Tumori cutanei: “Prima si riconosce la patologia prima si arriva alla diagnosi e alla cura,

oggi si può guarire e avere buona qualità di vita e lunga sopravvivenza” 

13 dicembre 2021 – Il carcinoma squamo cellulare (CSCC) è uno dei tumori della pelle più comuni e rappresenta da solo il 20/25% di tutti quelli cutanei, secondo per diffusione solo al melanoma. È caratterizzato da una crescita anomala e accelerata delle cellule squamose, che se individuata precocemente, nella maggior parte dei casi è curabile. Può localizzarsi ovunque sul corpo ma si trova più spesso sulle aree esposte alle radiazioni ultraviolette, che rappresentano uno dei principali fattori di rischio, unitamente all’età superiore a 50 anni e a un sistema immunitario indebolito. Con l’obiettivo di discutere degli strumenti più adatti ad una diagnosi precoce e delle attuali prospettive di cura, Motore Sanità ha organizzato l’Evento ‘Presa in carico del paziente affetto da tumore cutaneo’, realizzato grazie al contributo incondizionato di SANOFI.

“Il carcinoma della cute a cellule squamose rappresenta il secondo tumore della pelle per incidenza con circa 20000 nuovi casi l’anno. È più frequente nel sesso maschile e la sua localizzazione correla con le aree di massima irradiazione solare come il labbro inferiore, la porzione superiore del padiglione auricolare, il dorso del naso, la fronte, le regioni zigomatiche, il dorso delle mani ed il cuoio capelluto nelle persone calve. In circa il 95% dei casi grazie soprattutto alla chirurgia ed in misura minore la radioterapia si ottiene una guarigione definitiva mentre i restanti casi determinano una malattia avanzata a livello locale e/o sistemico coinvolgendo pertanto organi vitali. I principali fattori di rischio sono rappresentati da una eccessiva esposizione solare in particolare di tipo occupazionale (per esempio pescatori ed agricoltori), l’età avanzata (soprattutto dopo i 70 anni di età), la cute chiara, l’immunosoppressione come per esempio si verifica nei soggetti trapiantati d’organo. Il decorso della malattia avanzata, quella cioè non più controllabile con la chirurgia oppure con la radioterapia, non è generalmente modificabile con gli attuali approcci terapeutici. Recentemente però l’immunoterapia ha mostrato una particolare efficacia in queste forme, con una elevata tollerabilità che la rende idonea ai pazienti anziani che sono quelli principalmente colpiti da questa neoplasia”, ha dichiarato Mauro Alaibac, Direttore Clinica Dermatologica AOU Padova 

“I tumori cutanei, in particolare il Carcinoma Cutaneo a Cellule Squamose (CsCC), colpiscono in maggior parte le zone foto-esposte, la zona del volto, del collo, del capo, delle braccia. La malattia localmente ha un effetto molto aggressivo e come per gli altri tumori della pelle si associa alla comparsa di metastasi. Oggi quindi capire, aiutare a capire e a non temere, per curare in anticipo è fondamentale. L’avanzamento della ricerca, le nuove cure, le linee guida, stanno dando grandi risultati e molta speranza, e oggi siamo qui a lavorare assieme, medici, oncologi e Associazione AIMaMe con l’obiettivo che la conoscenza e la consapevolezza per il malato siano il punto di partenza per un percorso di terapia e di guarigione. Il nostro compito è ascoltare la voce del paziente, spesso anziano e colpito dove la sua pelle è stata bruciata dal sole, per non arrivare tardi ad una diagnosi. Un grido di aiuto arriva anche dai giovani, i giovani immunodepressi, in cura da HIV o per altre patologie che favoriscono l’immunodepressione. Prima si riconosce la patologia prima si arriva alla diagnosi e alla cura, perché oggi si può guarire e migliorare la situazione provocata dal CsCC, per avere una buona qualità della vita e una lunga sopravvivenza”, ha spiegato Giovanna Niero, Presidente AIMaMe (Associazione Italiana dei Malati di Melanoma e NMSC) 

Tumori cutanei: bando alla vergogna e alla paura. Oggi guarire si può, grazie alla diagnosi precoce 

“È importante conoscere la malattia, per poterla affrontare al meglio. Per questo occorre coinvolgere i pazienti e i loro familiari”. 

21 dicembre 2021 – È uno dei tumori della pelle più comuni, secondo per diffusione solo al melanoma. È il carcinoma squamo cellulare (CSCC), che rappresenta da solo il 20-25% di tutti i tumori cutanei, caratterizzato da una crescita anomala e accelerata delle cellule squamose che, se individuata precocemente, nella maggior parte dei casi è curabile. Può localizzarsi ovunque sul corpo, ma si trova più spesso sulle aree esposte alle radiazioni ultraviolette, che rappresentano uno dei principali fattori di rischio, unitamente all’età superiore a 50 anni e a un sistema immunitario indebolito. 

Con l’obiettivo di discutere degli strumenti più adatti a una diagnosi precoce e delle attuali prospettive di cura, Motore Sanità ha organizzato l’evento ‘Presa in carico del paziente affetto da tumore cutaneo’, dove hanno partecipato i maggiori esperti in campo. 

“Si tratta di una patologia importante su cui va mantenuta alta l’attenzione”, ha dichiarato a inizi lavori Sonia Brescacin, Presidente V Commissione Sanità e Politiche Sociali Consiglio Regionale Veneto: “anche in un periodo come questo dove la diffusione del Covid-19 sta coinvolgendo settori importanti del Sistema sanitario regionale. Molto è stato fatto nella Regione Veneto anche sulla scorta di scelte programmatorie e di capacità organizzative e gestionali negli anni precedenti, per cui il Sistema sanitario regionale vanta la Rete Oncologica e Centri di eccellenza per il trattamento delle patologie tumorali

“È molto importante che il paziente sia messo in prima linea, soprattutto nel percorso di cura e anche nella precocità della diagnosi”, ha aggiunto Giovanna Niero, Presidente AIMaMe (Associazione Italiana dei Malati di Melanoma e NMSC): “Su questo si sono fatti oggi passi da gigante, anche grazie al nostro lavoro. La nostra Associazione, ad esempio, è nata proprio sulla necessità di dare voce al paziente malato di melanoma. Io stessa sono malata di melanoma dal 2009 e nel 2019 ci siamo aperti anche al non-melanoma skin cancer perché abbiamo accolto la voce dei pazienti che avevano bisogno di un sostegno e soprattutto perché la medicina, in questo caso l’immunoterapia, ha fatto enormi progressi e oggi possiamo dire che la malattia è affrontabile e curabile, se presa precocemente. Ecco qui l’importanza della nostra Associazione di lavorare sul territorio nazionale, affinché tutti vengano a conoscenza della patologia. Nel caso specifico del carcinoma a cellule squamose, fino a poco tempo fa se ne parlava poco e ancora oggi persistono paura e vergogna legate a questa malattia esteticamente invasiva che colpisce una fascia d’età molto avanzata e una categoria di immunodepressi come malati di HIV e trapiantati. Se non abbiamo consapevolezza della malattia, non siamo in grado di affrontarla: gli stessi familiari che assistono o vivono accanto a questi pazienti hanno difficoltà a capire la malattia, ed è per questo che molto spesso il paziente arriva in ritardo alla diagnosi, quando la malattia è già metastatica.  

“Il bisogno assistenziale di questi pazienti ha bisogno di percorsi diagnostico terapeutici appropriati, perché la grande maggioranza di questi pazienti per fortuna è curabile con cure precoci che consentono di prevenire lesioni invasive”, chiosa Pierfranco Conte, Coordinatore Rete Oncologica Veneta: “La gran parte delle lesioni invasive è curabile con interventi chirurgici anche molti limitati e conservativi e solamente quei pochi casi che progrediscono verso una malattia avanzata hanno bisogno di un approccio multidisciplinare e multiprofessionale, per cui vanno individuati pochissimi Centri di riferimento. Abbiamo molte armi terapeutiche: la chirurgia, la chirurgia estetica-ricostruttiva, la radio terapia e le terapie mediche, ultima risorsa qualora le altre terapie non siano sufficienti. La Regione Veneto è all’avanguardia per gli aspetti organizzativi, però in generale si continua a parlare di tumori rari e a mio avviso questa è una definizione anti scientifica. Bisognerebbe che anche a livello politico si cambiasse questa mentalità per far capire che parlare di tumori rari oggi significa identificare o situazioni biologicamente ben definibili (mutazioni rare in tumori frequenti), o situazioni cliniche altrettanto ben definibili (tumore cutaneo localmente avanzato, che è una situazione clinica rara e che richiede di individuare Centri di riferimento che abbiano competenze, specialisti, esperienze per la presa in carico di questi pazienti)