua e permanente, una condizione che evidentemente deteriora la qualità della vita di chi ne soffre; in quanto malattia multifattoriale è spesso accompagnata da comorbidità, ossia dalla presenza contemporanea di altre patologie, e segnatamente: 1 nel 33% dei pazienti psoriasici, 2 nel 19%, 3 nell’8%. È chiaro che il paziente deve avere, da subito, una presa in carico multidisciplinare. Curare, prontamente, le comorbidità significa potere avere una buona qualità di vita e risparmiare sui costi a lungo termine. Eppure, è proprio su questa opportunità che si registrano le maggiori criticità, in primis l’accesso non equo alle cure sullo stesso territorio nazionale – imputabile alla forte eterogeneità tra le Regioni – e il sotto trattamento nonostante la disponibilità di terapie efficaci e innovative che hanno come obiettivo il PASI 100, ovvero la guarigione completa”.
“Le persone con psoriasi oggi scontano ancora una scarsa attenzione al livello istituzionale, per questo è urgente inserire la patologia esplicitamente nel Piano Nazionale Cronicità – è l’appello di Sabrina Nardi, Consigliera Nazionale Salutequità -. Ciò spingerebbe le Regioni e le ASL a definire dei percorsi di presa in carico (PDTA), oggi troppo poco presenti e di livello prevalentemente ospedaliero. La Regione Sicilia potrebbe fare da apripista ad una programmazione e organizzazione dei percorsi attenta alle persone con psoriasi, anche per superare le difficoltà regionali nel recuperare i livelli di erogazione delle visite dei tempi pre-Covid, attraverso la leva dell’appropriatezza diagnostica, terapeutica, assistenziale. Salutequità infatti ha rilevato nella sua ultima analisi che nel 2022 mancavano all’appello in Sicilia il 22,46% di prime visite rispetto al 2019 e il 26,17% di visite controllo”.
Secondo Silvana Venezia, Dirigente Farmacista ASP di Trapani, il farmacista ospedaliero deve avere un ruolo attivo nei confronti di tutte le tipologie di pazienti. “Le sue funzioni principali sono cinque – spiega la dottoressa Venezia -. La prima è la valutazione dell’appropriatezza prescrittiva, chiedersi se una prescrizione rientra nelle indicazioni d’uso e cliniche e, in caso di dubbio, contattare il medico. Il secondo compito è proprio instaurare un dialogo con gli specialisti, per esempio per ricordare l’esistenza di nuovi piani terapeutici che garantiscano in potenza una migliore aderenza al trattamento. Noi dobbiamo occuparci anche della spesa farmaceutica e in questo senso è necessario rimarcare le qualità dei farmaci biosimilari. Il quarto ruolo attivo è la ricerca scientifica: in questo periodo sto raccogliendo dati real world nei pazienti con psoriasi e le prime evidenze inducono a ipotizzare che anticipare la prescrizione di farmaci biologici, seppure più costosi, potrebbe far risparmiare nel lungo periodo il Servizio sanitario nazionale (meno assenze al lavoro, migliore qualità della vita). Ma c’è la quinta funzione del farmacista, non meno importante: il rapporto umano con pazienti che soffrono anche per l’impatto psicologico come nel caso dei pazienti con psoriasi. Anche noi possiamo contribuire a dare la sensazione che l’ospedale sia davvero un luogo di cura per il corpo e la mente feriti».
Barbara Busà, Responsabile Farmacia Arnas Garibaldi PO Centro Catania ha aggiunto: “Oltre alla importante novità del PNRR che, attraverso le risorse destinate alla digitalizzazione e alla telemedicina, fornisce una prospettiva di “cura a distanza” di tutte le malattie croniche, esistono altre soluzioni per il miglioramento dei processi di gestione della psoriasi che vanno dalla ottimizzazione dei centri di distribuzione delle terapie, allo sviluppo di una maggiore integrazione con le figure professionali del territorio, per finire a linee guida regionali chiare e strutturate dei PDTA. Proprio i PDTA costituiscono lo strumento più idoneo per la programmazione, l’aggiornamento e la gestione delle patologie croniche. In tale prospettiva, il ruolo del farmacista diventa importante per la definizione di procedure off label condivise, in un contesto di situazioni spesso complesse e scarsamente normate, che lasciano grande spazio alle professionalità dei singoli ed alla integrazione multidisciplinare”.
Si ringrazia UCB Pharma per il contributo incondizionato.